Riflessione nata da un “messaggio d’addio” ricevuto (su un altro sito dedicato a lettura e scrittura, non qui) che mi lasciò tentennante: un autore mi scrisse che non mi avrebbe più rivolto la parola per un mio like ad un testo pubblicato da un altro autore.


A cosa serve un “like” concesso ad un testo? Per me solitamente vuol dire che di quel singolo, specifico testo (infatti parliamo di “like al testo”) ho apprezzato il contenuto, mi ha spinto a pensarci o addirittura lo condivido e contemporaneamente ne apprezzo stile e forma; se non entrambi gli aspetti (contenuto e forma), uno dei due almeno mi è piaciuto molto ed in quel caso cercavo di esplicitarlo in un commento, grazie al servizio¹ che purtroppo ora sul sito è temporaneamente bloccato. Comunque si tratta di un apprezzamento rivolto a quello specifico testo, magari perché si condividono molte delle idee/valutazioni che l’autore del testo stesso sta esplicitando proprio in quel testo. Non è un like ad una persona, non è una proposta di matrimonio nei confronti di quell’autore che addirittura, come nel caso specifico, può non piacermi per altri aspetti riguardanti altri suoi pensieri o suoi comportamenti che in quel singolo testo però io personalmente non sto ravvisando. Consequenzialmente resto basito quando l’indomani ricevo da altri messaggi privati di dichiarazione di revoca di “stima” / “amicizia” / “simpatia” / “credibilità” / addirittura “onore” motivati dall’essere diventato io “amico” o “complice” dell’autore di quel testo!

Resto basito e mi faccio mille domande sia sugli altri sia su me stesso, come se su me stesso non ne stessi già facendo troppe da troppo tempo!

Ma alla fine, i rapporti con gli altri si debbono basare solo sulla misurazione delle presunte simpatie o amicizie che a costoro vogliamo attribuire?

Lasciare un “like” ad un testo (non ad una persona) non potrebbe essere utile anche quando dissentiamo dall’autore del testo per altri suoi scritti o atteggiamenti? Non può essere un nostro piccolo contributo nei confronti di quella persona per aiutarlo a capire quando e come ci risulta più piacevole (almeno dal nostro singolo personale punto di vista, per quel che può valere)? Poi concretamente quell’autore potrà non coglierne il senso, ma non pensavo che averci provato volesse significare essere condannato alla “damnatio memoriae” da parte di quanti prima mi seguivano o addirittura mi si dichiaravano “amici”.

Ovviamente immagino di essere nel torto, come in tutto; del resto viviamo in un pianeta in cui il conflitto, a qualsiasi livello, sembra essere la linea guida della vita: quella che i biologi chiamano “competizione spermatica” e che non è legata banalmente al sesso e in realtà neanche ad una singola specie vivente; la base per dividere in amici e nemici, creare gruppi chiusi e giustificare guerre. Ma ora sto divagando troppo, il senso di questo scritto era solo far sapere a me stesso, ma volendo anche a chi nonostante tutto continua a leggermi, che son basito! Per la conseguenza del mio “like” ad un testo o due che mi hanno interessato.

Intanto fuori dalla finestra s’è scatenato un temporale con fulmini che rendono intermittente (per ora, spero non peggiori) la connessione internet e che abbagliano nel buio di una mattinata dal cielo nero mentre l’acqua che vien giù senza nessun freno pare intenzionata a sommergere questa valle di lacrime; e mi vien da pensare che allora forse un dio esiste ed ha deciso di scatenare l’apocalisse per punirmi del “like” che ho messo. Temo possa anche passare una tromba d’aria… ho vaghissimi ricordi di quando ero ancora vivo a tutti gli effetti che associano il trombare a qualcosa di piacevole, ma forse non erano le trombe d’aria! Del resto se qualcuno qui mi chiama Alzheimer, un motivo ci sarà!

¹: funzionalità dei commenti che in quel sito nella 2ª metà di agosto 2024 fu in “manutenzione” per delle modifiche.

