Lei bacia i crocefissi
glielo dico che è solo legno e plastica
ma ha i suoi riti pagani
i suoi feticci di falsa sacralità.
Mi piacciono le sue mani
quando scarta una caramella
e se la porta alla bocca
con noncuranza, indifferente.
Potrei divertirmi per ore
a fare dispetti alle sue cose,
potrei truccarmi col suo rossetto
e indossare qualche suo foulard.
Ho le dita infilate nello stipite
quando chiude la porta
ma non soffro e rimango ligneo
e potrei fischiettare nel dolore
la marcia trionfale dell'Aida
ma sarebbe cosa da tutti
meglio un pezzo di Reinhardt,
Django Reinhardt,
che so che non le piace.
Potrei pure prendere i suoi trucchi
e gettarli nell'organico
come sfregio alla sua noiosa routine
delle spazzature incasellate.
Potrei anche chiederle di amarmi
come fosse l'ultimo respiro
e al suo sì potrei ridere di lei
fragorosamente, senza ritegno.
Ma non farei nulla di tutto ciò
rimarrei solo e fermo
su quella sedia, a rimirarla
dalla mia bianca prigione.
il tuo volto,
come statua di sale,
rosa bruciata dal vento.
Ho creduto in quello spazio senza tempo,
in quell'assoluto momento,
che ti lascia senza fiato
e di vivere ancora,
di respirarti ancora.
Per poi respirare il quiete abbraccio della speranza.
Per me che ho vissuto, un istante da poeta.
Per me che vivo, una vita da sognatore.
In questo umile spoglio
Di giorno sorrido
Rifletti
Non a parole
Non con voce, ma sospiri...
Che siano veloci
O rilassati
Rumorosi
O delicati
Poi gridi
Il dolore si sprigiona
Urta le porte sacre
Del tuo sorriso
Si aggrappa
Strappa e modella
Poi...più niente
Occhi vuoti
Di chi più non può perdere
Amami
come il tuono ama il cielo
quando d’inverno inquieta
le nostre teste.
Se con semplici occhi
conti centinaia di luci e piloti le ramificazioni
sbatti le palpebre e ti perdi nel mare che tutto sorregge .
Allora amami
con immenso amore
e abbi cura di ogni singola goccia
per questo nostro stare insieme.
C’è meraviglia in ogni cosa .
-Poi verrà il cielo chiaro
e saranno nuvole senza suoni .
lamina d’acciaio che ben ti presti
ad insinuarti dentro di me
Ancor più bello è vederti rubina
solcare questo immenso dolore
baciare ogni atomo di me
Bello è sentirti sussurrare
quanto solo tu mi ami
e quanto egoisticamente mi vorresti
Solo tua
E poi io ripenso al sollievo che ti segue
al dolce e pungente sapore
della tua lama sulle mie labbra
quando assaporo il dolore portatomi
via da te
Ma come posso vivere
una vita senza questo
quando solo tu capisci
il senso di oppressione
di dolore e solitudine che circonda
il mio cuore.
Se al tatto sembri tanto fredda e dura
come per incanto mi tocchi e liberi
di questo agghiacciante Vivere.
Ottobre a colorar paesaggi
terra ad emanar profumi intensi,
e riempir nari e polmoni.
Ciclamini, foglie e ghiande,
mosaico a tappezzar i sottoboschi.
Ottobre il tintinnar delle castagne,
orchestra a tonfo d'allegria
un scoppiettar gentile.
Viali illuminati di colori,
e strade viscide, fangose
pioggia a marcir la verde estate,
in cadenza di fogliame,
piume al vento a farsi cullare.
Ottobre, malinconici pensieri
ricordi ad andar in altri autunni,
ove il cuore inciampa e torna indietro,
ai tempi d' amor e affetti,
ove lieto lo sguardo espandeva
su chi ieri è andato altrove.
Nostalgici autunni
avete perduto foglie, parenti e tante genti.
Oggi rinasci nuovamente, festoso e colorato.
Ottobre ogni anno arrivi e dilegui
come gli amori mancanti!
con animo fiacco
il portico del disagio
per raggiungere l'incertezza intarsiata sulla tua soglia
nel concedermi ristoro, svelando successivamente
la vera impronta
del tuo cuore
mentre incrociano
i miei occhi
nel scrutare le tue rime
tra le mani bascule
nell'accogliermi quiete,
o respingermi omettendo grovigli di gemiti
da scordare ipso facto,
oltre quella porta legnosa
decifrata in indifferenza
che gela il fiato!
Opzione ineludibile
tra albo e fosco.
Angeli di ferro battutti dal vento
all’ingresso di una chiesa
il crepuscolo è un attimo
che cancella per una notte
l’ultimo raggio di conoscenza
ali inossidabili continuano a vegliare
dall’alto del loro volo ammansiti mortali
i loro passi lenti sul sagrato
fendono la sera nella ricerca
di una speranza da abbracciare al risveglio
un’alba si intravede
al lume delle candele
che illuminano icone
adornate di sacro respiro
la notte è già passata
nonostante il buio lì fuori.
L'attesa!
Il mare crogiola nella sua acqua,
onda su onda ad infrangersi su riva.
La nave attende di salpare,
ed il gabbiano di volar oltre le scogliere.
il giorno attende la notte e
la notte il sole ad invigorir la vita.
La vita è attesa, racconto da fotografare,
storia da poter proseguire,
la vita attende di esser vissuta,
fermoposta da consegnare.
Attender qualcuno o qualcosa,
episodi da chiuder ed aprire.
Ed un vuoto da colmare.
Una spiaggia calpestata,
ed un pattino da salvataggio
in attesa di soccorso.
L'attesa non ha finalità di fine
ne logica, ne illogica,
è stasi di vita quotidiana!
Sotto l'orsa a studiar le carte
Vedevo tutto diverso
Come se nel cielo
Il lento muover delle stelle
Avesse cambiato verso.
Così rimembro io
La perduta voce
Di quell'amore che volle
Lasciarmi solo
Ma più tremendo
Insieme con il corso
Del cielo trepidante
Ed il filo d'erba che mi sostiene
Cambia al variare della stagione.