Riflessioni d'ottobre 
Il sole non si muove
Una donna imperterrita
Scherza con il cuore
Sono solo parole
Piccole farfalle lontane
Che attraversano
Con leggerezza la terra
Tra un concerto di festa
E il caos dell'universo
Compiendo lunghi passi
Fin dentro le porte 
Di case astruse
E tu che mi scrivi
Sei un pesce o una farfalla 
Nel cielo plumbeo
Dovrei abbandonare l'idea 
Di rispondere
Alle tue provocazioni
E cosa rimarrebbe di noi
Un ricordo sopito
Come tanti altri
Che ho seppellito
Ci sono regole in questa vita
Che non bisognerebbe infrangere
Tu me le fai dimenticare 
Mi chiedo se è un bene o un male
Perché oggi sono qui
Ma domani dove mi ritroverò...
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

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Tre ottave di ottonari a rime alternate con versi pari piani e dispari tronchi.


L’orologio batte ancora,
manda sempre il suo tick tock,
giran ora com’allora
le lancette a suon di rock…
salta un battito talora
ma non cade in grave shock:
torna a battere un’altr’ora
della vita regge il clock¹

Ma nessuno più l’ascolta
quindi a cosa servirà?
Gira ancora un’altra volta
la lancetta corta ma
luce sfugge disinvolta
ed il buio tornerà
sulla mia mente sconvolta
perché sono ancora qua…

Non dà senso di sollievo
ritrovarmi ancora qui
dove un tempo io facevo
sogni belli tutti i dì
e al mattino sorridevo
nel sentir chicchirichì
perché sempre m’illudevo
d’un venturo² colibrì³.


¹: scandisce i momenti che servono per continuare gestendone il ritmo più o meno giusto, possibilmente stabile;
²: futuro ma in arrivo;
³: colorato, scintillante, come tale uccello, e con un suono melodioso.


22/09/2024


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Profilo Autore: ioffa  

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la via fuori dai cardini
ridà il cammino
mi ridai parole
arrampicate
all’equilibrio del forse
del mai del sempre
 – se della fine lo stupore
scuote la polvere e un verde
s’è mosso tra gli scuri.
un nuovo un passato
un resuscitato
da notti sfitte? da rami di dolore?
ridimmi pregi – dai tocchi custoditi
e che nessun labbro sia sfregio da qui
e così sia,
mia stanza vuota
umbratile felicità
morso di carezza.
distillo l’apparire lunare
dono velato non scontato
atemporale
spartiacque tra il sì e il no
incavi e rilievi
vieni tu a metterci un’orma
a disegnare un giglio di sabbia
una sabbia di gigli.


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Profilo Autore: Rita Stanzione*   Sostenitrice del Club Poetico dal 18-07-2015

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Mani che non hanno più casa,

mani che non hanno più abbracci,

un casco insanguinato

è tutto ciò che resta

degli uomini uccisi dal lavoro,

uomini senza diritti né tutele,

un cimitero di fabbriche

sporcate di dolore,

urla di nude ingiustizie

senza nessuna risposta,

uno strazio silenzioso

che ammala l’Italia d’orrore.

Il lavoro è diritto alla vita,

non un sudario di morte!

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Profilo Autore: rosa dei venti  

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sei pensieri
rimarrai tali
destinata al buio
vorrei vedessi la luce

progetto complicato
guardo una stella cadente
il vuoto mi circonda
svanisci sempre più

avresti voluto essere
sentire le mie grandi braccia
piango disperato
per un amore perduto

nel freddo di sera
fumo al sapore amaro
ricordo quando parlavo di te
ti vorrei tanto, Juliette
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Profilo Autore: Michael S.  

