Quando sarà che i nostri occhi,
riusciranno ad illuminarsi dalla gioia,
e i nostri bambini potranno
crescere vivendo nel migliore dei modi!!
Anche loro hanno un infinito bisogno di pace,
dall’alto del cielo, alle profondità degli oceani,
da una parte all’altra del mondo
vorrebbero, e meritano un’occhiata di felicità!!
Da troppo tempo la corrente si è portata via la pace,
scomparsa oramai dall’orizzonte,
e tutti ci guardiamo di sfuggita
tutti abbastanza preoccupati stanchi di sopportare,
questo non è più il nostro mondo,
non c’è più l’amore nei nostri paesi,
anche la terra è immersa
in una profonda solitudine,
non è più facile trascinare lontano i nostri pensieri,
non si spostano dalle mura di casa,
hanno troppo paura di questa guerra!!
bianchi sbuffi su di un cielo nero
Nuvole gonfie come vele in mare
Nuvole rosse di tempesta a navigare
Nuvole di pianto e sangue
giungono da lontano
ad avvisare
Nubi di distruzione
lampi di guerra
e tuoni di cannone
dall'alto di quel cielo
a lacrimare.
Nuvole di Mariupol e Kiev, proprio come le mie
Nubi senza speranza
In questo cielo nero
a navigare.
spargi la terra di gramigna,
sperando che attecchisca,
per fare ombra alla tenerezza
che vuoi non fiorisca.
Non abiti che tramonti grigi
e albe senza sole,
dove è straniero l'animo pietoso.
Te ne stai,
crudele avvoltoio,
dove guerra trovi,
predatore di pace,
altrove.
Così, te ne vai,
a testa alta,
con il tuo ego a fare da maestro
a chi si porta a spasso
la sua veste immacolata,
incurante dell'umana sofferenza.
Svela il tuo occhio di vetro
E mostra il vuoto nel tuo spirito
Cavali e pungi bottoni sulle orbite
E insegnale ai tuoi figli
Indesiderati e scampati all'aborto
Spingiti un grammofono in bocca
Attira col vessillo di pelle di leopardo
E i pensieri sciolti in soda caustica
Un uomo di plastica
Che cela in botte e insulti
Che non denuncerai
Di quello che tu hai
Non sarò più felice
dopo questa guerra
nulla sarà come prima
l’ombra che divora la luce
si nutre della mia fragilità
e lascia il mio mondo di poesia
menzognera
coperta da un manto vuoto .
A cosa è servito leggere
Ungaretti
Saba
Montale
Quasimodo
Primo Levi?
A cosa sono serviti
anni e anni di civiltà se
ancora l’odio nutre le bestie
uccide i bambini
distrugge le case
affama i popoli
invade?
“Conoscere il passato è un ottimo modo per avere un futuro.”
Ma ho così paura del presente
che faccio fatica a pensare al domani .
- Forse domani un papavero rosso avido di vita
sarà capace di nascere e fiorire
tra le croci
caduti in battaglia
in nome della libertà.
su questa terra
piova dal cielo
nasca in un vaso
brilli serena in un cielo
pulito.
Che sia la pace su questa terra
e in ogni dove scorra l'amore.
Gridi ogni uomo, donna, o bambino
pace alla terra,
mai più la guerra,
perché la vita sia fatta d'amore
che sia la pace in ogni cuore.
Che sia serena ogni casa del mondo
E in ogni dove riecheggi una frase,
Che sia la PACE la PACE la PACE .
si fa sempre
quello che conviene
e quasi mai ciò
che si vorrebbe.
Il problema è che ti dicono
di fare del bene,
ma poi devi imparare
anche a fare del male.
Il problema è che
ti dicono di non mentire,
ma poi devi imparare
a dire bugie.
Il problema è che ti dicono
di aiutare chi sta male,
ma poi devi imparare
a fregartene di chi soffre.
Il problema è che
ti insegnano ad amare,
ma poi devi saper odiare.
Il problema è che ti dicono
che puoi esprimerti
liberamente, ma poi
devi imparare a tacere.
Il problema è
che ti chiedono:
"qual è il problema..."
ma poi il problema
rimane irrisolto.
E tu,
devi imparare a
cavartela da solo...
e se qualcuno ti chiede
se c'è qualcosa che non va,
tu rispondi che
è tutto a posto:
lo sai, col tempo
l'hai imparato,
che nessuno
vuole i tuoi problemi.