20/08/2024

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Profilo Autore: ioffa  

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La sporcacciona: tutti la criticano...ma tutti la amano
e chi sporcacciona non è cosa deve fare per farsi amare?
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Profilo Autore: poetessalibera  

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Il Presente è un soffio...
si corre di giorno in giorno e quando si sono ammucchiati i mesi, che fanno il Passato,
si dice: "Mamma mia, pare ieri!
Il Passato è esperienza, errori compresi, si spera saggezza in accumulo
che ci servirà nel Futuro; chimera lenta e piena di mistero,
tanto che a volte ci succede quello che non ci saremmo mai aspettato.
La vita è proiettata nel Futuro ma il futuro, saprà attenderci?
Il Passato, inoltre, sono cicatrici, tante;
ed ogni cicatrice è il solco scavato dalla strada percorsa;
sulla quale passeranno i nostri successori e,
se abbiamo seminato bene, servirà da lezione.
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Profilo Autore: sasha  

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Vari pensieri

1) Tutti i gatti amano le coccole... il mio preferisce le croccole.
2) Gli uomini primitivi respiravano aria pura non inquinata, mangiavano solo cibi naturali e facevano molto movimento per procurarseli, però morivano a trent'anni.
3) Un cinese è andato a visitare la Svezia... ed è rimasto velamente di Malmo!
4) Sono andato a vedere una mostra di Francis Bacon... e stranamente non c'era nessun vegetariano!
5) Un postino cade dalla bici e si rompe un piede:frattura con posta.
6) Ciao Mario, come va? Eh, non troppo bene:l'altra sera sono andato in pizzeria con la mia fidanzata ma abbiamo litigato e lei se n'è andata piantandomi in asso: e tu come l'hai presa? Prosciutto e funghi. 
7) Ma le rose senza spine vanno a batteria?
8)Quando si svegliano i musulmani?
Allahalba...
9) Luigi piange sempre al lavoro... fa il commosso
in un negozio di cipolle.

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Profilo Autore: Ferruccio Frontini  

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( Domitilla e Cornelia)


“Sto pensando a come si resta  dopo che tutti vanno via Tilla “

“Si resta così , in balia delle vicissitudini  Lia”

“ completamente soli ?”

  “ Nell’anima  sicuramente , anche se non si è mai completamente soli , c’è sempre qualcuno pronto a sostenerti o a farti piangere “

“ pensa invece che  ci saranno nuovi inizi Tilla “

“ la mancanza  è  molto faticosa Lia , la casa che si svuota , il silenzio , l’ordine .”

“Ti abituerai Tilla?”

“ Mi abituerò Lia.”

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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(Domitilla e Cornelia) 


“Tilla, cos’è la felicità?”

“La contentezza di un momento Lia”

“ Un momento breve Tilla?”

“ È una di quelle domande destinate  a non avere risposte  Lia, penso che la felicità almeno per me è un piccolo appagamento dell’anima .”

“ Di tanto in tanto mi sento  appagata e di tanto in tanto mi sento scontenta , Tilla, capita anche a te ? ”

“ Certamente , quando  capita cerco di reagire , lascio andare  ogni amarezza , fronteggio al meglio i momenti no della vita , ricorda una cosa Lia, quello che sei è quello che dai  , se sei felice puoi dare solo felicità .”

“ Hai  reso chiaro il concetto, tu sei felice Tilla?”

“La mia felicità sei tu Lia”

“ grazie Tilla oggi mi sento  ricca di felicità .”

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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( Domitilla e Cornelia)


"Lia , esco a cercare un po’ d’ispirazione “

“ Non è facile Tilla , fuori ci sono troppi rumori, la gente è affollata , stremata  , la vita  è  una battaglia , troppe sofferenze da affrontare . ”

“ Cosa  mi consigli nello specifico Lia ?”

 “ Avere pensieri  leggeri come le nuvole , lasciarli scorrere , respirare a pieni polmoni e graziarsi dell’aria che si poggia sulle guance ogni giorno e abbracciare ogni cosa che il buon Dio ci regala .”

“Ottimo Lia”

“ piacerebbe anche a me regalare piccoli attimi alle persone tristi .”

“ Tilla , basterebbe dare ad ognuno  un po’ di cuore , solo un po’ di cuore ”.

“Eccolo! “

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( Domitilla e Cornelia )

“Ho di nuovo fatto  sogni strani ,  Tilla “
“Ora dovremo stare attenti che tutto questo   non t’influenzi  Lia”.
“Perché mi condurranno altrove? “
“Perché inizierai a credere che sono  premonitori e finirai per capitombolare ”
“Ho i piedi per terra Tilla , ma sognare è un privilegio che mi consente di creare cose bellissime e straordinarie
senza alcun sforzo ed è così che mi mantengo forte."

