E un senso di imminente apocalisse
Serpeggia sordamente
Questa terra non è la nostra serra
Dove un tempo pioveva
ed è dolce il sì cortese che chiama
spinge fuori dal contesto un uovo
e azzurra la processione che ama
ed è ancora fiaccola verace ed emozione
quel dolce sì cortese che tanto piglia
e rende dei due uno in un soleone
che tramuta il mondo - lo tien in briglia
sembra perspicace e quell'intimo Sole
rende agli uomini calor e pace
un sì cortese che giace
come un canto suonato dal balcone
un favor è l'amore una amicizia con un fiore
un guardar le stelle mentre si tace
Di latte hai bagnato la terra
Nei microbi mondi sotto i miei piedi
Dolcemente l'etra in cui siedi
Loda riverente la cicala
"La Luna brucia!"
"È lava, ci cola addosso!"
Poiché l'occhio del cielo
È diventato rosso
Luna amata, vergine satellite
Chi ti ha cucito quest'abito di fiamma?
Quale sarto ti ha fatto abbellite
Tendimi la mano, scendi, mia bella
e non è ancora primavera -
si incontrano teneri amanti
sul far tiepido della sera.
Tutto il mondo si affatica
e campestre lascia i suoi nidi lontani:
la poiana e il tenue ermellino
e si liberano nei campi i fagiani!
Sembra estate ma nemmeno inverno...
Il gennaio triste dei merli
che gridano dal cielo un miserere:
<Non sbocciano i fiori,
bensì raminghi germogli>>.
Questi umidi cieli
Come suoli di battaglia pestati dai cavalli
I suoni degli uccelli
Soli e tremanti
Coperti son dagli ululati dei venti
A nulla, pioggia, il tuo tocco lieve serve
Se la terra trema al terrore del tuono
Che corra il corvo pellegrino alle selve
Ma le fronde piangenti non saran riparo buono
Ed eccola lì, languida
Lieve luce all'orizzonte
Sparisce nella nebbia
E nei lampi si confonde
Ultimo sospiro che giace
E poi si spegne
Tra i ghiacci scroscianti
E una nebulosa pace
la costellazione
appare,
brilla Orione
sulla fredda
pietra, pronta
a scaldare
lo spettacolo,
grande, tra
i più grandi.
Stendardi
di parole
armoniosamente
stese
come fossero
tovaglie profumate
ad asciugare
al fresco vento,
contemplate
quasi misticamente
dal sole che
volge a capolino
il suo cammino
dietro le colline.
Devoto saluta
il cantore suo,
egregio attore,
interprete
d'aliti di sospiri
e
ansimi d'amore.
Illusionista
immaginario
fa apparire
l'aurora boreale,
magistralmente
con pieghe
inamidate, come
fossero stirate,
striate
d'armonioso colore.
Fili di candida
trama, seta
la più preziosa,
tesse misteriosa
attendendo l'arrivo
del
sovrano suo sposo.
L 'oscurità giunge
al suo cospetto,
di cuore la spoglia
e d'anima
la riveste.
Lei, sua unica
stella tra le più
belle splende,
di luce propria.
Luna
affido a te
ricordi di una calda estate.
Fresca l’aria tua
accarezza lieve
il mio viso d’ambra.
Foglie gialle come farfalle
spiccano il volo
cantando l’arrivo tuo.
Pampinosi campi
compaiono agli occhi
rapiti dai tuoi colori.
Profumi agrumati inebriano
anime assopite
dal vissuto tepore.
Autunno così ritorni,
con rossastre nubi
adorni cupi giorni.
con le nuvole rosse e l'azzurro
ed aspettare che vien sera
per vedere comparire le amiche stelle
si meravigliano i miei occhi
e il mio cuore danza,
come quando la natura
mi stupisce con altri
suoi splendori.
per vivere questi
attimi d'incanto.
e un gabbiano coglie conchiglie
e se ne ciba.
Due ragazzi viaggiano cullati
dal dolce suono della marea
suggellati da un bacio al di là degli scogli.
Il cupo pescator, sul suo scafo
riceve l'albore del mistico sole
e ancor stanco si sveglia e raggiunge la costa.
Un castello un po' storto
riceve isolato la sua dura condanna
e l'acqua lo porta con sé nell'abisso.
In un fianco della mia collina
vi è un pertugio rinfresco
che tempra ogni anima .
Il passo ha il fresco dei cipressi verdi
ed un quadrato di cielo azzurro
che dissipa il vento.
Discende verso dimore e nascondigli
dove piccoli voli minuti
veicolano veloci tra le fessure
e le siepi solleticano
il fischiettare allegro dei merli e il gorgheggio cristallino dei pettirossi .
Selvaggiamente belli
i falchi stridono
e quante parentesi tra le bacche rosse
una successione armoniosa
di code d’astuzia
code in fuga
e code attratte dalla luce.
Luce che solo può incantare
come l’alba alle pareti alberga gli occhi
affina i sensi di odori e profumi di richiamo
si mitigano i sapori dolci
di verde aromatico e aspri i bergamotti
i frutti dorati come il sole
tra le terrazze di loto sui rami e tra i muretti a secco e
nicchie assemblate di malinconici voci
che più non tornano.
E qui al riparo si respira la sera
amando quel vuoto d'ali nel fiume
zittire il crepuscolo .
Anutel Enti Locali
Montepaone (CZ) )
Al visitatore è affidata la memoria di questa riserva naturalistica fatta di sentieri escursionistici e antichi muri a secco, patrimonio di tanta fatica e sacrificio.