Cosi col trascorrere
degli anni...
impari ad essere
un bugiardo autentico,
un ipocrita genuino,
uno spontaneo insincero,
ovvero...un esemplare
all'apparenza unico...
ma troppo simile a tanti:
un autentico falso...
di cui sei tu l'autore.
Poi un bel giorno
ti ritrovi nel bel mezzo
di un conflitto:
la terra brucia tutt'intorno,
pianti e urla echeggiano
insieme agli spari.
La terra perde
il suo odore:
si mescola al fango
e puzza di morte, di dolore.
E tu, solo allora ti chiedi
quale sia il problema:
la disumanizzazione
dell'uomo...
è il vero problema.
bambole biglie e tanti giochini.
Guerra alla guerra,
forza bambini
Son più bambini di noi piccini,
battono i piedi e si fanno dispetti,
Guerra alla
guerra di questi grandi, perché
la smettano con questo gioco così cattivo
dove c'è sangue che ci spaventa e che non capiamo .
Guerra alla guerra siamo bambini
e se vorrete saremo il domani, di giochi e di gioia
sovrasta villaggi
e città bombardate,
si illude di far sorridere.
Un cielo che ricorda
pace,
una pace che si allontana
sempre più,
se aumentano vittime
e sofferenza.
Un cielo ancora
azzurro per credere
nell'amore
e non nell'odio.
giro dei bimbi di tutto il mondo
giro del mondo nell’universo,
gira un bambino nel tempo perso
ciò che era dritto adesso è verso.
La pioggia sale di sotto in su
e quel che c’era or non c’e più.
Corre un bambino verso la vita
anche se poi sarà tutta salita,
gira la terra intorno al sole
piovono nuvole di parole
che volano in alto,
più del sole.
A come Amore
C come Cuore
son tutti petali di un grande fiore.
Giocano i bimbi in ogni dove
sotto le bombe
e la paura nel cuore.
Cosi gira il mondo in un tempo perso,
ciò che era dritto adesso è verso,
e l'uomo ignaro ci passa attraverso
senza domande,senza perché
come se il mondo cambiasse da se.
Grida un bambino, ”BASTA LA GUERRA”,
o tutti quanti si cade per terra.
Cosi gira il mondo e sembra una stella.
A come Amore
C come Cuore
dateci il sogno di un mondo d’amore.
La Calabria, si sa, ama il peperoncino,
la Puglia, le mozzarelle ed i latticini,
tradizioni ed usanze son di regione,
agli screzi però, prestare attenzione.
Io calabrese di testa assai dura,
il pepe lo voglio ad ogni minestra,
lei più dolce ma assai intollerante,
mette mozzarella calda e filante.
Niente meraviglia! Non è per caso,
le tradizioni vanno rispettate,
io calabrese di sapori forti e piccanti,
lei pugliese di sapori dolci e fragranti.
Niente di grave, solo screzi e dissensi,
ma quando metto pepe lei torce il naso,
mi guarda e dice attento alla salute,
sui miei consigli, bada, non si discute.
Spesso si mangia solo ciò che piace,
e non si dà retta a chi ci consiglia,
sarebbe meglio non farne più uso,
se no, è normale che cresca il muso.
Niente paura! Non ci arrabbiamo!
Mattina e sera, sempre ci baciamo,
le labbra mie, non son peperoncini,
e nemmeno le sue sanno di latticini.
è fiorito, le parole sono già finite,
Il fico - in un calamaio
con cui scrivere febbrile le mie emozioni.
Ma sotto sforzo taciuto da queste imbracature
sto sospeso tra infiniti fili sopra ad un abisso
la cui paura genera cordoglio e trascorsi
tale e tali da rabbrividire le tante forze.
Ed è subito silenzio.
Metri di detriti tisici
Ci strozzano
Nodi alla gola come navi
Viscere respirano nocche
Chetoniche, chetaminiche
Che mi spaccano le costole
Lentamente
Tenendo il mio fiato tossico
Come sempre
Presto 'sto polmone nero romperò
Con la Roca voce
Cercando d'urlare
Restando a sparare
Detriti di sangue
Guercio dalla testa
Ai piedi
Divorati all'osso
Solcato dalle lame metalliche
Che il mondo ha donato
Ai figli degli uomini di oggi
Al tramonto di un giorno passato
A dare solo cenere e sangue