Sonetto classico di endecasillabi a maiore in quartine a rime incrociate e terzine a rime alternate.
Dannato sia l'amore e chi lo ascolta.
Senza pietà nel cuore il suo pugnale
affonda e non uccide ma fa male
lasciando la ragione assai stravolta.
Se la speranza poi s'affaccia stolta
nonostante il silenzio più tombale
con cui l'amata latita e non cale
a lei la tua esistenza ormai sconvolta,
allora puoi ben dir che c'è l'inferno
ma non in un oscuro "Oltretomba",
non l'ipogeo latino antico Averno
ma più vicino e freddo che rimbomba
con cupo suono nel tuo petto interno
capendo che su te follïa incomba.
03/02/2025
perché non ho niente di meglio da darti
Ti scrivo questa poesia
perché il mio sogno è amarti
Ti scrivo questa poesia
perché da lontano si è più sinceri
Ti scrivo questa poesia perché
sei in cima ai miei pensieri.
Ti scrivo questa poesia perché ti penso di notte
ti scrivo questa poesia perché la vita è piena di lotte.
Ti scrivo questa poesia perché al momento giusto la leggerai
ti scrivo questa poesia perché sto pieno di guai.
Ti scrivo questa poesia perché la notte ancora non è finita.
Se mi stessi vicino vedrei l'aurora
Ti scrivo questa poesia fugace come un secondo
ti scrivo questa poesia senza volere uno sconto.
Ti scrivo questa poesia che anche questa non potrà mai cambiare la vita
ti scrivo questa poesia
che sia di buon auspicio
per una storia infinita.
Un nuovo giorno è iniziato,
la terra continua a girare,
il giovane a star male.
Mi accorgo che nulla è cambiato.
L’emozione cupa si blocca nell’animo
e affiorano ricordi tristi,
“devi affrontarli” dicono tutti,
“sei spacciato” ripete il ragazzino.
Non di lacrime soffrirà,
la tristezza pure patirà,
non una perdita cara o qualche calamità,
ha perso se stesso e non lo ritroverà.
La Vita è creata per illudere la Morte.
Il canto d'un uccello variopinto,
la pioggia tamburella sopra i tetti,
una foglia volteggia nell’aria,
un fiocco di neve vola nel silenzio
gorgoglia un ruscello in allegria,
bisbiglia una rana innamorata,
rallegra un eco le montagne,
canta nel cielo un arcobaleno
esplodono stelle nella notte,
tace la luna tra alberi contorti,
conforta lo sguardo di un pesce,
il respiro profondo della terra.
La tua auto si trova incolonnata,
Devi trovar assolutamente posteggio,
Qui non hai posto come al campeggio.
I tuoi occhi guardan su più fronti,
Sembran quelli dei camaleonti,
Ma per il momento niente da fare,
Non c' è un buco neanche a pagare.
Allora decidi di far un giro dell'isolato,
Ma allo stesso punto torni più desolato,
L' abitacolo è diventata una prigione,
Cominci a pedinar con l'auto le persone.
Son passati ormai parecchi minuti,
Cominci a pregare che Dio ti aiuti,
Ecco una freccia che illumina la via,
Finalmente una macchina che va via.
e come vera fata sempre attendo,
davvero questa volta non la cerco.
È notte lunga da salvare tutta
con ombre che non fanno alcun rumore
e giusta calma per l’introspezione.
L’ingenuità il cuor presto sgroviglia.
È tempo adesso di guardarmi dentro
per cogliere frammenti di bellezza.
È notte di ricordi molto vivi
con mille gote da toccar con mano,
sorrisi per fermare me e l’ora.
Gli scarabocchi del male
graffiano i suoi sporchi pensieri
ed un bullo è un cuore incompreso
che latita fra comete di violenze,
deride il prossimo indifeso,
ne umilia i sogni, il suo essere,
il suo bagaglio di vergogna,
lo uccide in un tormento senza oblio,
lo inchioda ad un silenzio tagliente.
Fermati bullo, fiorisci nel giusto,
sei giovane virgola d’umanità
che potrebbe salvare il futuro:
ama gli altri e te stesso
come primavera dopo l’inverno,
regala un grumo di pietà
alle cattedrali della tua fragilità.
quando esci nel chiarore
del mattino
e la sera
tra le ombre del sole che muore.
Cercami
tra le vie del mercato ,
assiepate di folla,
o seduto tra i banchi di scuola.
Cercami
in ogni piazza vuota,
dietro le vetrine appannate dei bar,
e nelle auto che incroci
lungo la strada di casa.
