Poeta in giovinezza, un silenzio di quasi mezzo secolo e mi rinnovo poeta nel virtuale

Quel giovin non son più nel novecento
solitario poeta nel mio mondo,
cantor silente sol per me facondo
senz’eco d’un fuggevole momento.

Or cammino movendo cauti passi
a tentoni giocando a mosca cieca
e l’anima consegno in ipoteca
ad angeli e talora a satanassi,

a lettori ed autor che non conosco
dei quali ignoro il volto e la dimora
cui, come avessi eterëa Interflora,
invio fiori raccolti nel mio bosco.

Le parole che affido a cotal vento,
frecce o carezze ch’ho lanciato in cielo,
evanescenti in quello che rivelo
in gioia, indifferenza, o in un lamento,

corron per questa che mi par magia,
un virtuale ch’è pur tempo reale
e pei sentier di tanti cuor risale.
È avventuriera oggi la poesia,

per me che mi ritrovo attor di scena
istrïone dal volto mascherato,
perché ad affabular m’ha affabulato
qual luce che ha ammaliato una falena.
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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Viviamo istanti deviati
oltre le leggi di tendenza
oltre gli istinti
socialmente smussati


e non possiamo innamorarci
liberamente
veicolati come siamo
da criteri di mercato
da modelli patinati
da impulsi plastificati.


Incappucciamo scelte
e sovente le impicchiamo
per una fame artificiale che mai
riusciremo a soddisfare
ponendoci su piazza, spiazzati
dalla nebbia tra le idee
nebulosi grovigli
di dubbiose certezze
per essere
solo copie conformi a vacche
non sempre … solo da latte.


Rientra in te
il cuor ti reclama
a coscienza pone obiezioni
che s'infiamma
e dentro … bruci.



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Profilo Autore: Bowil da Wilobi  

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Clap, clap, clap! 
Ancora, dai!
E batti le mani per
Il tuo idolo
E strappati i vestiti!
Clap, clap, clap!

Eccolo, parla!
Senti la folla, 
Senti che boato!

Clap, clap, clap!
"Oh quanto è bravo,
Oh, quanto è bello!"
E clap e clap e clap! 

E poi ci sei tu
Che altro non sai
Che fare clap, 
Che altro non sei 
Che uno spettatore 
E fai clap, clap e ancora 
Clap, clap, clap! 

E nella folla 
Ti perdi
E altro non sei che 
Clap, clap e clap... 
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Profilo Autore: Lars  

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Anime nel vento

bruciano come le ferite della storia,

son lembi di pelle scuciti

dai cieli della vita,

numeri tatuati d’orrore

su bozzoli di scheletri appassiti.

Il cigolio d’un vecchio vagone

è il triste carillon del terrore,

la morte s’aggrappa ai fili spinati

in un grido affamato di dignità:

ecco l’inverno più buio

del respiro dell’umanità.

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Profilo Autore: rosa dei venti  

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un grigiore intorno
che non ti dico

a parlare in panchina
solo un ricordo d’amico

vado sulla passeggiata
infagottato
come un passero
dal freddo intirizzito

entro al caffè sul viale
altre nuvole in testa
vapore in tazza

una tisana farà bene
nessuno parla

gioco a bigliardo
con palle rotte
già di mattino
figurati tutto il giorno
a gettoni e bigliardino

quando torno per pranzo
è tutto spento
però la casa è accogliente
e sul divano
m’aspetta fedele
il silenzio
compagno di stanza

poi salgono certe ombre
dalle scale
anche loro diafane e digiune
così ci beviamo insieme
calici in abbondanza
giusto una paglia
la sera è fatta

alla stessa ora
ascolto la vecchia
sullo stesso piano
a portare la monnezza
e nella toppa sempre a girare
una chiave sbagliata

come del resto
ci passo le notti
a far scattare la serratura
d’una vita bloccata


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Profilo Autore: puerlongaevus  

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Un gomitolo di battiti

rannicchiati nel fumo

albeggia straziato nell’aria

in un saccheggio di volti anonimi

deportati dalla folle ideologia

di storie senza più memorie.

Tremano i disegni del disprezzo,

Auschwitz è un cielo di filo spinato,

un’atroce fabbrica dell’odio,

un’indelebile nevicata di morte,

l’inciampo imperdonabile dell’umanità

scolpito sulla pelle dei pochi sopravvissuti.

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Profilo Autore: rosa dei venti  

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Vorrei volare via 
Trattenere nel mio cuore 
Soltanto l'armonia 
Un canto fluido 
Senza stonature
Leggero come le nuvole
Distante dalle orde
Di esecrabili misteri
Che conducono al patibolo 
Gli ingenui desideri 
La mia vita è un macigno
Incatenato al fosso
Di sordide illusioni 
Tra un non devo
E un non posso
Rimango sospeso 
Nel limbo di un sogno 
Per quanto assurde
Siano le pretese
Di un quadro astratto
Troppe foglie secche 
Sono rimaste appese
Sui rami del mio baratto
Senza più radici
È questa terra incantata
Dall'ignobile indifferenza
Si diventa matti
A vivere come ratti
Tra un passo falso
E un boccone avvelenato.
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

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Tornerà quel crepuscolo civile
alitando condensa sui testi in ghisa;

quei minuti strani di niente, prima di rifare tutto,
misureranno la stanchezza
di orgasmi nell'euforia spianata.

