in cui gli animali rifugio cercano.
Generale che miete vittime innocenti
che fissa dimora non hanno.
E' l'inverno,
la stagione che ti colpisce
con il Gelo e con la Neve,
caporali che tregua sembran non avere.
giorni son passati
giorni che ricorderemo
ma che supereremo.
Giorni del dolore
giorni del massacro.
Vagoni straziati attraversavano
un' Europa dalla guerra divisa
Rotola l’ autunno sulla mia pelle
vento sottile,
ricordi di cose belle;
Alberi spenti,
foglie cadenti,
rami immobili,
steli dormienti.
Io sono albero nella tempesta,
io sono albero o quel che ne resta;
Allargo le braccia,
Anima
Tu,
profonda come il mare,
pelle sconosciuta
che la luna va a sfumare;
volto ignoto
autore di parole
sospese nel pentagramma
Or t’ ergi solo e silenzioso
Nel centro della mia città;
Tu, sì fiero e sì maestoso,
Per Verus e Priscus libertà.
Di risi e sangue rigoglioso
Nel mentre la vita sen va,
Stella cadente
nella notte d’ agosto,
lesta scivoli
sulla gota celeste
come lacrima lucente;
scia luminosa,
breve e fugace,
solchi l’ immensità notturna
Or la furia è rossa,
Nera è la visione.
L’ onta è grossa,
Forte è la tensione.
Stridon le mie ossa
Atte alla tenzone;
M’ avvio alla fossa
Colmo di passione:
L’ arma sua ostaggio
Stringe alla guerra.
Italiani !! Oh fratelli, AVE !!!
Compagni de sangue,patrioti,
Riuniamoci ai piè del Piave
A gridar che noi, de Buonarroti
E Augusto li figli, gran trave
Di civiltà, non vogliam beoti
Ne’ nostrani patri confini,
Occhi di pianto
scendono a valle
senza lamento.
Lacrime sul viso
scorrono come fiumi
lasciando solchi
Dio, che ci miri da là suso
E che duce de noi omini sie,
Dinci: qual est lo tuo uso
Se viventi son le villanie?
In ogne loco v’è lo sopruso
Et pax et quiete son risìe;
E ne le patrie coltri l’intruso
Addosso a me ‘l sudario
Che più non puoto levar.
La roccia serrata, solitario
Col buio vado a giuocar.
Le piaghe e lo calvario
Sì più non ho da penar;
Ma or solo è primario
Ti amerò nei giorni caldi dell’ estate
e in quelli di ghiaccio invernali,
ti amerò guardando i fiori sbocciare
e le foglie scivolare nel vento…
Amerò i tuoi occhi, la tua voce ,il tuo profumo
in ogni attimo della mia vita
Ti amo, vento, che soffi stanotte
e come foglia, spietato, mi scuoti,
la mia chioma scompigli,
e mi bruci negli occhi,
mi incuti paura e sgomento,
eppure io ti amo.
Tormenti il povero salice