Cercami
quando il buio ti avvolge,
nel letto, accanto a te,
in ogni sogno che consola.
Cercami
sono dietro ogni
porta che apri ,
lungo ogni strada
che percorri.
Cercami
nei campi bruciati dal sole
o coperti di bruma gelata.
Lungo i filari di vite,
sotto ogni zolla di terra,
dietro ogni filo di erba,
o sulla cima ondeggiante dei pini,
dietro ogni ramo o foglia.
Cercami
lungo le ripe del fiume,
tra i sassi e le gaggie,
alla fine di quel sentiero
di montagna,
nell'acqua di ogni lago
dove ti specchierai.
Cercami
in ogni nuvola bianca
sull'azzurro orizzonte del mare,
lungo spiagge calde di sole,
in ogni onda che ti bagna,
in ogni orma sulla sabbia.
Io sono dovunque mi cercherai,
perché sono il vento
che ti accarezza i capelli,
la pioggia che ti bacia il viso,
l'aria che respiri.
Io sono dovunque tu sarai,
perchè sono dentro di te,
parte della tua anima
come tu della mia,
sono una piccola fiamma
nel buio,
un nulla fatto di fuoco,
sono un pensiero leggero
che si nutre di poco,
e niente ti chiede,
se non di restare
sempre con te,
nel tuo piccolo cuore.
tutto sarà a gonfie vele.
Dimentichiamo il passato
dimentichiamo ogni reato!…
Ormai è tutto finito
istinto antico
di un uomo ferito
che corre da solo
e sente il suolo
con le scarpe
e ti pensa
come fossi arte.
Arte benedetta tu sei
fra amore e Dei
per rimarcarle con vigore
al vento che attraversa il mare
fino a raggiungere la città perduta
nel tuo cuore chiuso in un angolo
senza spiragli di allegria e serenità.
Vorrei forzare la serratura di ferro
della tua ragione arrugginita
dall'egoismo che ti copre e ti scalda
lasciandoti macerare in un bagno
di lacrime e lamenti senza rimorsi,
che ti ridestino dal sonno convulso
che ti scuote lasciandoti cadere
in fondo al buio senza speranza.
Vorrei capovolgere il tuo dolore
ferito dalla crudeltà del destino,
in una cicatrice da portare fiero
sulla pelle del cuore che, guarito,
assapora la vita
nella sua complessità,
ammirata dal vertice della tua anima,
libera come un rapace ribelle
che sovrasta incondizionato
su quegli obiettivi che fanno
respirare ancora
il senso di conquista.
Capovolgo ancora i tuoi silenzi
sotto il cielo immobile del tuo lutto
trasformandoli in parole che scavino
tunnel fino a raggiungere il cuore,
perché è da lì che rinascerai ancora
senza morire ancora sotto
il braccio della scura maschera
della depressione, che a passo svelto
ti lascia bere al calice del suo veleno.
Sotto questo cielo d’odio
i bulli cancellano il loro cuore,
disegnano macigni d’ingiustizie
e storie di ordinarie persecuzioni.
Annientano le pagine dell’anima,
spazzano via qualunque rispetto,
sfregiano d’infinito le vite altrui,
inchiodandole al disprezzo.
Sotto questo cielo d’odio
c’è bisogno di più cuore,
non di inutili diversi,
non di stupidi dolori,
non dei deboli
e nemmeno dei più forti.
Ho incontrato Ali Babà
con la zia della Carrà.
Si facevano dei selfie
con i nani e con gli elfi.
Tutta seria e l'aria greve
ecco arriva Biancaneve!
Niente scherzi! Basta! Fine!
... c è iI corteo delle Sardine!
Poi arriva il buon Pinocchio
con un taglio sopra un occhio,
glielo ha fatto per dispetto
suo papà, Mastro Geppetto!
Ci son pure Hansel e Gretel
già strafatti con il betel
e ci sta pur la Sirenetta
che si è fatta la ceretta.
Ecco arrivano in un click
Pippo, Pluto e Diabolik
Topolino e Paperone
Cip e Ciop e Pantalone.
Pollicino e suo nipote
stan cercando Wilcoyote,
Minnie e Titti il canarino
se la giocano a ramino.
Arlecchino e don Chisciotte
stan riempiendosi di botte
e c'è Cappuccetto Rosso
che è caduto dentro a un fosso
E basta fiabe, che fatica!
...meglio andare sull'Aprica
a cercare funghi e viole
…fino a consumar le suole!