in ricordo mi sovvengono per lo più maiali,
Ben presto capii quale fosse la loro sorte,
destinati per man dell'uomo a imminente morte.
Una grata di ferro li guidava nei movimenti,
uno dietro l'altro tutti sugli attenti.
Tutti in fila verso il loro destino,
qualcuno me lo sarei trovato in un panino.
Mentre io mi accingevo ad andare a scuola,
una lama affilata attendeva la loro gola,
tornando dalle mie lezioni il pensiero tornava a quei maiali,
ma dal cancello ferroso ormai li intravedevo già verticali.
Pensavo tra me e me che mentre io udivo la campanella,
qualcuno era intento a stappargli le budella,
intanto persone dagli stivali color rosso,
caricavano furgoni di carne a più non posso.
Ora quel posto non è più come prima,
al suo interno sorge una moderna piscina,
rimane il ricordo sbiadito di quelle esecuzioni,
che oggi mi sembrano solo normali azioni.
L'uomo è abituato a ben altre crudeltà,
lo avrei capito solo più tardi con l'età.
una certezza però accompagna la mia riflessione,
ricordando quel posto pieno di perdizione:
Se di vetro fossero state quelle pareti,
oggi ci sarebbe un vegetariano in più tra i nostri poeti!
Rinchiusi in queste mura di cemento.
Nascosti fummo da queste mascherine.
Cancellato fu il nostro volto.
Immobilizzati a causa di queste leggi.
Il silezio soccombe sulle città.
Nessuno è libero.
Solo i droni sono liberi di volare.
Siamo soli come l'acqua su Marte.
c'è un'attrazione molto geniale,
si tratta di uno scivolo rosso,
dove purtroppo salir io non posso.
Quando son lì di passaggio,
non guardo più il paesaggio,
ma vedo questo saliscendi di bambini,
in fila come laboriosi contadini.
Cosa avrà di magico questa cosa,
per metter quei fanciulli in ordinata posa?
Me lo chiedo da un bel po',
ma una risposta non la ho.
Di certo colui che l'ha inventato,
un Oscar avrebbe meritato,
si attribuisce ad un britannico dal nome impronunciabile,
ma questo particolare in questo scritto è trascurabile.
Sicuramente questo ingegnoso inventore inglese,
non avrà fatto difficoltà ad arrivare a fine mese,
ed ora che lui ormai non c'è più,
ha lasciato in eredità questi felici bambini che fan su e giù.
Odo da lontano
suon di campane
invadere strade
un tempo colme
di cuori sorridenti
oggi attraversate solo
da fiori di mille colori,
rondini nel ciel
ad allietare
anime silenziose.
Vetrine addobbate
con sfumature
di primavera
han lasciato spazio
al grigio
di serrande chiuse…
forse per sempre.
In prigioni forzate
occhi spenti
in cerca di
bianche colombe
segno di pace…
ma anche di speranza…
speranza di ritornar ad
una Pasqua di luce…
Pasqua di rinascita.
Si destano sul mare impressioni
con il sole del primo mattino.
I suoi ermetismi mi confondono
e si lasciano accarezzare dai pensieri.
È un districarsi o l'esatto contrario,
come spesso è quello che osserviamo.
Non resto mai indifferente al mare.
Ne esce un dolore, lieve mi rimane
addosso... scorre veloce come poesia.
Splendido il pensiero si colora e tocca
nutriti rivoli con il sole del nuovo mattino.
Si destano sul mare sensazioni di una vela.Ad effusioni lievi esprimi il tuo volere,
ad alte cime come aquila reale.
Dimmi tu, che cuor addolcisci,
e di buoni propositi la vita investi,
e di lucide espressioni,
cordialmente ne fai amore.
Dimmi cordialità? Verrai a donar fervore e delicatezza,
ad annacquar ogni gentil anima con prodezza,
con spontanea raffinatezza ed umile pacatezza?
Dimmi Cordialità, eletta educazione ed intesa riverenza,
verrai con umiltà ad inchinarti a festa,
a chi cordialmente la man porge? Dimmi!
adagiata su quella sedia di vimini;
colgo ancora il tuo profumo.
Ho sbagliato, sarei
voluto rimanere al tuo fianco
fin quando c'era concesso l’amore.
Non ho saputo dartene altrettanto.
Dolce fiore di zagara frizzante
e pieno di vita,
nella tua tenera età
mi hai fatto dono
di una piccola vita.
Assalto di gioia improvvisa,
non ero preparato a tanto amore.
Io bambino viziato, amavo giocare
e ho giocato anche con te,
sono stato troppo leggero.
Vi ho gettate senza ritegno,
voi anime pure, in pasto al mio errore.
Non vi ho protette!
Ti sei trasformata
mentre tutto stava finendo.
