Quel me delle foto
se la cava con poco:
un sorriso d’occasione
come se fosse felice.
la speranza di fermare un’epoca
mettendosi al centro.
.
E lascia me contorto
per i pesi delle tempeste,
Incerto sul necessario
per rinnovarti la convinzione
che salendo le scale di casa
io sia ancora quello di ieri
e non quel pessimo attore
fallito da tanto tempo
e che tu, buona all’infinito,
fingi d’apprezzare
mentre vai.
Ottava di endecasillabi a maiore.
Errando per la serra poi m’afferra
pensiero che correla tanti errori
di cui discorro mentre il cuore sferra
insinuazioni e dubbi corruttori,
lo sguardo arreso rovesciato in terra
ripenso alle ricette dei dottori
invano vaneggiando querimonia
su sanità carente qui in Terronia.
16/08/2024
351 - Delegando, scaricando, inventando, bestemmiando
Sonetto di endecasillabi canonici, quartine a rime incrociate e terzine a rime alternate ABBA ABBA CDC DCD.
Ci sopravvalutiamo certamente
da su per giù trecentomila anni
e continuiamo sempre a fare danni
per dimostrar quant'è l'uomo potente.
L'uomo, che non capisce quasi niente
e nell'agir da grullo dongiovanni
popoli o donne riempie dei suoi inganni
ma anche se stesso e il circostante ambiente.
Pensiamo d'esser quelli più arguti
ma a scaricar le colpe dei problemi
o per cercar esterni e grossi aiuti
creiamo dèi, destini o maghi scemi
cui rivolgiam preghiere e gran saluti
o ci sfoghiam facendoci blasfemi.
16/08/2024
Sì crostacei ...
ché abbiamo perso le radici
che ci crescevano
anche umani
poeti capaci
di affrontare la vita
con l'armonia della poesia
e di raccogliere gli istanti
per farne tesoro, non soldi.
Invece viviamo di saldi
e attesa che il pescatore
ci accolga in rete
senza che possa
chiamarsi più gol.
Un ricominciare crostacei
per scendere nei fondali
a ricercare le iniziali tracce.
Forse
un ripartire da zero
nelle difficoltà
di dividerlo equamente!
Toto' Schillaci se n'e' andato,
Li' per li' è un morto al giorno come tanti,
Ma lui ha segnato pero' tutti quanti.
Il ricordo del mondiale torna alla mente,
Quel calore e la passione della gente,
I caroselli al nome di Schillaci,
Ai suoi gol scatenava abbracci e baci.
Oggi ci lascia con le anime basite,
Quelle immagini sembrano svanite,
Quell'Italia che ci ricordiamo bambini,
Con in panchina Azeglio Vicini.
Fai buon viaggio caro Toto',
Nel cuore per sempre ti porterò,
Con te mi son desto esultando gioioso,
Salutami lassu' un mio/tuo caro tifoso.
Tanka rimato in schema aBa BB.
Sto già morendo
senza aver mai vissuto
ma ormai m’arrendo:
per un po’ m’è piaciuto
ma son troppo perduto.
14/08/2024
348 - Non riesco
Tanka con due rime baciate ed una rima interna.
Non posso amare
ma non riesco ad odiare,
per questo resto
con un cuore sospeso
che è un inutile peso.
14/08/2024
349 - Spegnendo il PC
Quattro quartine di senari a rime alterne.
Qui davanti al monitor
fisso il tuo contorno
rimanendo attonito
quasi un unicorno
fosse apparso rapido
tra pixels sfumati
al mio sguardo sapido
d'amori sognati.
Rètina ingannevole
che ancora abbagliata
vede l'amorevole
figura agognata…
Col cuore lapideo
meglio guarderò:
Nessun input video
Enter standby mode
16/08/2024
il crepuscolo timido
nelle sfumature rosse ovattate,
una mappa d’amore incomparabile
in quella ardente fiamma
che lentamente,
originandosi nel cielo, svela.
Sono io, sognatrice naufragante,
nel profluvio dei miraggi
che fluiscono nelle emozioni.
Acque salmastre
bagnano i miei desideri
quando poso le mie labbra
nell’etere riflesso sull’oceano
mentre provo a baciarti immaginandoti.
E il mio cuore afflitto
canta malinconia
mentre la tua immagine deforme
ondeggia, svanendo fulminea.
La tua figura indistinta
arriva come un baleno
nella burrascosa calma
nel baldacchino dei miei sogni,
come una coltre
che scalda l'anima.
Un raggio di sole
sul candido tappeto di neve
tra esili bucaneve
a donare incanto puro ai miei occhi.
Mi perdo nei meandri
dei tuoi panegirici,
pulsanti d'amore quando lo vivi
sulla falesia del tuo cuore,
carezze lievi sulla mia pelle.
Sono io, vento solitario,
che sospira per poter quietarsi
nel tempio del tuo plenilunio!
Effimera sospensione,
percettiva, resiste all’inevitabile,
quel respiro che
non darà vita nei giorni avvenire!
Le sfumature dell’animo
danzano come dolci falene,
come un’aurora boreale
nel pensarti incessantemente.