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Un pesce nel suo mare
Uno scoglio da interpretare 
Il cielo adombrato 
Da chi mi ha amato
Nessun saluto sul filo
Di un sentimento incauto 
Le mie chele
Possono solo trattenere 
Ciò che il vento suppone
Le emozioni da bruciare
In fondo al cuore di un mondo
Che non sa dove andare
Il mio corpo lotta tra le foglie 
Con le colpe delle ombre
Chi sono io per meritar la luce
Che vivo nel buio
Anelando il torbido piacere 
Nel caos di qualsiasi frangente 
Non ho più colore da usare
Nel mio corpo di sabbia.
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

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Sestina di decasillabi monorima.


La Poësia è fatta di versi,
non di ritorni a capo perversi;
è molto meglio in essa avvalersi
d'una punteggiatura, attenersi
a quelle pause e ritmi diversi
che i nostri umori rendono emersi¹.


¹: emersi = ben delineati, evidenti.


21/09/2024


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Profilo Autore: ioffa  

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Raccoglierò per te
momenti di vita
da sfoggiare insieme,
ballerò con te
sulla scia dei tuoi desideri
e ne farò preziosa casa
per vivere della tua felicità!
Ti parlerò d'amore,
tutte le volte
che ne avrai bisogno,
sarò il tuo magico mantello
per nasconderti
dalle fredde intemperie
che ti assaliranno
per abbatterti,
non avere paura
sarò la tua luce di pace.
Fidati del mio cuore
che forte e senza rinunce
batte per te.
Oh dolce angelo
dalla chiara pelle come latte
e scuri fili di seta
che come capelli
adornano il tuo dolce
roseo viso fanciullesco,
a volte triste e fragile
sotto la bugiarda luna.
Io ti amo d'amore vero
senza misura di tempo!
Oh dolce candido
profumato fiore d'estate,
non appassirai mai
nel giardino delle mie forti
e sicure braccia
perché ogni parola d'amore
che ti dedicherò,
sarà perla d'oro
per un dimante d'anima
come la tua,
a farti danzare
nel valzer della vita,
fino a toccare il paradiso
in ogni profondo respiro
che di me ti parlerà,
e a me ti legherà,
per parlarti d'amore
fino all'uscio della tua vita.
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Profilo Autore: Laura Lapietra  

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Due ottave di settenari anapestici (nel senso che gli accenti sono in 3ª e 6ª sillaba) a rime alternate.


D'improvviso un gran lampo
rischiarisce il mio cielo,
è caduto nel campo
per squarciare quel velo
nero nero in cui inciampo
ma mi prende un gran gelo:
oltre il velo non scampo
perché resta sfacelo.

Quel che m'è balenato
in attesa del tuono
sempre buio è restato
senza accenno a perdono:
un istante è durato
ma soltanto altro tono
di corvino evocato
che non offre condono.


21/09/2024


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Profilo Autore: ioffa  

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Fuori era ancora buio 
Una donna camminava
Compiendo passi fatati 
Nel lucore di un'ombra 
La cui esistenza era ridotta
Al mero riflesso di un difetto 
C'era sensualità e portamento 
In quell'incedere inesorabile 
L'uomo sognava
Lei si avvicinava 
All'alba si sarebbero incontrati
Per amarsi
Condividendo l'avventura
Di un sentimento.
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

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Scissi in due,

Oppressi dall’omologazione

Che con l’ombra della paura tutto oscura

Nasciamo in catene,

Viviamo in catene allontanandoci dalla vita vera,

Moriamo in catene senza compimento.

In questo grigio inverno

Schiacciati dal dominio

Volere ciò che non si vuole

Pare il fine della vita,

Più vivo

Più mi rendo conto che questo mondo è un grande inganno.

Con tanta malinconia

Sogno con voi

L’inizio di un nuovo viaggio.

A volte i sogni sanno parlare,

Dall’inconscio emergono i desideri sepolti nel cuore

Identificandoci con i pensieri che ci donano

E con le emozioni più forti e più belle

Germina nel nostro essere il vero tesoro,

Sbocciano i fiori nella mente

E la strada della gloria

Svelata a noi da noi stessi

Appare nello specchio.