Chiudo gli occhi e ripenso;
le grida, tra le nostre quattro mura
composte di parole dure
mai udite prima da quella bocca
che dettava solo amore.
Ormai stanca del tuo...
del nostro castello di sabbia
che, ho fatto crollare.
Un giorno hai smesso di urlare,
te ne sei andata.
In quel momento ho visto volare
su tasti di pianoforte
la melodia interrotta
del nostro amore.
Vigliacco son io.
in completo rosso è l'autista di BARTOLINI,
di ZALANDO è arrivato un nuovo pacco,
sarà mia moglie e la sua solita scarpa col tacco.
Non voglio assistere alla sua apertura,
la reazione della mia metà mi fa sempre un po' paura,
allora decido di andare a fare due commesse,
intanto mi arriva un sms di GLS.
Saluto il custode del condominio ormai impazzito,
invia agli inquilini le foto dei pacchi con un solo dito,
c'è anche un signore vicino al cancello , cosa fa?
Mi accorgo che è l'autista blucerchiato della SDA.
Sul prato un ciclista con un cubo sulle spalle,
sembra volare insieme alle spaventate farfalle,
sulla strada un uomo che un po' stanco guida così così,
dalla divisa sembra lavori per TNT.
Sono al semaforo, mi distraggo guardando le stelle,
con il rosso è fermo un furgone canarino di DHL.
Vedo un altro mezzo dai funebri colori che fa commesse,
c'è da stare tranquilli è solo l'autista di UPS.
La bottega dove volevo andare è stranamente chiusa,
vittima purtroppo di un tipo di acquisto che più non si usa.
Ritorno a casa, c'è mia moglie con il pacco proteso,
che un po' delusa mi invita a prenotare il reso.
Le scarpe ovviamente non erano di suo gradimento,
torneranno indietro senza troppo pentimento,
domani un'altra scelta ella potrà fare,
prima o poi qualcosa bene le dovrà pur calzare.
Intanto i corrieri si muovono come le formiche,
per soddisfare chi butta i soldi alle ortiche.
Con un click ormai si solleva il mondo tra le vie,
se ci fosse Archimede dovrebbe riformular le sue teorie.
Sogni sospesi.
Sogni rivestiti di te
che ti aspettano
nel silenzio,
guarda la terra,
dal suo profumo che emerge
raccolgo lacrime di gioia
nell'emozione di vivere.
Cammini stanca ormai
nella continua ricerca
di quella felicità nascosta,
dal cemento non può nascere un fiore
se non ci semini il cuore.
Ti guardo sfilare il passo
che brucia sul mondo in cui credevi,
la tua musica sfiora il mio ascolto,
in quelle verità mi ci trovo anch’io
Insegnami a sognare.
Insegnami a vivere sospeso.
Insegnami a rivestirmi di me
a superarmi ora che ci sei
tra le pieghe delle tue mani
saremo in due
saremo noi due
il mio posto è accanto a te
senza dimore con mille storie da raccontare.
Delle tue corse racconterò,
che mi hanno insegnato ad amare
ciò che meglio ero capace di concretizzare
senza mai riuscirci.
Mi hai insegnato ad amare
il peso che dentro, quel passo che brucia,
crea terra fertile sul cemento
bagnata da lacrime miste di gioie e dolori
l’aver seminato il tuo cuore.
Quanto marginale è
la mia conoscenza. Eppure,
dentro v’è un grido incontenibile
un parlottare continuo
che fermare non posso,
un fuoco che vuole esplodere.
Gonfio è l’urlo,
di emozioni vogliose di
liberarsi alla luce
senza ricami, senza onori.
Quanto poco il mio sapere
che quasi arrossisce quando,
e perché, racconta di un’anima
al cuore, con umile parola.
che non va sotto il divano,
si muove veloce oppure lento,
invita a fare movimento.
Se tu sopra ci vuoi stare,
devi saperci camminare,
per un momento di distrazione,
la testa sarebbe sul termosifone.
Senza andare tra le vie,
ti aiuta a bruciare le calorie,
Si usa con o senza scarpe,
ma guai a metter delle sciarpe.
Mentre cammini stai sempre fermo,
Dante lo avrebbe messo nell'Inferno,
per tutti quei dannati che van di fretta,
e alle cose importanti non danno retta.
Persone che passo dopo passo,
avrebbero subito la legge del contrappasso.
Ma questo è un attrezzo dei giorni nostri,
che modifica la natura a tutti i costi,
il piacere di una passeggiata,
barattato con una realtà alterata.
Verrà usato fino a quando ci sarà la scoperta,
di come sia bello stare all'aria aperta,
ma quel giorno, ahimè appare ancor molto lontano,
e intanto mentre scrivo mi tengo alla barra con l'altra mano.