lasci che un lembo
si perda lungo
la tua spalla di porcellana.
Mentre i tuoi capelli di corvo
danzano al suono
del vento autunnale.
Il ventaglio
nella tua mano
copre il tuo viso.
Solo i tuoi occhi
squarciano i lembi
del tramonto intorno a te.
La tua voce
lama si stelle
fende l'aria.
Cadono foglie di pesco e alloro
ai tuoi piedi.
Una vaga luna
appare tra nuvole silenti
a ricordarti
che qualcuno ti aspetta.
Nella notte piena
le costellazioni
si specchiano nel mare,
altro non son
che stelle gitane.
I riflessi dei lumi
sulla battigia;
l’eco della risacca,
la voce del mare;
lo sciabordio, il suo respiro.
Nei riflessi della notte,
per osservare
le stelle, il mare.
e tutto risplende ma non di luce,
vegliano le antiche voci,
che accarezzano con mano
e tutto si risveglia.
Mattina di settembre che non ha
ancora profumo d'autunno
ti avvolge come scialle.
Odore di pioggia arriva alle narici
e le apre umettando la mente.
I rumori soliti s'acquetano e il grigio
del cielo ti penetra l'anima
ma non la rattrista.
Il tuo animo è pronto ad accogliere
nostalgie che ritornano,
sotto a quel cielo che promette
lacrime le ferite non danno più pena.
nell'inferno di questa notte...
di tutte le notti.....
che non passano mai
con questo letto sempre vuoto
e questo amore che non
vuole lasciarmi
mi sembra di morire a poco a poco
e di impazzire in questa malinconia che non mi abbandona
E allora ti chiamo....
Amore!!!!....Amore!!!.....
Amore che non vola
e ti continua ad accarezzare
Amore che ti chiede
e ti fa respirare
e ti uccide lentamente
e sembra dimenticarti
Ma è sempre lì
e tu vorresti sparire
perché senti una voragine
dentro di te
Con quel vuote di te
e del tuo amore
che non mi libera
e mi fa precipitare all'inferno
Con quel fuoco di te
che mi consuma
E vorrei che questo amore
potesse volare da te
e potesse baciarti all' infinito
Ma il mio albatros
è rimasta senza ali
e questo amore
continua ad uccidermi
e non mi abbandona più.
ricorda i prati bambini,
le corse ansimando
sotto tigli fioriti.
E nube sei, trasportata
da quel vento che non
lascia nostalgie.
Fine estate che sa di passate
certezze che erano sole propizio.
Veleggi nel profondo della tua mente,
e ritornano i sapori, gli odori
di quel tempo, ritornano
le voci che chiamavano.
Il fluire di una acerba vita,
che doveva ancora sbocciare.
Circondata dal calore di tenere braccia.
Non ho la forza di piangere
il tempo mi attraversa
senza che io lo percepisca
la mia ombra è forma
scissa dal corpo
credere senza capire
trasforma in fantasmi
le cui forme impercettibili
sfiorano la superficie dell’esistere
senza essere.
#1
Mi risveglio
Alberi in processione
Luminosi
Un alba rossa -
Imperlata l’erba
di rugiada bianca -
Un destino
visto durante la notte
- l’uroboro di sé si nutre.
Notte e costellazioni
Alba e mercurio
verso oriente
segue il cammino.
Nuvole adamantine:
immobili
- sullo sfondo:
l’alba rinasce ogni giorno.
Disegna il pittore
a tratti assopito
per la veglia
la nebbia
tra le virenti braccia
di Pan.
Un altro si sveglia:
fugge dalla notte
il suo torpore:
le ali nere del riposo
lo lasciano.
Silenziosi gli alberi
al notturno respiro
come una prece
restano in pace:
come vissero millenni.
mentre la luna era nascosta,
senza neppure il tempo
di ricordare il tepore di tua madre,
eppure, il freddo non può più toccarti:
esso, ormai, è per coloro
che guardano il sole del tuo ieri
affondare come un sasso
nell'incertezza di domani.
è pragmatico intento.
Retorica verbosa dei saccenti
ama relegarla in concetto filosofico
o utopica ideologia.
Il vento soffia dove vuole:
a tratti impetuoso;
a volte debole, ma giusto.
Arcano indecifrabile,
sfuggito alla logica umana,
settaria e limitata.
Tu ...
Sei unica...
Sei speciale...
Sei troppo importante.....per me
E se tu sorridi
anche il tuo cuore
e la tua anima sorridono...
E in questo bacio
che mi doni con
tanto trasporto ...
è racchiuso il sorriso
di tutta la tua essenza.....
ho creato un bel giardino.
Non sporcato da cartacce
o inutili fronzoli.
Arredato da rosario e sacre icone
Sempreverde e puro;
innaffiato dai palpiti del cuore.
Un angioletto ti scaccia la noia,
modulando stupende armonie
ultraterrene.
Non vi soffia il vento dell'acredine.
Ogni filo d'erba
profuma di misericordia.
Tutti i capelli bianchi
non intaccano la memoria.
Il giardinetto
è pietra miliare
della tua storia.
e romantica passione
convergono in un solo punto:
siamo un solo corpo
e una sola anima.
Lo leggo nei tuoi occhi,
neri e vellutati.
Assaporo lo sguardo
serafico
di donna mite e pugnace.
Desidero gustare la bellezza,
per adorare l'agonia
di una esistenza terrena.