frutto dei bagordi del giorno prima,
la sveglia non ha ancora suonato,
ti alzi più del solito assonnato.
Nel bagno il giorno ancora non c'è.
senza occhiali confondi water con bidè
poi ti siedi e aspetti qualcosa,
che non avrà certo profumo di rosa.
Qualcosa inizia intanto a farsi sentire,
contro la panna del di' prima vai a inveire,
un odore pungente interrompe l'impasse,
la toilette diventa una camera a gas.
Evacuando il dolore di pancia va via,
sul fondo del water intravedi una scia,
decidi quindi di terminar questa poesia,
è giunto il momento di far pulizia.
E mi afferro ad un filo d'erba
Per non cascare
Nell'immensità dell'universo
Crescevo sotto l'infinito
Ed un turbinio di stelle
Accompagna la mia veglia
Quando riguardavo la mia immagine
Sotto l'orsa a studiar le carte
Vedevo tutto diverso
Come se nel cielo
Il lento muover delle stelle
Avesse cambiato verso.
Così rimembro io
La perduta voce
Di quell'amore che volle
Lasciarmi solo
Ma più tremendo
Insieme con il corso
Del cielo trepidante
Ed il filo d'erba che mi sostiene
Cambia al variare della stagione.
nuovi inquilini tornano a dar calore,
per undici mesi in letargo in cantina,
rieccoli a casa tra salone e cucina.
Escono dal cartone alla spicciolata,
tra i bambini la festa è cominciata,
vanno sull'angolo più bello dell'appartamemto,
non pagando l' affitto senza pentimento.
Con loro portano anche le caprette,
che campeggiano vicino le casette,
tutti trovano posto a casa mia,
facendomi sentire più in compagnia.
Loro son degli osservatori niente male,
a tavola han notato che manca un commensale,
ma essi la nascita han missione di portare,
mentre il lor silenzio tu lo sentirai gridare.
Anche mentre ti aspetto,
con la stessa frenesia di sempre
vedo come ti prepari, sei bellissima
negli occhi hai di già due stelle,
cedo già all’emozione,
sarai meravigliosa, come sempre!!
All’apparir trasformerai tutto in gioia,
come sempre, tremeranno le mani
nel dirti che sei più dolce di una poesia,
all’aggrapparmi al tuo abbraccio
pieno di speranza, sentirai soltanto
il richiudere la porta del tuo cuore,
io mi accomoderò al secondo piano,
è lì che conservi tutto il bene,
che mi appartiene!!
Nessuno ancora
tranne pochi fantasmi
hanno sorvolato il sito
Danzano comparse
tastando il terreno
ma l’inganno serve
per non dimenticarsi… di sé
Strano, questo modo di vivere… davvero strano
E’ un sistema che lega le mani
che vincola il presente e demanda
ad altri personaggi
il tuo esistere.
- così, non sarai mai libero -
Ti prego, lasciami cadere.
L'amore è un braccio pronto a sollevarti,
e adesso che ti ho perduto,
necessito di sprofondare.
Giù.
Toccare l'abisso.
Il profondo di un vulcano.
L'angolo più remoto di un tempio distrutto,
di un ricordo dimenticato.
Come una foglia che cade dalla sua quercia
e che il vento porta esattamente dove nessuno la troverà mai.
Esattamente come te, amore mio.
Dove te ne sei andato senza più corpo?
La mia anima ti è venuta a cercare e il suo involucro resta ancorato al respiro.
Necessito di liquefarmi,
di sgretolarmi, di frantumarmi completamente,
di diventare cenere.
Perché solo così posso tornare
in fasce bianche tra le braccia della luce.
Ho bisogno di cadere.
Ti prego, lasciami cadere.
i piu' attendon l'alba nella propria dimora,
il lavoro chiama i più mattutini,
i treni arrivan con i puliti finistrini.
La notte ancora avvolge tutto,
ma il suo buio sarà presto distrutto,
le prime voci s'odon nel vagone,
pian pianino si riempie la stazione.
Il rumore delle rotaie è già cadenzato,
il ciuf ciuf è un miraggio dimenticato,
le porte si aprono e chiudono in fretta,
sale gente con in man la schiscetta.
Una nuova giornata è già iniziata,
ognun con in dote i propri desiderata,
di nuove emozioni il tuo animo è ingordo,
mentre un baldo controllore sale a bordo.
Ogni soggiorno d’amore, dopo la prima pacifica invasione,
trasforma e richiede il suo prezzo
è lui che gestisce le stelle che girano intorno,
e abbracciano finchè c’è spazio,
è l’amore impossibile che sempre sorprende,
l’amore che ci interessa subito imparare,
si accomoda in un angolo del cuore,
se ci trova memorabili, vuole restare con noi!!
