lento pede avanzo con te vicino,
sulla tua spalla la dolce mano poso,
accarezzo il tuo collo con far amoroso.
Un passo dopo l'altro ci raccontiamo,
la nostra giornata e ciò che facciamo,
io scopro qualcosa che non so di te,
tu impari qualcosa che non sai di me.
Un semaforo rallenta la nostra andatura,
il mio polso nascosto dalla tua capigliatura,
il tuo sorriso per un attimo scorgo,
diventa verde e non me ne accorgo.
Le strisce ci aspettano per attraversare,
sembran nuvole sulle quali sto per volare,
siam ormai giunti quasi a destinazione,
con te sarò sempre un distratto pedone.
L’autunno dei ricordi
ingrigisce i battiti dell’anima,
spoglia il cuore dei sorrisi,
ingoia scampoli di vita
ed ogni piccola emozione
si sgretola dal ramo del tempo
come una stanca foglia d’ottobre.
E più non ricordo chi ero,
e più non ricordo chi sono,
e più non volano i miei pensieri
come farfalle sui prati d’aprile,
forse ho perduto anche l’amore
nell’autunno dei ricordi.
La grammatica dei sentimenti
si eclissa come luna
ingoiata dal buio della notte,
e più non ricordo chi ero,
e più non ricordo chi sono,
confondo i miei respiri
su questo volto anonimo.
Per la giornata mondiale dell’Alzheimer
Vorrei aver la mente così vuota
da non saper che cosa condividere.
Invece nei pensier confusa nuota
che sono cento tra cui non decidere
inframezzati a mille e più timori
che ispirazione corrono ad uccidere
in questo pomeriggio di bollori
nei quali non rilevo gerarchia
per stabilire i giusti direttori
su cosa batter dopo e cosa pria
con questa vecchia e lurida tastiera.
M’anche se programmassi esatta scia
con la sua direzione cavaliera¹,
scorron le dita lente su quei tasti
che prima che una riga² venga intera
già mille dubbi portano nefasti
a cancellarla per narrar dell’altro
con orizzonti a volte anche più vasti.
Magari per riuscire un po’ più scaltro
dovrei puntar veloce su un vocale
ma credo che in tal caso poi peraltro
la frase finirebbe pure male
che l’interromperei per distrazione
pensando a una trovata più banale.
Inconcludenza storica affannata
che tutta la mia vita ha dirottato
fino a trovarla adesso incespicata.
Intanto in quest’agosto smisurato
sudore che continua a sgocciolare
come da un rubinetto logorato
ciò che riman continua a maciullare
di lettere su plastica stampata
rendendole ogni giorno meno chiare;
la maggior parte ormai s’è cancellata
ma digito a memoria, a dire il vero,
e quindi neanche vista ch’è appannata
dietro l’occhiale stanco bigio³ e nero
può più fornire un alibi agli errori
che vengon fuori per strano mistero.
Forse sbaglio perché con i calori
scivolan malamente sul sudore
neuroni che son preda dei bollori
e le sinapsi vanno con dolore
a perder giusto punto di contatto
d’un logico pensiero attivatore
spingendomi al delirio come un matto.
¹: precisa, come tracciata su un’assonometria da ingegneri militari;
²: un verso;
³: grigie le lenti, nera la montatura.
17/08/2024
Abbraccio impenitente
Deprecabile tormento
Consuma un tradimento
Urla controverse
Nel cielo delle stelle
Strade abbandonate
Da melodie stonate
Nulla del mio essere
Nel buio delle ombre
Corpi schivi
Intirizziti
Avvolti da miserie
La storia si ripete
La vita si diverte
Timori irriverenti
Sogni incandescenti
Nella cieca oscurità
Dell’amore senza nome.
Ho ricamato un pianto di stelle
su infiniti d’anima mia,
come spiccioli d’agapanto
feriti d’azzurro sentire
e mi ritrovo ad albergare
un tramonto di parole
in questo furto di dolore
come vernissage d’autunno
posato su di un pianoforte.
Labbra di luce
corteggiano le mie malinconie
ed un apostrofo di vita
si scioglie nel mio sguardo
come aritmetica del silenzio:
è qui che nascondo
il mio tempo più bello.
C'è una fine a tutto
è come quando
il sole non splende più
e le stelle non brillano
la pioggia si placa
smette di battere
il cuore si ferma.
C'è una fine a tutto
anche per i sogni e le belle storie
d'improvviso
tutto diventa difficile
il mondo non ti guarda più
con i soliti occhi
come se dicesse vai via
che ci fai qui!
E allora tocca staccare la spina
ed arrendersi...
Perché la vita
è così difficile da capire,da frequentare
e quando te ne accorgi
è troppo tardi
ed allora vai via
senza sorprendere...
Sì perché questo è tutto.
CIAO TOTO'
Indifferenza questo è il tuo nome
Silenzio il tuo cognome
Sei figlio di finzioni e muta
ignoranza
La mano che mai ti ha sorretto
la doni a chi nonostante tutto ti ama
E perpetui la legge del distacco sotterrando il capo nell'ignavia.
Non ci sarà pentimento grande abbastanza
a lenire la tua improvvisa consapevolezza.
Terzine di settenari a rima incatenata aba bcb cdcd.
Se ho deluso qualcuno
‘sì tanto quanto in tanti
han deluso me ognuno,
allora con bagnanti
lacrime chiedo venia,
con verbi doloranti
crëando questa nenia:
di ferir chicchessia
mai mira primigenia
fu certamente mia.
17/08/2024
353 - Ieri farò
Due quartine di settenari a rime alternate abab cdcd.
Ieri farò di tutto
per farcela e riuscire,
chiuder momento brutto
e tornare a gioïre.
Ieri… però che errore…
diamine, è già finito
mentre nel mio torpore
rimasto son detrito.
17/08/2024
Il sorriso della luna
mi disegna dentro,
scuce gli indirizzi
dell’ultimo orizzonte,
tesse romanzi di rugiada
e compleanni d’anima
nel dolce capriccio della sera.
Il sorriso della luna
nevica fra i miei capelli
come luce d’autunno,
sparecchia i vocaboli del silenzio,
s’accoccola sul mio petto
come un bimbo indifeso.
Il sorriso della luna
mi sorride dentro
come il bacio incerto
d’un pizzico d’immenso.
Rughe del mare portate dal vento,
tartarughe riflesse in acque ondulate
creste appuntite in specchi marini,
crespelle in padella dolci e squisite
su dune di sabbia onde soavi
create da un soffio di soffice brezza
nuvole bianche increspano il cielo
in un crepuscolo sfumato dal sole
tra una risata ed una lacrima amara
sul viso l’impronta di un’increspatura.