Sarò lì: scampata, per un altro soffio,
un'altra mezza dittatura,
a pulire i cocci rotti da qualche ubriaco
che finalmente dorme.

Tremeremo a quel crepuscolo.
Sarà il più bel momento senza emozioni,
prima che tutto vada meglio
senza il privilegio di percepirlo.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Al rogo delle umane follie
il fumo sarebbe di colore scarlatto
al pari di quel sangue versato
da chi, vittima di guerre insulse,
non sa o non può mai ribellarsi.

La furia dei venti alla deriva
devasta la terra dei cuori migliori
ed infinito lo sdegno si solleva.
Ma tutto accade quasi sottovoce.
È protesta soffusa, non rivolta.

Cercando spazi non contaminati
dai presunti poteri dei re abietti,
nel viaggio sconfinato per la pace
persino la ragion s’affida al sogno.
Anche al miraggio, ove servisse.

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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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mendicante
proemio celeste
senza giulivo empireo
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Profilo Autore: Laura Lapietra  

Questo autore ha pubblicato 377 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Tracce di bianco eterno 
in un labirinto di cristalli 
dove il calore 
è un miraggio 

I vicoli desolati 
abbracciano i marciapiedi 
in striduli lamenti 
mentre l'asfalto si trasforma 
in un lago di vetro 

Alberi spogli 
carichi di brina 
note ghiacciate 
che cantano nel vento 

Sguardi perduti 
dove ogni sorriso 
è un eclissi 
mentre le forme 
si dissolvono 
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Profilo Autore: Carmine Ianniello  

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Esistono altri giorni, amore mio?

Sai, quei giorni presi in prestito al mattino

usati fino in fondo e consumati,

vissuti come fossero un regalo,

non scritti in nessun altro calendario,

giorni privi di nome e di futuro.

.

Giorni nostri, dipinti di passione,

privi di ore, senza giorno e notte,

fatti di tempo che non è trascorso,

senza ricordi, senza investimenti,

lontani dal passato mille anni.

.

Eppure nostri più di tanti altri,

eppure vivi, eppure scritti a fuoco,

nel luogo più profondo della terra,

in quella grotta dove si conserva

la storia scritta dell’anima del mondo.

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Profilo Autore: Andrea Borselli  

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La poësia, si dice, vien dal cuore.
E’ metafora in ver, vien dalla mente
ché il cuore, benché evochi l’amore,
è sol pompa che va ritmicamente.

La mente è psiche, fonte d’emozione,
e pur se dà dimora ai sentimenti,
non esclude un appello alla ragione
senza cui poësia vive di stenti.

Un dì fu scritto il “De rerum natura” (*)
poema didascalico latino,
quindi dico “non è l’uva matura” (**)
alle volpi che alzando un lor ditino

ritengano spocchioso il poëtare
su legittime ipotesi scientifiche
che crëazione voglian confutare
mediante descrizioni immaginifiche

tradotte in versi, ch’abbiano sfiorato
una questione antica quanto l’uomo,
punto crucial: Essente oppur Creato?
Un tema che richiederebbe un tomo

senza giunger poter a soluzione.
E della vita analogo mistero:
abiogenesi e quindi evoluzione
o tutto per divino magistero?

Di appassionare tutti non mi aspetto
né ch'esser possa “poetico” inteso
quel profondo sentir dell’intelletto
di fronte al grande enigma a noi sotteso.

(*) Tito Lucrezio Caro, primo secolo a.C., poeta e filosofo epicureo.
(**) La volpe e l’uva, celebre favola di Fedro “…vulpes… uvam appetebat...quam tangere non potuit, descendens ait: ”Nondum matura est, nolo acerbam sumere".

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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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In navigazione tra docili bufale, 

inondato da ingannevoli fake,

al largo di un personal web

allargo la rete con un social net


la realtà sempre più distorta,

piattaforme dolci fette di torta,

post virali e simulazioni virtuali,

ali per volare ali per cadere


la guida sicura senza mani,

nel frigo la lista per la spesa,

spera l'uomo nell'intelligenza artificiale,

spira l'umano nell'artificiale intelligenza.

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Profilo Autore: Paolo Delladio*   Socio sostenitore del Club Poetico dal 12-05-2024

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Oggi sono passato dal tuo asilo,
Con le lacrime avrei riempito il Nilo,
Ricordando quando ti accompagnavo,
Lasciandoti della solitudine ero schiavo.

La porta è sempre la stessa,
Par di veder sul vetro te riflessa,
Cerco la bidella per condivider emozione,
Ma mi dicon che dall' anno scorso è in pensione.

Non è cambiato quasi niente,
C'è qualche bambino che corre innocente,
Mentre tu ora sarai sul tuo sellino,
A scorazzar in città sul tuo motorino.

Esco allora dal cancello sconsolato,
Varco la sua soglia quasi senza fiato,
Ricordando quel tempo che fu,
E che ahimè ormai non c'e' più.
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Profilo Autore: Stornello Meneghino  

Questo autore ha pubblicato 457 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
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