It's closing the eyes
That the whole world fades away
Leaving place to a picture
Many colors together
Bright for the day with its rational mind
Dark for the night with its dreamy nightmares
An effort to hold my eyes open
Indeed a curtain throws shade to the sight
Towards dialogs with gods
And ancestory scenes cross the eyes
Leaving my mind upside down!
What is true? Never mind
Even real life leaves for the night
Free access to the heavens!
Sonno
È mentre gli occhi si chiudono
Che tutto il mondo sfuma via
lasciando posto ad un quadro
Con un insieme di colori
Brillante di giorno nella mente razionale
Scuro di notte con i suoi incubi sognanti
Mi sforzo di tenere gli occhi aperti
Ma un sipario mette in ombra la vista
Verso dialoghi con gli dei
E anche scene ancestrali attraversano gli occhi
Lasciandomi sottosopra la mente
Qual è la verità? Non importa
Anche la realtà lascia alla notte
Libero accesso ai cieli
Tante labbra ho baciato
all’ombra dei cipressi
le tue però erano le più fresche
bagnate dalla rugiada delle foglie
la loro dolce memoria
mi tormentava nella fuga
per non rimanere
rinchiuso nello spazio buio
di un sepolcro
dentro cui il respiro interrotto
della vita soffoca il mio sogno
voglio tornare sotto quei rami cadenti
per rivedere antiche forme
sfocare nel crepuscolo
guardare il nostro addio
nascosto all’ombra di rami piangenti.
Guarda quelle nostre culle
nella notte,
e ogni silenzio ha voce,
ha verità nascoste,
ha tabernacoli e altari,
dov'è pregare.
Eppure grida, senza proferire
verbo ne lamento.
La notte quiete e solitaria
s'appresta vestita di seta scura
e luminose stelle a lasciare,
sogni, malinconie e fervide speranze,
come una madre che accarezza.
I suoi occhi sono chiusi,
ma vede, e a volte, piange.
Un po' come se fosse un meme
quel prato falso bizantino
che di verde alla fine non ha nulla
Vederti incazzata come un bambino
che prende e lancia via la sua culla
E ti vorrei vedere mentre scalpiti
come un cavallo che dicono nero
Ma tanto lo sai, a destra non esistono palpiti
Così complessa che menomale
non sarai mai chi spero
Ti vorrei vedere infrangere il muro del suono
Perché tanto sono sordo
Perché chiunque mi parli è un balordo
E mi perdo mentre affronti a testate
il muro del perdono
Non sai quanto lo vorrei
poter narrar di lei
ma oltre la prima soglia
mai, l’umanità di però si spoglia:
entra nei canoni e spara d’imperfetto
erigendo costruzioni, tutte senza tetto.
- pochi gli eletti a parte
che partecipano alla sua arte -
È tradotta vantaggioso
in maschile oltraggioso, persino vanitoso
che spera di acquisire in saldo al mercato.
Tardi s’accorge del tempo sprecato
mentre sprona all’analfabetismo funzionale
per contare su più vasta marcatura sostanziale.
E predica, predica per le file
il celato profitto del proprio file.
Un cono gelato al fautore migliore
l’attore principe che farà re … ad ore.
Ruba e pentiti, il motto e sarai redento
- protetto, ridendo, del tuo portento -
E scopre busti in piazza
antibiotici, con cui ricopre la sua pazzia.
La maggioranza ci crede
e per Dio, nessuno rimane erede.
Positività però, non altera il messaggio
e insiste, di pollice terso, nel chiederci un passaggio.
Puddles quiet among weeds and streets
As my feet and eyes pass nearby
Blue sky stain around the clouds
Reflected into the puddle mirror
Sudden concentric circles of waves
Change the mirror of skies and clouds
There I'm waiting
I'd guess a wing...
Of an Angel to the earth descending
But nooo! It's just two eyes and a cap
A terrible voice croaking its bliss
Staring stoutly standing stupidly
Or at least that's what it seems
Are we sure Angels manifest by wings?
Are we sure Frogs stupidly stare?
Should an organist announce the Angel
Or we simply don't catch
The sense of the croak?
RANE
Silenziose pozzanghere tra strada e erbacce
Al passaggio dei miei piedi e dei miei occhi
Colore azzurro cielo intorno alle nuvole
Riflessi nello specchio delle pozzanghere
Improvvisi cerchi concentrici di onde
Mutano lo specchio di cieli e nuvole
E li aspetto....
Indovino un'ala
Di Angeli in discesa sulla terra
E invece no! Sono solo due occhi e una capoccetta
Una terribile voce gracida la sua beatitudine
Lo sguardo fisso e stupidamente immobile
O almeno questo è quello che sembra
Siamo sicuri che gli Angeli si presentano con le ali?
Siamo sicuri che le Rane fissano stupidamente?
È l'angelo che deve essere annunciato dall'organista
O noi semplicemente non cogliamo
Il significato di gracidare?
Un giorno
di tanti anni fa
c'era la neve
e l'estati eran
leggere...
Ora il rivo soffoca
e le pianti urlano
a noi - gente -
quell'arcana
compassione:
che genera
partecipazione.
La siccità
ci fa piangere
come comune cordoglio
ci fa uniti.
Come potremo
ignorare il pasto
rubato al fratello
o l'acqua
che al sorella
aità....
Come? come
ci siamo finiti così?
Per avidità o peccato?
E' senz'altro Lunedì...
Non ho la forza di piangere
il tempo mi attraversa
senza che io lo percepisca
la mia ombra è forma
scissa dal corpo
credere senza capire
trasforma in fantasmi
le cui forme impercettibili
sfiorano la superficie dell’esistere
senza essere.
C’è una parte di me
che non conosco
che respira senza naso
parla senza voce
vola senza ali.
C’è una parte di me
che non capisco
abita tutti gli angoli del mondo
soffre e piange per ogni dolore interiore
passeggia nelle trappole
sopravvive , si difende ,
scrive per non morire .
C’è una parte di me
ancora bambina
lei saltella, non cammina,
sempre allegra, spensierata,
fatta di latte caldo e
mani di carezze
ha bisogno di certezze
con le sue cinquantaquattro primavere
viaggia leggera
fa cuore
con i tramonti in controluce
affronta le
tempeste
sogna in pace
sospira
desidera
prega .
ad ogni morir del giorno
sei lassù, impagina
il mio desio
nella regalità
del voluttuoso regno.
A me, teatrante
del librato scoglio,
l'animo s’allieta, al figurar
nella mente, che tu sia
ad adottar i travagli miei.
Nella tarda sera sei
fascinazione gitana, che
lo scenario trasla:
magia gli tributi
e lo nobiliti.
Da ove lucciole
danzano al di là
delle nubi, mia intimità
a te evasa non v'è.
Oh luna, tuo il sapere
che sol nei sogni
ho sentore d’essere
in mia patria.
Separarsi
A volte si vede il sole
anche senza guardare,
ma gli occhi si aprono nel silenzio
e intorno la fredda notte tace.
La volontà di amare
passa attraverso la coscienza
e la sofferenza conduce all’unità.
Il buio dell’abisso è palpabile
e le paure e lo sconforto
dilaniano il pensiero.
Separarsi dall’amore è
come pregustare la morte
ma la vita è fatta di incontri e divisioni.
Nell’essenza dell’uomo vivere è il principio
e la resurrezione dopo un disastro è lo scopo.
Adesso sorridiamo e dimentichiamo
perché il ricordo è tormento.