“Lia, le delusioni si pagano a caro prezzo lo sai ?”

“Lo so!”

“Allora stanotte , sotto al cuscino , metti una bella emozione anche per me , anzi esagera .”

“Si  Tilla.”

“Grazie Lia”

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(Domitilla e Cornelia) 

“Hai visto gli alberi Lia ?”

“Si Tilla  , sono spogli .”

“Io penso che sono belli anche senza foglie.” 

“ Si Tilla ,  mi chiedo come fanno a sopportare le  intemperie ?”

“Perché sono vivi Lia, sembrano secchi, ma la loro linfa scorre dalle radici al fusto e li nutre , poi sono cocciuti e caparbi , sono tenaci e ogni volta ci dimostrano la loro autorevolezza, la loro resistenza e soprattutto che la vita è un ciclo che non si interrompe mai ”. 

“ Tutti gli alberi , Tilla?” 

“Non tutti Lia, alcuni sono fragili e si lasciano andare.” 

“ Io sono un albero Tilla ? “

“ Sei tenace  Lia? “

“ Si lo sono Tilla.” 

“ Allora lo sei .” 

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(Domitilla e Cornelia) 


“Tilla , qual è la cosa che più ti manca poter fare ogni giorno .”

“Mi manca poter abbracciare   la mamma.”

“ E a te Lia , qual è la cosa che più ti manca?” 

“Mi manca poter  dire : mamma!.”

“ Vero Lia.” 

“Vero Tilla “.

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(Domitilla e Cornelia) 


"Vorrei che ci fosse più ordine nei cassetti,  Tilla “. 

“Io consiglierei di fare ordine più nella tua testa , Lia.”

“Perché ? Pensieri e mutande non vanno mica insieme, Tilla.”

“Lia , ti sei mai accorta che quando sei felice , scegli un bel completo colorato e quando sei triste invece metti quello che ti capita,  senza dare nessuna importanza.”

“Tilla , cosa mi consigli? “

“ Di separare i pensieri belli da quelli brutti e di buttare via tutti i calzini spaiati e le  mutande smunte .”

“ Pensi che funzionerà ?”

“ Forza , prendi una busta bella grande e cominciamo …”

“Grazie Tilla .” 

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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(Domitilla e Cornelia)


"Come si fa a dimenticare il bene ricevuto Lia ?”

"Scrollando i calzari sull’uscio di casa  Tilla “. 

“Per mostrare che non si ha bisogno di nessuno Lia?”

“Per mostrare  di essere migliori, 

invece si è così piccoli Tilla ” … 

 - “Si, piccoli , piccoli così , Lia . “

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Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

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Siamo abitanti di un pianeta chiamato Terra. Dove per milioni di anni lava e fango hanno fatto sedimentare le basi organiche della vita. Un pulviscolo nello spazio siderale: che ruote instabile su un pipiolo luminoso: poco più che annoiato dal suo anonimato. Intanto una breve vita racchiusa in sé da dispiaceri e noia - per di più compresa da lavoro e sudore. Intanto c'è chi nasce e c'è chi va via: come per lasciare spazio l'anziano canuto non disturba e quasi si preoccupa che le sue carezze siano inopportune checché un gesto dolce un pensiero siano anch'essi come prendersi troppo sul serio: <<non prenderti mai troppo sul serio>> dice <<con te non lo farebbe nessuno>>. E poi veglie e notti: dove il villaggio riposa poche candele estinguono una sete trascendentale. Mentre il villaggio dorme. Ed il mattino con la sua aerea ci sprigiona desideri: mentre l'incontrollabile malattia dell'uomo - in qualche psicologia recondita - ci spinge alla fretta al consumo ed al disuso. La mattina fa scordar i sogni: ma altri - men vaghi - desii - non ombre - e altrettanti vati: incendiano il fuoco delle opere solenni - delle zappe degli umili contadini. L'uno per l'altro s'intende - come volo di migratori nelle stagioni - non si offende, ma - io - in questo vorticar vano della stagione nostra; che cerco un sospiro e forse un riso, un qualcosa di senso forse amore, mi sento come malato e di questo mi faccio dono: pazienza, fratellanza e compassione. Mentre sono ottenebrato dalla vacuità del tutto.
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Profilo Autore: Fone  

