Ti amo perché stai sempre al tuo solito posto,
nel profondo del mio cuore,
il tuo amore è forte, una roccia,
sempre accanto a sorridermi, felice
quando possiedo tutto quanto mi riguarda!!
Ti guardo con espressione stupita,
perché non fai altro che conquistare
la mia attrazione, quante emozioni metti
nei tuoi sguardi, c’è affetto a volontà,
tutto di te conservo nel cuore,
tutto di te apprezzo, tutto da calore
e accende e ospita, a tanto affetto
non mi abituerò mai, misuro la felicità
in mio favore, deliziosa creatura,
non fai altro che accelerare la mia decisione,
si, ora sono pronto anch’io al grande salto!!
a te par che la tua vista si sdoppia,
li osservi per trovar le differenze,
ma non trovi particolari evidenze.
Gomito a gomito li vedi seduti,
sembran educati e ben avveduti,
si muovon all'unisono e cadenzati,
due pezzi di un puzzle paoin diventati.
La natura a volte è strana veramente,
due persone uguali crea pedissequamente,
neanche uno scienziato ce la farebbe,
tutto al diavolo di sicuro manderebbe.
Eppur li vedi lì un tutt'uno e armoniosi,
muoversi sempre in totale simbiosi,
ti metti per un attimo nei loro panni,
pensando che con due te ci sarebber doppi danni.
Accadde una meravigliosa sera di maggio,
il sole e la luna si incrociavano perdutamente
innamorati, come noi, credevano di essere soli,
il nostro amore sono stati loro ben volenterosi,
ad offrirci un apporto speciale supplementare,
per la vita che ci teneva sin troppo lontani complicando,
le nostre sfrenate affettuose ambizioni!!
Si la vita oltre noi, si rivelava abbastanza deludente,
a quella mediocrità i cuori scivolavano altrove,
era la nostra immensa fortuna, quell’aggrapparci
agli abbracci, difficile staccarci, soltanto
fra le nostre braccia, ci sentivamo degnamente
amati e ricambiati, l’unica cosa desiderabile
in tutto il percorso abbiamo seminato
la nostra autostima, lo stesso desiderio univa
in un'unica creatura, ci siamo garantiti
il riscaldamento dei cuori, costantemente sommersi,
dalle ondate del nostro stesso amore,
confortati dalla stessa sicurezza,
dalla stessa fiducia con cui si amano da sempre,
il sole & la luna!!
ed inizia a studiare, un pallido viso
che illumina un sorriso splendente
pieno di luce, gli toglie la paura
sopra il cuore
ancora batte, svegliando il silenzio
fino a sera, ancora, senza mai finire
nell'assurdo andare controcorrente
in falce di cieli stellati
ricomincia a pensare non sa che fare
la ruota gira sempre su stessa
il movimento non muta
ma peggiora, nei respiri ascoltati
ed i silenzi aumentano, riprendono
la loro natura, un ciclo naturale
di facile presa, che emette versi
ripetuti, nelle facce, dell'anima
Quando la tristezza riesce nonostante tutto ad illuminare un viso cupo, è magnifico.
Dalle terre desolate dove sorge
Un sole di sciagura, una luna che ha la forma
Della falce della peste
Guarda la terra, guarda! Non c'è niente
Solo scarafaggi ammassati in orge
Anche l'acqua è finita e l'aria è ferma
Il suolo sotto noi fermenta
I vermi marciano cercando i loro pasti
Gravida terra, piena di morti
Il sangue di vergini e di agnelli
Disseta i tuoi fiori, rendendoli magenta
Infetta il raccolto un tempo casto.
