Verdi tralci, pistillo e corolle rosa,
amor d'amore a suggellar calice in fiore..
Cuor a nutrir ape e coccinelle a posar sul fiore.
T'amo natural essenza, Divina orma a lasciar impronta.
Natural bellezza a turbar lo sguardo e
sogni a profumar di nobiltà e virtù,
petali ad inchinarsi alla terra.
Vento in sospir di vita, particelle colorate,
a dipinger sprazzi di virtù.
Beltà ed elogio su strade impolverate,
evoluzione in ciclo naturale.
Amor divelto e sognato, amor senza pretese.
Battiti di cuore e steli in fiore,
ad ammirar l'impronta del Signore!
Ispiratami dal dipinto di Pina Manoni!
sono nei pressi di Origgio,
vorrei continuare fino a Saronno,
ma ho già tanto sonno.
Dove andare non lo so,
quasi quasi mi fermo a Rho,
senza meta sono in giro come un pazzo,
d'improvviso mi ritrovo a Mazzo.
Non mi convince come paese,
alloro mi dirigo verso Arese,
Qui c'è un grande centro commerciale,
ma entrarvi mi sembra un po' banale.
Allora proseguo per Garbagnate,
ma cose particolari non ne ho trovate,
ogni paese all'altro qui sembra uguale,
decido quindi di prender la tangenziale.
Mi fermo ad un'area di servizio,
di fumare purtroppo ho ancora il vizio,
intanto la sera arriva piano,
e me ne torno a Milano.
di primavera, dice
una canzone,
margherite fresche
bisticciano
con fiocchi di neve
tardivi.
La natura è confusa
come noi,
mischia
caldo e freddo,
su alberi in fiore
si appoggia una
patina di gelo,
mentre il sole
litiga con nuvole,
margherite
osservano...
Eccola.
Un cigno bianco bianco entra in scena.
Le sue braccia ondeggiano sinuose
e si muove sul palco
a piccoli pas be bourrée.
Il violino risuona con lei:
Insieme, scivolano sognanti
sul lago che risplende al chiaro di luna.
Volteggia leggiadra,
Sembra stia per spiccare il volo…
Però, le ali, delicate, sono sempre più stanche
E le gambe, stremate, tremano
come le corde del pianoforte.
Ma non vuole fermarsi e continua,
Continua a seguire
la melodia che la trasporta lontano.
Ancora il violino risuona con lei:
Ancora insieme scivolano sognanti sul lago, che
Ancora risplende al chiaro di luna.
D’un tratto si ferma:
Elegante, cade a terra
E con dolce nostalgia,
guarda un’ultima volta il suo lago.
Il suono del violino si fa flebile,
Il pianoforte leggerissimo,
Ed infine
Scompare ogni suono.
la senti tra vento
che soffia su
boccioli,
fronde di tenero
verde.
Ma sarà il raduno
delle farfalle,
laggiù,
sul porticato,
leggere e smaglianti
nei loro colori,
a dare inizio
a questa stagione,
dove forse saremo
meno tesi,
più aperti agli altri...
è il preludio a una nuova stagione.
Gli alberi appesantiti dall'inverno
sembrano esultare come aver fatto terno
Sui davanzali dei balconi passeggia un gatto
mentre nuovi profumi inondano l'olfatto
Da lontano vedo un uomo già sbracciato
pioniere di un tempo non ancora arrivato.
L'illusione di una rinascita accompagna la gente
Mentre una nuvola lontana si fa più prepotente.
Ungaretti non me ne voglia,
ma sugli alberi ancora neanche una foglia.
Primavera è un dono inquieto
un ricordo che riaffiora
un olezzo del passato.
Un plagio d'altra stagione
se i colori sono falsi
se le gemme sono chiuse.
Primavera è un dono fragile
una sosta ch'è incerta
un'euforia ancor sognante.
L'amore diligente in volo resta
già ascolto la natura non presta.
Primavera dorme ancora
un sorso del tempo in gola
una scia di silenzi che non fora.