Non ho sbagliato a scegliere te,
quando siamo lontani mi fai impazzire
ma non ti sento mai troppo lontana,
sei sempre nel mio cuore
mi piace ricordar quando
sfioro il tuo cuore!!
Dentro me resta la gioia, la serenità,
necessario tutto questo,
non mi tengono mai lontano da te,
trovo sempre il motivo per un sorriso,
ed in ognuno che passa accanto,
spontaneamente nello sguardo,
rivedo le esperienze le gioie,
quando innamorati pazzi
ci abbracciamo e i tuoi occhi
parlano soltanto a me!!
diamanti liquidi
che incantano
nell'immenso unico mare
che ci unisce
nel suo grembo
per essere sol un corpo,
un sol suono,
un sol lamento,
un sol canto
lesto nell'intensità
del suo ceruleo colore,
ma non saremo
mai gocce uguali
per veemenza propria
sulla pelle del destino,
sulla sponda delle risoluzioni
nel palato affamato
di difficoltà spasmodica!
Non saremo altri
che gocce di stelle
segmenti intersecantisi
regolari o irregolari
sul pentagramma
della vita che suona
a ritmo di bonaccia
ricamata dalle turbolenze
quando incombono
minacciose,
a stordire l'intensità
dell'essenza propria
nello spruzzo
dell'istante che ci separa
sullo scoglio della falesia.
Infine saremo gocce
gocce di polvere
disperse nel tempo
nel prosciugarci
quando soli,
lontani dal manto blu!
Avremmo desiderato
essere unici
piuttosto che uguali
nelle diversità
che ci contraddistinguono
seppur natii
dallo stesso fottio
delle stesse acque d'oceano
che dominano le inclinazioni
dei nostri cuori
nel vasto mare della vita,
senza dimenticare mai
che privi di esso
sin dalle origini
non saremmo neppure
semplice polvere!
All'ombra di alti pini
scansai il rovente sole.
Giunsero tue parole
lontano eco tra spini.
Ansimavo nel pineto
lesta giunsi al crinale
nel nostro rifugio segreto
in parvenza tutto uguale.
Affollato apparve lido
cristallino tratto di mare
poi alto si levò un grido
un nome udii chiamare.
Sciocca pensai, tu che speri
non disdegnar simil bellezza
osserva e scaccia illusori pensieri
trascorsa è tua giovinezza.
Improvviso passo si fece lento
al frinir tra rami sostava
l'anima in estasi al concerto
mentre il corpo tutto tremava.
S'affacciarono sospiri d'amore
e in un soffio tutta una vita
sconfitta da un grande dolore
dal fato e dal tempo punita.
Bloccato e incatenato all’atmosfera,
ostili le parole
e non mi lasci entrare nel tuo mondo,
il cuore mio che duole,
fluenti i tuoi capelli or viene sera
poi buio in un secondo,
sorridi e ti dilegui nel profondo.
Eppur ci siamo odiati sul portale
furente alla tastiera,
scrivevo per spedirti alla frontiera,
volevo farti male,
schiumando come un lurido animale.
Ma il calice di lusso e di passione
ho assaporato e ingordo l’ho bevuto
ti ho vista seducente sul balcone
e quasi son svenuto.
Con cieca diffidenza mi respingi,
non so più cosa fare,
come un messere vendo gentilezza,
ma tu con gran destrezza
non ti fai catturare
e fuggi assai veloce verso il mare.
Mia Strega i tuoi capelli non son neri
ma sfiammano di rosso
i complimenti adesso son sinceri
ma tu beffarda mi getti nel fosso.
Tu hai un volto
hai una vita
hai 4 stelle sulla testa
hai ricordi di un passato
hai un elenco di cose e fatti che già sono stanco
…
Tu hai tutto ciò che io non ho
che non posso avere
perché SonoIlNonSono
e vivo se qualcuno mi dà ossigeno
e vivo non di stelle contate ma di occhi che neanche sanno dove finisce il cielo…
Una cosa che tu non hai e io sì
è il senso di libertà che mi separa dal mondo
in ogni senso
in ogni modo
Tu
Io
Non possiamo essere Noi
Mi sei necessaria per incominciare a vivere,
hai saputo accettarmi perché vuoi bene,
e invadi d’amore il mio cuore,
ora mi è impossibile starti lontano,
riconosco perfettamente tu sei qui,
per realizzare i miei sogni
e per illuminare il mio cammino
da solo faccio fatica a seguire!!
Mi abituerai a ricevere il tuo amore,
rischierai il tuo tempo e calmerai
le mie decisioni affrettate, e di me andrai fiera,
io per amore non ho mai indietreggiato,
so bene quanto vale l’affetto,
e saprò proteggere l’unica creatura,
che in questa vita mi appartiene!!
Vite lunghe e meno.
Di treni presi o persi
per tirate di capelli
dal binario fu lesto.
Ah … quante volte
il tempo si spinge
aldiquà dei confini leciti
- ruote degno raggio -
di stipulati, logici contratti
con sua illegalità
… la morte.
Illuminano il proliferare
di congetture e ipotesi
blasfemi basamenti instabili
colonne portanti cartapesta
e copertura
lasciata ai posteri
spese
di un vuoto bastardo.
Comunque restano
nel conto aperto
dalla voragine infinita
permessa anzitempo
dalla promessa d’amore.
nel mattino senza alba
smarrita nell'eterno abisso
delle contraddizioni.