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Gli studi medici, gli ospedali...contenitori di tanto dolore, ma anche di tanta speranza!
I medici, gli infermieri...ce ne sono di speciali, dediti al proprio lavoro, che fanno di tutto per aiutare la gente, non solo con le medicine, ma anche e soprattutto con la gentilezza, i sorrisi e le giuste parole.
Purtroppo però, questi angeli in camice bianco, non costituiscono di certo la maggioranza del personale sanitario!
Ci sono moltissimi medici e infermieri che (anche a pagamento) sembra ti stiano facendo un favore enorme facendo quello che è il lavoro che si sono scelti (o che dovrebbe essere una scelta), che non ti guardano neanche in faccia, non abbozzano un sorriso, hanno una fretta indiavolata che tu te ne vada. Medici e infermieri che ti trattano non come un essere umano, non come un animale, ma come un oggetto di nessun valore. Non ti dicono mai il loro nome, non ti salutano, non ti spiegano cosa ti fanno e perché, si scocciano se quando sei bloccato dolorante e sofferente in un letto d'ospedale, li chiami per qualche bisogno. Hanno sempre pronta la scusa che fanno turni massacranti, e sarà pure vero, ma non possono farne le spese gli ammalati, della loro stanchezza! La buona educazione, il tatto, la gentilezza, andrebbero conservate sempre e comunque. Perché l'ammalato è quello che sta nel letto, perché quando sei malato ti senti in frantumi, il tuo mondo sta vacillando, non sai come sarà il tuo futuro...e visto che in ospedale si sta 24 ore su 24 e l'orario visite è ristrettissimo, il personale sanitario potrebbe essere un po' più gentile e disponibile. 
Quando mio figlio di tre anni era ricoverato, ricordo che un pomeriggio stavo accanto al suo letto e piangevo, è entrata un'infermiera nella stanza, pensate che si sia un attimo avvicinata a me a chiedermi se mi sentissi poco bene, o se avevo qualche problema? Ma certo che no, ed era pure a sua volta madre (si vede che suo figlio non era mai stato ricoverato). La poverina era talmente oberata di lavoro che...pochi minuti dopo, uscendo un attimo dalla stanza per prendere un filo d'aria (ne avevo bisogno), l'ho vista al distributore automatico a chiacchierare allegramente con le sue, altrettanto oberate, colleghe...
Ma questi scaricatori di porto in camice bianco (senza offesa per gli scaricatori di porto!), sono mai stati a loro volta ricoverati? Sono mai stati ammalati, loro o i loro figli o persone da loro amate? Hanno mai sofferto? Si rendono conto di quanto sia triste e a volte umiliante essere bloccati in un letto di ospedale senza neanche poter andare in bagno da soli?? Si scocciano se il paziente deve fare un bisogno corporale, si scocciano se vomita e devono pulire, non ti danno un bicchier d'acqua se da solo non ce la fai a prenderlo dal comodino...Sembra che gli si stia facendo un dispetto, povere vittime incomprese! Sì, perché le vittime non sono i "pazienti" (e perché si dice "paziente"? Perché occorre pazienza infinita quando si è ammalati, a sopportare la malattia e il personale sanitario!), le vittime sono loro, che magari devono fare il turno di sabato notte e non possono andare a ballare! Che ingiustizia intollerabile! Un ammalato, magari di cancro, come può capire cosa prova un giovane infermiere bloccato in corsia, mente i suoi amici sono in discoteca a rimorchiare ragazze?
Spesso, non va meglio neanche con i medici a pagamento (A PAGAMENTO), ai quali si ricorre per non rischiare di morire aspettando i tempi biblici del sistema sanitario. Quante volte sono entrata in uno studio medico, per me o per un familiare, trovando il medico al telefono che mi ha detto "prego, mi dica tutto che l'ascolto!", ed io, perplessa, a spiegare per filo e per segno il problema, salvo poi rendermi conto che, il poverino, non aveva ascoltato una sola parola, così ho dovuto ripetere tutto DOPO che aveva finalmente chiuso la chiamata (spesso di parenti o amici che gli stanno dando le indicazioni per il ristorante!) e mi aveva concesso il privilegio della sua attenzione. Con pagamento finale di qualche centinaio di euro. 
Sono disgustata!
Meglio che non aggiungo altro! Ma sono (purtroppo) sicura, che ogni persona che leggerà questo mio scritto, sarebbe in grando di aggiungere molto altro...
Auguro salute a tutti, almeno a tutti quelli che se la meritano!
Ciao
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Profilo Autore: poetessalibera  