Alimenta ogni giorno, con imprevedibili
manifestazioni, costruisce per noi, le cose migliori,
sprofonda sempre più nel cuore
dedicandoci lezioni per come alimentare
la scintilla dell’amore l’unica che trasforma,
presente & futuro, la sola che contiene
abbastanza forza per renderci felici,
l’amore che colma ogni distanza,
brilla al pensiero, se le vogliamo bene,
e dalla sua gioia, nel ricevere
nel suo dare si prende cura di noi!!
Eccoli arrivano in fila,
uno per uno sono
i sogni di una bambina,
che amava giocare,
tra le fronde dei tigli,
e guardava il lento fiume.
Poi arrivano quelli più
grandi, più lucidi, e portano
sapore d'amore,
sono tinti di rosa,
e hanno pizzi e veli da sposa.
Passa il tempo, e qualcuno
s'impiglia tra i rami stanchi,
altri hanno sorrisi
e voli bianchi, ma
nessuno di essi ha mancato
l'arrivo, ora che il cuore,
batte più piano,
loro mi hanno preso
per mano, mi fanno
guardare quel cielo
che m'abbraccia intenso,
e so che ogni mio
pensiero avrà un senso.
Sono intinti di futuro.
Sono solo sogni...
ma
brillano... come diamanti.
ca mme trase tutta quanta 'int'a na mana.
Mme guarde, ride cu 'st'uocchie vicchiarielle,
ca nun ponno guardà cchiù tanto luntano.
'Int'ê capille puorte nu farzuletto culurato:
'o stesso ca purtave ncapa 'a ggiuventù.
Mme guarde e rride cu na vocca senza diente:
te so' ccadute e nun cresciarranno cchiù.
'Int'a ll'uocchie tiene tutta ll'innocenza
'e chi nun sape che vo' dicere a ffa' male.
Tiene 'a stessa limpidezza e ttrasparenza
'e chi se riflette 'int'a nu specchiale.
Mme guarde cu 'sta faccella 'e nenna,
ca 'o tiempo fujenno t'ha strupicciato.
Ll'anne so' ppassate e ttu te si' fatta tantella:
comm'a na criaturella...mo si' addeventata.
Te piglio pe mmano, tu mme viene appriesso
e rride cuntenta: si' ffelice 'e mme vedé.
Mme vien'arreto comm'a qquann'io criaturella,
e ppezzerenella currevo appriesso a tte.
Mme guarde 'o naso, 'a vocca, 'o viso...
tutta cuntenta mme dice ca t'arrassumiglio.
Po' veco 'int'ê cciglie ca na lacrema te sponta:
vedenneme pruove ancora tanta meraviglia.
M'abbracce e astrignenneme forte triemme,
'int'a ll'uocchie tiene appicciata na sciamma.
Over'è, fra tanti core tuoste, core 'e preta:
'o cchiù bello è sempe 'o core 'e mamma.
con l'ingombro di un'ombra
che pesa tonnellate
tra le vetrate di una sera
che respira leggera;
così vera, questa sera:
un muto concerto di farfalle
e calle accese d'un bianco fresco,
direi quasi libresco,
proprio come l'immaginavo
nei sogni che facevo
quando abbracciavo il cielo
tra le tue braccia
e partivo a caccia
dei tuoi intimi animali:
i gabbiani e le falene,
le balene e gli orsi bruni
dei tuoi anfratti
tutt'altro che comuni;
volati, esplosivi
come fuochi d'artificio,
praticamente un sognificio
la tua pelle.
E invece, ora sono solo
come un povero molo
a cui nessuno approda,
come un cane che non può
neppure mordersi la coda
e si accontenta di annusare
un'annosa ossessione,
l'ossessione di te,
solo solo me ne vado
e tutto ciò che vedo
è il riflesso di me stesso
degradante in blu piangente,
senza nulla da donare
alla luna alabastrina
che bambina sta a guardare.
Il pianto delle foglie
per gli ombrosi sentieri dell’autunno
L’ultimo saluto dell’estate
nel volo di un uccello migratore.
**
Ora penso a noi due,
a quei giorni di mare,
a quei baci salati,
e penso a te col vento nei capelli,
alla prua che tagliava le acque chiare.
**
E’ caduto il silenzio tra noi due.
Io guardo il mare e i bastimenti in porto,
e bevo il vino amaro del rimpianto.
Nel mio bicchiere a sera
mi aspettano i tuoi occhi
*****************
Ore 23,16
Lunedì 29 agosto 2022
avvolgendo di nero ogni cosa,
attorno a lei non c'è più colore,
prende il sopravvento anche sull'amore.
Interrompe un legame o un'amicizia,
lasciando un vuoto che alimenta pigrizia,
impotenza avverti nella sua interezza,
che ti veste con un velo di tristezza.
Passeranno poi giorni mesi e anni,
familiarità si creera' con questi danni,
le stagioni si avvicenderanno ancora,
e quel che eri prima non sarai piu' ora.
Così ognuno muta la propria condizione,
trasfrmando se stesso in continuazione,
in un' altalena di funerali che paron danze,
mesti a ricever e a dar condoglianze