Gravida terra, questo è ciò che porti
Senti, sulla riva, gli allarmi
E nei vicoli bui e neri della città
La guerra portò pure i bambini
Sotto le armi
E li marchiò sotto il nome di Allah
Senti, sulla riva gli allarmi
E gli aerei del cielo e i megafoni parlanti
Senti il suono della vita
Allah. Senti
La grande pestilenza
Portò tutte le età sotto i ferri dei chirurghi
In corridoi stretti e scarni
E neri come le loro carni
Infestate dai batteri
E loro ci dissero che già era tardi
I tarli gli avevano già preso il cervello
E per gli altri la lebbra fece il resto
Vedevamo uscire fuori
Come in catene di montaggio
Piccoli corpi di bambini morti
A passeggio con i loro genitori
Mano nella mano
"Un altro, avanti" e fuori, svuotato
Tagliuzzato fino all'osso
Ma senza trovare alcuna speranza
"Un altro, avanti" e fuori, indietro
Come giocattoli rotti
Avanti e indietro, avanti e indietro
Sul vetro crepato della sala
Sangue rappreso
Più sporca di una stalla
Bambini giocavano saltando, ignari
Sopra i corpi dei loro compari
E tiravano le braccia come bambole
E noi, cos'eravamo?
Mai mossi a compassione
Se non per osservare i loro numeri al giornale
Con che ardore vogliamo
Far sentire i nostri passi camminare
Quando c'è chi è senza gambe?
Dimmi, Signore
Agnello che sei sorto tra i macelli
Quale antisettico
Ristorerà le tue ferite
Che si aprono sempre
Quando vedi questo mondo?
azionato diventa praticamente un camino,
rileva la temperatura del tuo appartamento,
fa attenzione a ogni piccolo scostamento.
Durante l'inverno svolge operosa funzione,
si attiva e disattiva a ripetizione,
in primavera meriterebbe una gratificazione,
una bella vacanza insieme al termosifone.
Ma lui lì attonito se ne sta,
senza fronzoli e ne' vanità,
quando i gradi scendon tanto,
fa il suo dovere senza vanto.
Tanta gente è termostato nel proprio lavoro,
facendo qualcosa che vale come l'oro,
ma in sordina vive fino alla pensione,
per lor natura son tranquille persone.
indipendentemente dalla propria età,
poi ad un tratto ti manca il fiato,
mentre un coccodrillo è li' in agguato.
Ma la strada non puoi più cambiare,
quel fiume di imprevisti devi oltrepassare,
cominci con audacia il tuo attraversamento,
contando su poca strategia e tanto buon vento.
C' è il destino da coccodrillo vestito,
che le tue mosse ha già seguito,
attende sornione il giusto momento,
un passo falso di qualcuno poco attento.
Ad un tratto con colpo di coda si paga dazio,
un attacco sferrato non lascia spazio,
in un fiume torbido di sangue e lacrime,
lo gnu di turno rimane esanime
in queste notti d'inverno buie e fredde
Te ne sei andata via senza più soffrire
ma hai lasciato in tutti noi un vuoto nel cuore
Mi sono rimasti solo dei bellissimi ricordi di te
La tua assenza è indescrivibile ma ti porterò
sempre nel mio cuore
Buon viaggio zia angelo bianco sarai la mia stella luminosa sul mio albero di natale
è come la neve che si scioglie
penso a chi non c'è più
al tempo che indietro è andato
ha viaggiato su rotaie
ammalate graffiando
muri gonfi di cemento
e dispersione di calore
penso com'è veloce la luce
è veramente straordinaria
solare, ci scalda facendoci da madre
se pensassimo a quanto fortunati
siamo saremmo al settimo cielo
ma tempo non abbiamo
pensiamo che è scontato
abituati così, illuminati
da quando siamo nati
il dono più grande
che molti lo desiderano
per la carestia, troppa miseria
mangiata dalla lussuria
a tradimento mentre si soffre
Amo la dolcezza della tua voce,
amo la tenerezza dei tuoi occhi,
amo la delizia dei tuoi sorrisi
si dirigono quotidianamente per il verso giusto,
veloci vengono ad arredare,
abilmente e con buon gusto,
l’atmosfera sempre in penombra del mio cuore!!