Nel cerchio di potere

Ascoltando le mie emozioni

Con un canto di fiamme urlo

“voglio ciò che voglio”

Con Eris che sobbalza nel mio cuore

Il mio canto tagliente si estende fino al cielo

Raggiungendo le stelle

E si unisce al cosmo

Una sensazione di meraviglia mi invade.

Buongiorno a voi glorioso Dio e gloriosa Dea

Tutt’uno con voi

Auguro luce e beatitudine a tutti gli esseri

Ma per gioir della mia gioia

Darò ascolto a un saggio che diceva

“fa ciò che vuoi”

Mi trasformerò in ciò che sento con il cuore

Non in quello che il mondo vuole

Se la mia aura si tingerà d’oro

Il tempo me lo dirà.

Questi versi messi in luce

Non saranno graditi

Ai superbi oppressori.

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Profilo Autore: 5wizard5  

Questo autore ha pubblicato 18 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.


Immagini di strane creature
e fantasie d’arcani accadimenti
che volano a lambir lidi sfuggenti,
vapori della mente a far pitture

mobili come son le nubi in cielo
che troverò al risveglio condensate
e in gocce di rugiada trasformate
in un virtuale mondo parallelo

sui pochi arbusti e poche tamerici
che fioriscono ancor nel mio giardino
ove inseguo un poetico destino
tentando sublimar mie cicatrici.

Questo torpor che ha il nuovo dì di fronte
ch’è non più sonno e veglia non ancora,
d’un pigro dio bifronte è la dimora
che guarda avanti in mïope orizzonte,

presbite indietro e sempre più sfuocato,
ch’onirica follia ora è svanita,
silente trombettier di nuova vita
dolente a far svanir quanto sognato.

Ma sembra un sortilegio dispettoso
che maschere già emerse dal profondo
commedianti d’un sogno sullo sfondo
svaniscano con fare misterioso

lasciando qualche sagoma sparuta
che solo un antropofago poeta
vorrebbe catturar, preda segreta
sua mensa a rifornir languente o muta.

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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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Poi ci sono quei periodi di follie

e monasteri candidi rabberciano luci

su vetrate di spaccati

- arcobaleni -

mai affilati o arrotondati

come i miei pugni

chiusi tra i ricoveri

ed i silenzi incipienti

macchie oscure dei miei ricordi

di morte che sopravviene - improvvisa -

come il biancore del sole

quando lo fissi e t’acceca

Poi la quiete

Ed un senso di glicini

Il profumo di discordanze semplici

e note

di viola e giallo mimosa

Sono io così

Un fiore andato

All’apice del tempo

Ma mai dimenticato

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Profilo Autore: sasha  

Questo autore ha pubblicato 239 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
continua il mare
ai gabbiani che vanno
e vengono
ma non tornano
lontananti sogni

e rimango la sera
fisso alle barche
sul rientro
quando non ho
d’una vita
un solo porto
ancora

oceano negli occhi
la notte
che stringo
una donna
tra le braccia

crisalide vuota
d’un’ombra
al balcone

sogna ragazzo
sogna
m’invita

già salgo
a scardinare
finestre chiuse
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Profilo Autore: puerlongaevus  

Questo autore ha pubblicato 19 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Sonetto, endecasillabi canonici a maiore e a minore, quartine a rime incrociate e terzine a rime alternate.


Affetto quei tre ètti nel mio petto,
li tolgo ché non servono per niente
se non per dar dolore ‘sì latente
come se in carne viva fosse aghetto.

L’affetto tanto senz’alcun affetto
del sangue pompa a vuoto la corrente
ma resto fermo qui, muto, silente
solo a sudare a vuoto nel mio letto.

Quando alla fine il cuore avrò affettato
lo donerò per cibo alla mia gatta…
ma che disdetta: anch’ella m’ha lasciato!

Per fegatini e cuori andava matta
ma la vecchietta non ha più campato:
sessantatré già mesi che non gratta.


21/09/2024


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Profilo Autore: ioffa  

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