Ogni amico è una stella,
un’altalena in riva al mare
a cullare i regali del silenzio,
un apostrofo di vita
seduto ad abitarti il cuore.
Fra le passeggiate dei ricordi
ogni amico dipinge i tuoi giorni,
rammenda un diario di speranze,
raggomitola sogni senza confine,
scrive la tua felicità
impressa sulle porte del suo cuore.
Ogni amico si accoccola nell’anima
e come la perla più preziosa
di una invidiabile collana
stringe il tuo io e la tua storia
come il più bello dei tesori.
Nei giorni senza testo
un amico disegna per te
il confine della luna,
raccoglie i fiori dell’anima
nei pomeriggi dei ricordi,
divide il suo sguardo
con la linea dei tuoi orizzonti.
Un amico ferisce la tristezza
con abbracci di parole,
racconta del vostro tempo
alle segreterie del cuore,
un amico
è il dono più prezioso
dell’intera eternità.
Amico,
se con te condivido
questo diario di cielo
caduto sul nostro tempo
come petali di un girasole
a lacrimare al tramonto,
così colora pure
i miei giorni difficili,
quei lembi di vita solitari,
la malinconia di un abbraccio perduto.
Amico,
truffiamo insieme
il viale spoglio dei ricordi,
la tristezza di un respiro ferito
con una nevicata di sorrisi
a stringerci sull’uscio del cuore.
sui più deserti campi
e niente più consola
né si mostra amor...
Sui boscosi colli
che questo paese
gelosamente
tien per sé,
ed i roseti
ed il fiume
ed le valli colme d'ulivi
noi ivi stiam
quando il cuor lieto sia,
quando la pace regnerà,
quando l'aurora si alzerà...
C'è qualcosa di grandioso
nella preghiera semplice
una guida nel vento
ho trovato esperienza.
L'autunno ed i suoi vessilli
avanzavano
l'amico venga vicino.
Il diavolo è entrato in vaticano -
lo fermano pie vecchiette col rosario.
Noi i zeologi con la loro fede:
ma in quel
tempio di luce
dove la Madonna
veglia
nei cuori degli uomini
lontani dalle superstizioni
delle idee,
delle ragioni,
delle vendette.
abbracciarsi prima del domani ,
accarezzarsi prima del domani.
Incontrarsi in un sogno
prima del domani,capire chi c'è
e chi mente nella via ,
comprendere se sei utile
nella vita ,se quel momento
magico farà la differenza ,
capire se chi ti circonda
dà un senso al tuo domani ,
se il sole continuerà a riscaldarti .
Prima del domani dove l'aurora
incontrerà il mare dove la luce
riscalda il cuore ❤️ con i
bambini che felici si rincorrono
tenendosi per mano senza
stancare il
nostro domani
vedono nelle notti buie la stessa luna
allora non sono così lontani
sentono la stessa musica
I loro cuori battono allo stesso ritmo
e danzano nei loro sogni
Quanti chilometri delle loro voci percorrono
di discorsi e sorrisi e quante volte dietro ad un telefono scende una lacrima nel silenzio di una voce
E quanti chilometri sarebbe nel nostro cuore per tutta l'eternità
Del ricordo è vago sogno
Quel che piace al mondo
Consumandomi ragiono
Di ciò ch'i' fui e di cio che sono.
Non c'è tempo che non sia
Breve e meriggiare è dolce
Ricordo di cui mi pascio
Con delle rime il suono.
Ma della giovinezza resta
Incrita voglia di viaggiare
Oltre le alpi e per tutto
Il litorale. Ave messo salutare.
il cielo terso, lucido come la cera.
Il sole caldo e basso all'orizzonte,
ci accarezzava la pelle,
ci sbatteva sulla fronte.
Le rondini disegnavano acrobazie,
garrendo, stridule, nel cielo di maggio,
il giorno sempre più lungo,
l'estate era vicina, non ci speravi più,
quasi come fosse un miraggio.