All’atteggiamento calmo e sereno,
di simili meraviglie, chiude gli occhi,
e si rilassa, felice, alla tua raffinata dolcezza,
crede e si abbandona ad assaporare
quanto di benevolo riesce a trasformare
in mio stato d’animo, inconsciamente,
nel mio profondo oramai, non ho più dubbi,
sarà pure una mia folle idea,
ma la felicità inizia ad esistere
quando arrivi tu, che fiduciosamente felice,
infondi la tua stessa felicità alla mia anima!!
buca i confini del tempo
Fa caldo in casa, c'è un'aroma profumato
ed il cane nel cortile che abbaia
e il gatto che fa le fusa
Pentole borbottano ed il profumo di cibo che si diffonde
in tutta la casa
Nel freddo spuntano le prime viole
non si cancella il dolore della guerra
sta nel cuore rimane lì e si chiede
se deve prepararsi, ma le melodie del cuore vincono sempre
bellissime sono, si lasciano sfiorare
se sapessero quanto amore danno forse canterebbero
la tristezza di una sola melodia
Danzerebbero in sguardi pensierosi
giorni, rivolti al sole, che coperto rimane
nei silenzi, nei respiri, come segno di pace
nelle preghiere silenziose rivolte ad esseri
distrutti fuori e dentro di sè
nella propria anima, perdendo pure lei
cercandola, senza trovarla
Scritta a quattro mani
Circoli viziosi
che appesantiscono pance e circoli
a viziare sensi che alleggeriscono il peso
di vite offese dal far di pochi.
Compagni di un viaggio a parte
tra debiti e crediti, seduti su emozioni
oppure ad onorare riflessioni
nel piacere di prendere o dare
tra ossessioni e visioni.
Ma la maggioranza
vuole galleggiare sui gommoni
anziché tentare
un ritorno all’uomo nuovo
predilige evadere e tv.
Un adagiarsi, dopo avere perso
carichi d’amore, doveri e virtù
- oro, incenso e mirra -
nel solito mare di guai.
Pregi lasciati alla deriva
e derisi per quattro soldi
e due balocchi. Reputati
inutile zavorra
che non permette
di raggiungere più in fretta
il muro del pianto
- quello vero
naturalmente -
E’ autunno,
spogli sono i rami degli alberi,
e l’asfalto è un tappeto
di foglie gialle.
Il cielo è grigio,
un tiepido venticello
mi accompagna nel parco,
dove giocavo da ragazzo.
Nel profondo silenzio
di questi viali,
tanti ricordi
mi passano nella mente
che mi prende la nostalgia
della lontana giovinezza.
Un passerotto
svolazza da un ramo all’altro,
poi,
si posa su uno e ci rimane.
Penso alla mia vita di oggi,
a cui devo tenermi aggrappato,
senza farmi amareggiare
dalle fantasie del passato,
dagli errori commessi,
da quello che potevo fare
e che non ho fatto.
Intanto,
il passerotto è volato via,
insieme al vento,
ma comincia a piovere,
piano,
mentre io vado via,
camminando sulle foglie gialle
dell’autunno.
doppo pochi mise ca si' nnato.
Nun te ll'hê mparà a scrivere,
né a leggere: nasce ggià mparato.
Nun è nnecessaria 'a traduzione,
nun tene bbisogno 'e spiegazione.
S'ausa spisso...è cchiena 'e vita.
sape 'e bbuono: è ddoce...sapurita.
È na parola tarmente facile,
ca nun s'ha dda manco studià.
P' 'a dicere nun hê essere strologo
e nun hê essere bravo a pparlà.
Però te dà nu calore, nu cunfuorto,
n' emozione ca nun se ponno spiegà.
È na parola, ma pare n'abbraccio:
è cchiena d'ammore e umanità.
È na parola ca se dice c' 'o core,
chiena 'e sentimento, chiena d'ammore.
P' 'a dicere nun ce vo' 'sta granne abilità:
è facile, ognuno sape dicere "mammà."
Giovanna Balsamo