Il respiro si fa corto,
Il sonno scivola via,
Domande senza risposta,
L’attesa del nulla.
La mente vaga per lidi inesplorati,
Troppo lontani per essere raggiunti,
Inutili, come la vela senza vento,
Eppur temibili, come lupi in cerca di prede.
Afferrano, trascinano, sbranano,
Svegliano le membra esauste,
Non concedono meritata tregua,
Lacerano l’anima, fino all’alba.
Il suo finir di spazio
Sera, quel che rimane del giorno
Sera, una mezza luna e le stelle cadenti
Abbraccio impenitente
Deprecabile tormento
Consuma un tradimento
Urla controverse
Nel cielo delle stelle
Strade abbandonate
Da melodie stonate
Nulla del mio essere
Nel buio delle ombre
Corpi schivi
Intirizziti
Avvolti da miserie
La storia si ripete
La vita si diverte
Timori irriverenti
Sogni incandescenti
Nella cieca oscurità
Dell’amore senza nome.
Indifferenza questo è il tuo nome
Silenzio il tuo cognome
Sei figlio di finzioni e muta
ignoranza
La mano che mai ti ha sorretto
la doni a chi nonostante tutto ti ama
E perpetui la legge del distacco sotterrando il capo nell'ignavia.
Non ci sarà pentimento grande abbastanza
a lenire la tua improvvisa consapevolezza.
È forse questa la sofferenza?
Piangere prima di addormentarsi,
odiare il risveglio,
sentirsi circondare da immenso buio,
invidiare i privilegi del prossimo,
sentirsi assassinati nel petto
dal proiettile di incomprensione e incuria.
È forse questa la sofferenza?
Vedere chiunque capace
grazie alle fondamenta d'amore,
che parte da radici forti,
mentre tu sei un albero rinsecchito,
morto,
spoglio,
da abbattere,
che resta fermo
ad aspettare chissà cosa per ore,
senza niente,
pure storto e brutto,
nato per caso,
senza volere,
che si ritrova solo a patire
perché codardo,
debilitato,
debole.
È forse questa la sofferenza?
Aprire gli occhi un giorno
e domandarsi il motivo di questa voragine.
Stai facendo la vittima,
reagisci,
sgobba,
ti fa male?
Non importa.
Rialzati,
riprovaci,
vai oltre,
devi arrivare alla perfezione.
Distaccati.
Non va meglio neanche cosi?
Non sai come trattarti,
ti stai facendo solo quello che hai sempre conosciuto.
È forse questa la sofferenza?
nota autore: ciao amici! Ho scritto questa poesia qualche tempo fa, in un periodo difficile, la pubblico solo ora :) se vi va, ditemi cosa ne pensate. Grazie!
Sulla camicia
Fantasmi
Mostrano affanni
Il caldo esplode
Nel salone
La mia esistenza
Dentro una berlina
Corse inconcludenti
Ingranaggi senza denti
Sguardi ambrati
Sul muro degli inganni
Il sole cela
Il suo governo
Un giro di vite
Senza ghiaccio
Poca soda e coraggio
Le ore passano
Mentre cantano
I sassolini
Dentro scarpe
D'ossa rotte
Nella quiete della notte.
Contemporanei senza tempo,
tempo che sfuma, sfugge,
inganna, muta, è muto,
nel frastuono contemporaneo
non vedo l’ora, è già passata,
danzano le ore gioconde nei sogni,
risvegli scanditi da ritmi incessanti
è ora di alzarsi fra grilli cantanti
nel frattempo un contrattempo,
distante nella via appare un istante
un lampo nel cielo che se ne va,
una lancetta indica l’ora che non c’è.
E sono qui attratto e non attratto dalla vita
con le parole che scorrono su un foglio
distrattamente portate al niente intenso
che sento oggi addosso e non capisco.
.
Qui, con zero voglie e senza sogni
a far dei conti con stupide credenze
con il silenzio dove son nascosto
e dei valori che non riconosco
con quello che vorrei ormai perduto.
.
E sono qui a ripensare a ieri
come fosse un caffè ormai bevuto
o degli occhiali che mi sono tolto
come per cercare e non vedere
cosa è rimasto dietro le distanze.