Ed io, chiusa
in questa sfera di cristallo,
continuo a vivere questo sentimento
che, come un bel souvenir,
tu agiti e ammiri per poi adagiarlo
nell’angolo dell’indifferenza,
ignaro del mio amore per te
che, quasi come una fragilità,
nascondo ancora con remore
ogniqualvolta sono con te.
“Transumanar significar per verba (1)
non si porìa…”, però chi poëtando
va alla fioca lucerna camminando
con anima ignuda e favella acerba,
transumanare cerca non in cielo
ma in questo angosciante mondo in sfacelo.
Senza quel Dio qual il Poëta intende
ch’io non so riconoscer come mio,
transumanar è quest’imo desio,
significar proprie umane vicende
che ci impregnano ancora vagabonde
e i sensi che di lor il cuor nasconde,
e di parole dar schiaffi o carezze
tra complici poeti nel virtuale,
consonanza poetica amicale,
esprimendo dolori o frivolezze,
un divino minuscolo e profondo
corpuscolo di polvere del mondo
ove sperdersi e chiamare altre voci
nel breve tempo di scrivere un sogno
di lasciare propria traccia un bisogno,
narrazioni gradevoli od atroci
di quest’umana vita, solo umana,
gentildonna talor, talor puttana.
(1): La Divina Commedia. Paradiso, Canto I, v.70
Eravamo
luna d’Oriente
e mezzogiorno di cristallo,
gioco di cuore
e curva di dolore,
spigolo di felicità
e mareggiata di rose,
anime ubriache d’infinito,
battito che bacia il destino.
I nostri occhi,
quaderni di stelle,
le nostre mani,
parole d’amore
ad abitar la notte,
eravamo soffio di un desiderio
cullato dalla storia del tempo.
Quartina di settenari a rime e consonanze alternate.
Aumenta aspettativa
di questa nostra vita
o solo aspettative
di cui l’abbiam condita?
10/08/2024
345 - Non io
Ottava di quinari rimati abababcc.
Scorro le foto:
non mi somiglio;
mi sono ignoto
mentre sbadiglio
restando immoto
nel mio giaciglio
e senza brio
dico: “Non io”.
10/08/2024
346 - La bottiglia sbagliata
Terzine di settenari a rime incatenate in schema aba bcb cdc ded efe fgf ghgh.
Il messaggio affidato
a bottiglia sbagliata:
tappo non sigillato
e l’acqua è penetrata
inzuppando quel foglio
ove avevo celata
confessione ormai spoglio
di qualsïasi forma
di ragione o d’orgoglio.
Or più nulla t’informa
del vano sentimento
ch’ancor non si trasforma;
sempre amore io sento
nel mio cuore per te
ma la voce ho già spento
ed è chiaro il perché:
tu m’hai reso fantasma
ed in base al cliché
pur se non m’entusiasma
spengo questo mio cuore
con tutto il suo marasma
di dolore e d’amore¹.
¹: sì, la famosa rima cuore/amore/dolore, per ribadire che questo fantasma in vita sua più che cagate non fece.
14/08/2024
Labbra rosso sangue
Il tuo corpo nudo,li langue.
Orgasmo condiviso
Osservo il tuo viso
I tuoi occhi scuri,motel a ore
Inutili parole vuote
Si,mi svuoti.
Giochi carnali,giochi che fanno male
Perversioni hardcore
Pugnalata al cuore,al pube
Mi lascio andare al trasporto
Il seno asporto
Il sesso e l'omicidio seriale
Stasera viaggiano nello stesso canale
I giornali diranno,ha fatto un altra vittima
Già lo sento il telegiornale
Killer seriale,ha ucciso,dopo rapporto sessuale.
Prima di andare via
Apericena e necrofilia.
Settembre si sveste d’estate,
una nebbia di timidi silenzi
screzia gli aratri e le campagne,
alfabeti di luce nuova
si posano fra aghi di pino
e un lontano odor di castagne.
Muta la canzone del vento,
muta la poesia del paesaggio,
le zucche arrossiscono
sulle gote stanche della terra,
fichi, uva e melagrane
dipingono d’autunno le tavole.
Settembre si sveste d’estate,
è magia che abbraccia le case,
danza di foglie sfinite,
dolce morso d’esistere.
Delle stagioni, quando il sole sopprimente
Distende il suo calore e lascia ritornare
Le prime fredde stelle alle regioni dell' aurora
E tornano in tempesta i flutti del mare
Così, come fosse una sua parte
Il mio cuore si agita con la fredda natura
Prende parte al suo mutare
E di questa strana arte, che con gli anni
E le stagioni si raffina e nel tempo perdura
La mia mente motivo non ha ancora saputo trovare
Come si muove la terra intorno al sole
Così mi muovo anch'io
Come il mondo gira in eterno perno
Così faccio anche io
Torno dove la gravità vuole
E cosa mai farà cessare
Questo infinito ritornare delle cose?
È un orologio, il mondo, che conta le sue ore
E come stabile perno ha l'Orsa, le Pleiadi e Orione
Troppo lontane per poterle sentir simili
A questo mondo senza stabile stagione:
Gli uomini, come fiori in primavera