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Cari preti,
scrivo da "esterna", in quanto non sono credente (mi considero agnostica). Io non penso che voi siate tutti pedofili, non penso che la chiesa voglia dominare il mondo, come oggi tanti sostengono).
Sono molto scettica sull'esistenza di "dio", ma una domanda vorrei farvi: "come fate a sopportare la folla di gente che si presenta a messa, magari fa pure la comunione (in tanti casi senza prima confessarsi), e poi, una volta uscita dalla chiesa, fa assolutamente QUELLO CHE VUOLE senza mostrare un minimo di coerenza con la propria "fede"?
La gente ascolta la predica, poi se ne va, e fa tutto a modo suo: prende la pillola, divorzia e si mette con qualcun'altro, si diverte con ogni tipo di piacere fisico, per non parlare delle cose davvero cattive (rubare, uccidere, violentare, ingannare...). Ma non voglio parlare delle cose "cattive", non qui e ora, ma della coerenza! La gente accetta i sacramenti finché li trova di suo gradimento. Rispetta le "regole" solo finché fanno loro comodo. Ripeto, io non sono praticante, ma osservo il genere umano. Perché tanta gente convive anziché sposarsi, e poi battezza i figli? Il battesimo piace e il matrimonio no? E come giustificare ciò? Che senso ha? Ho sentito molta gente contraria al divorzio, che poi, al primo serio litigio col coniuge, si è separata (legalmente) o ha tentato l'annullamento del matrimonio (che furbetti), asserendo che la chiesa è bigotta e dovrebbe ammettere i divorzi e successivi matrimoni. Però, finché andava tutto bene, erano contrari al divorzio e giudicavano male chi si separava. E che dire di chi, pur frequentando diligentemente la chiesa, è favorevole all'aborto (non solo "terapeutico", ma anche solo perché non si vuole un figlio), all'eutanasia, al suicidio assistito...

Personalmente non vado in chiesa (ripeto, sono agnostica) e non esporrò qui e ora i miei pensieri su divorzio, aborto e compagnia, ma mi chiedo COME fate, cari preti, a sopportare la falsità delle persone a cui, ad ogni messa, mettete in bocca quel cerchietto bianco che, si dice, contenga il corpo di un tale vissuto duemila anni fa, che proponeva stili di vita che NESSUNO dei frequentatori delle messe, segue: non si perdona, non si ama il prossimo, anzi, non si perde occasione per spettegolare e sputare veleno su tutto e tutti (sui politici, ma anche sui vicini di casa e sui familiari). Gruppi di persone che spettegolano sul sacrato della chiesa, appena usciti dalla "santa messa". Molti vanno a messa (specie nelle occasioni, come a natale) per far vedere il loro vestito nuovo, la nuova acconciatura...
Non so come si comportino i fedeli delle altre religioni, se seguano i dettami della loro fede oppure si comportino come i cristiani. Forse quanto ho detto vale anche per loro, perché l'essere umano fatica molto a rispettare regole, a meno che non sia sotto minaccia e quindi costretto a farlo con la violenza.
Sono dell'idea che, se ci si dichiara credenti di una certa religione, le sue regole vadano prese e rispettate TUTTE, non si può dire "questo mi piace e questo no!", scegliendo di seguire solo ciò che piace e che fa comodo.
La religione fatta "su misura" non è una vera religione. La religione non è un vestito, fatto sulle personali misure di una persona. NON E' LA RELIGIONE CHE SI DEVE ADATTARE ALLE SINGOLE PERSONE, MA LE SINGOLE PERSONE CHE DEVONO ADATTARSI ALLA RELIGIONE, se davvero ci credono!
Per l'ennesima volta, io parlo da NON credente, ma sentivo davvero il bisogno di esternare questi miei pensieri.
Ciao, che il vostro dio vi benedica
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Profilo Autore: poetessalibera  

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