Le somme degli errori
tra colonne di addizioni
sfuggono agli schemi
nei confusi tempi.
Si popola lo stagno
nella perenne oscurità.
Un silenzio spezzato
dal gracidar di rospi
e bubolar di gufi
sfuggiti all'eclissi,
all'orso bianco
e ai lupi affamati.
La volpe festeggia
perde il pelo
salva il vizio.
Scendono silenziose spesso non vogliono
farsi notare diffidano degli occhi
che portano a giudizi indiscreti
arrivano all’improvviso oppure
maturano pendendo dall’albero dell’esistenza
nell’attesa di farsi cogliere come frutti
da un viso fermo ma gentile
la loro genuinità non verrà barattata
al mercato dei buoni sentimenti
sono perle preziose non tutti se le possono
permettere senza pagare un prezzo
liberandosi dalle catene di un’innaturale
obbedienza all’insensibile follia
di un ingranaggio meccanico
il cui linguaggio non sa neanche
capire il significato di una parola
cara alle lacrime: pudore.
stordito dai riflessi dei tuoi occhi
se solo ti guardavo nei momenti
d’assoluto bisogno dell’amore.
Ti aspetto nelle ore della sera
per la carezza al capo e al letto,
la fronte mia volta verso l’uscio
fingendo di dormire già da tempo.
Ti chiamo per dividere bellezza
davanti al mare dove mi portavi
per fare dei miei anni i migliori
con te all’ombra a non rubare sole.
Ti sento nell’esordio d’ogni inverno,
stagione non amata da tuo figlio,
e le parole sempre son le stesse:
è freddo solo fuori, il caldo è dentro.
Ti parlo tra le crepe dell’andare
di anni intrisi d’un declino lento
e odo ancora il tuo vestito a fiori
dettar speranza e non rassegnazione.
Ti vedo infine nel sofà del cuore!
Ti regalo l’incessante pensiero
che libero nasce nel prato del tempo
e forte mai muore nel prato del tempo.
Continua la smania di esserti figlio
sperando sempre nei miei non errori
e scopro così quei colori veri
di sguardi e sorrisi che non ho colto.
Tu mi regali il tuo essere madre
ed oggi mi manchi…
*
28/04/2022
possiamo ancora risplendere
come stelle del cielo.
Il tempo dell’uomo è breve, come
il lento mutar della Luna nel ciel
sembra un turbinio legger nell’aire
che piacevol sospinge il grecale
non sembra qualcosa di furioso
ma gentile e ratto sospinge il tempo
che si compiacque d’esser arioso
ed il lento brulicar del fuoco sta
messo come un turbinio lontano.
Non sembra il tempo dell’uomo
lontano, invece pare anch’esso
mutar, come la stagione del clima
che cadenzando si sa donar.
Il lento e crepitante danzar
della vita sopra incredibili distanze
che sospinge e vince e con danze
muta il placido sentir del vin
e del buon nutrimento ch’esso
accompagna in ogni istante.
Così è beato il tempo estivo, che
accompagna la stagione ed il caldo
mette insieme il lavoro ed il riposo
ma è il riposo in questa stagione
che sta a difesa del ben vivir
che cerca ancora nel sentier quell’aupò
che vuole viver ancora nella forza
del tempo sospeso, che vince
che vince, ancor aità gli audaci
ed è gentile e verace e par si distingue
per la capacità del poeta di saggiar
che tace, e non è invero convinto
il sonator delle lire, che il tempo
convenuto sia di quello che aude.
Ma la canzone ridipinge e tinge
che sembra allor che vinca il tedio
ed è la poesia che trasfigura e dirige
il movimento del laure e del martello.
E’ la poesia che accompagna la stagione.
Infatti tutto questo
è invenzione e incanto
che vuol rendersi capace
di grande invenzione
trasfigurando l’uomo in ciò
che lo migliora lontan dal vanto
e ancor lo fonda come amplesso gentile
in quel che lo rende genitore
e padre di molte figli come lettori
e son le poesie scuole insigni
in cui figli di figli s’ammaestran
ancor, gentili e leggeri come
fuscelli d’estate nel vento del nord.
Anch’io da quando sto con te,
sono diverso, sono talmente felice,
non c’è al mondo creatura
più bella di te!! Tu proteggi,
rendi sereno ogni giorno,
fai accomodare nel tuo cuore
per prendere parte della stessa vita!!
È leale anche il tempo insieme a te,
trovo forze per cambiare
dolcemente anche i miei pensieri
ci protegge il cielo,
con pane e speranza e tanta pace,
concede di donarci anche il cuore,
abbracciandoci ad ogni giorno che nasce,
finche stiamo insieme, c’è vita!!
Il cielo striato di nuvole
bello sarebbe se avesse aquiloni di vento
mani curiose per ogni volo
e piedi scalzi a correre e a rincorrere i fili .
E se scivolo o cado
come l’andare dell’azzurro bello sarebbe
se fossi un aquilone di mare.
Ci capiremo io e le stelle
ci capiremo io e i sassolini che inciampano l’andatura
ci capiremo io e le sirene
e le superfici calme .
Ciò che mi appare è una rondine divenire grondaia
luce e oscurità divenire vita
che tutto saluta .
E ogni cosa si prodiga in bellezza , grandezza ,
contemplazione sacra , desiderio.