Eri ancora un ragazzino,
nell'assolato pomeriggio di primavera,
con gli amici di un tempo,
leggero, quando ancora la vita era priva di patimento.
Due tiri a un pallone,
e poi seduti lì, su quel marciapiede,
su un muretto diroccato,
a parlare del più e del meno,
a scherzare, a disegnare un futuro ameno.
Il pallone tenuto sotto a un braccio,
ogni tanto lo facevamo rimbalzare,
per ammazzare il tempo,
pensando già all'estate,
al mare e al sole...
ma poi sarebbero tornate le scuole.
Era l'ultimo pomeriggio tutti lì insieme,
tu non lo sapevi, non lo potevi sapere,
che da un giorno all'altro si cresce,
e niente é più come prima, nemmeno l'amicizia,
che muta, si fa sempre più schiva.
Alcuni di quegli amici, con i quali condividesti tutto,
non li avresti più parlati,
ma nemmeno quello sapevi,
che si sarebbero dileguati.
Scivolati via dalla tua vita, come quel pallone,
che rincorreste tutti insieme,
lungo quel vialone.
Quella ripida discesa, ripida come la vita,
che é una grande impresa.
La scuola stava finendo,
e tu eri ancora un ragazzino,
non vedevi l'ora che quel tempo meschino,
volasse via e ti facesse uomo.
Ma non sapevi che il tempo galantuomo,
sarebbe volato sì,
ma a tuo discapito,
ti sarebbe passato addosso,
come un treno in corsa, ti avrebbe divorato
come una voragine, un grande fosso.
Era l'ultimo pomeriggio a tirare calci ad un pallone,
non lo avreste più fatto,
lungo quel vialone,
l'anno dopo sareste stati già troppo grandi,
qualcuno con la ragazza,
qualcun altro andato via,
lontano dal paesino...
scorreva l'infanzia mia.
Se solo avessi saputo che era l'ultimo pomeriggio,
sarei stato fuori fino a tardi,
fino all'imbrunire,
avrei desiderato potesse non finire.
Li avrei abbracciati uno ad uno,
perché saremmo diventati quasi nemici,
e il vero motivo, beh... quello non lo sa nessuno.
È il tempo che ci ha calpestati,
resi grandi come desideravamo,
ma forse più sciocchi,
meno sinceri.
Ci ha diviso, sparso per il mondo,
ora sono grande,
E vorrei rivivere quel pomeriggio, anche per un solo secondo.
la natura
con dolci doglie
una esplosione di verde...
La madre
feconda e nutre
i cerbiatti e le raganelle...
All'improvviso il cacciatore
spara!
Bam! - Silenzio nel bosco, pianto!
Un fru fru di fuga fra le fronde,
si accascia il cinghiale.
è che
ci lasciamo perdere
senza compromessi
ce ne andiamo e ci mandiamo al diavolo
o in Paradiso
con assoluta e simpatica libertà.
Il bello di noi
è che abbiamo sorrisi
per chi sta male, sempre
è che accogliamo
dentro di noi il bello e il buono
del mondo
per poi ridarlo
con la musica, con le parole
con tutta la voce
a chi magari ci disprezza
ma soprattutto a chi apprezza
la nostra spensierata allegria.
Il bello di noi
sta nelle nostre anime
quando sono raccolte
nella preghiera
di quelli come noi.
Quelli come noi
sono condannati a cantare
le eterne emozioni
vestite di cuoio e di acciaio.
Ribelli si nasce
non si diventa.
E mi afferro ad un filo d'erba
Per non cascare
Nell'immensità dell'universo
Crescevo sotto l'infinito
Ed un turbinio di stelle
Accompagna la mia veglia
Quando riguardavo la mia immagine
Sotto l'orsa a studiar le carte
Vedevo tutto diverso
Come se nel cielo
Il lento muover delle stelle
Avesse cambiato verso.
Così rimembro io
La perduta voce
Di quell'amore che volle
Lasciarmi solo
Ma più tremendo
Insieme con il corso
Del cielo trepidante
Ed il filo d'erba che mi sostiene
Cambia al variare della stagione.