Vorrei comunicar cose ineffabili
volgendole in parole ben intese
per carezzar soavi volti amabili
e affabular le menti lor sottese,
quei volti che sermon son della mente
di un’anima un linguaggio ch’è silente. (1)
Ma davvero nessun saria capace,
e s’il fosse saria ostico ardire,
di far di sé un ritratto assai verace
e di sé poëtar senz’arrossire
dare di sé sincere trasparenze
senza foglie di fico od indulgenze.
Così un “velame de li versi strani”
quel sentir non fa esprimer che s’asconde
in poeti da “li ‘ntelletti sani”, (2)
che compongon di sé tra umane sponde
tra le torbide onde d’un linguaggio
sublime o greve di cui sono ostaggio.
Un angelo vorrei dal ciel mandato
liberator da ogni inibizione,
da demoni o pudori del peccato,
da lessicali limiti in ragione
di dar voce al poeta dal profondo
da consegnar autentica al suo mondo.
(1) Vultus sermo quidam tacitus mentis est (Cicerone): Il volto è in qualche modo un linguaggio silenzioso della mente.
(2) Riferimenti a Dante, Inferno IX: “O voi ch’avete li ‘ntelletti sani/ mirate la dottrina che s’asconde/ sotto il velame de li versi strani”, ove un angelo apre a Dante e Virgilio le porte dell’Inferno.
volgendole in parole ben intese
per carezzar soavi volti amabili
e affabular le menti lor sottese,
quei volti che sermon son della mente
di un’anima un linguaggio ch’è silente. (1)
Ma davvero nessun saria capace,
e s’il fosse saria ostico ardire,
di far di sé un ritratto assai verace
e di sé poëtar senz’arrossire
dare di sé sincere trasparenze
senza foglie di fico od indulgenze.
Così un “velame de li versi strani”
quel sentir non fa esprimer che s’asconde
in poeti da “li ‘ntelletti sani”, (2)
che compongon di sé tra umane sponde
tra le torbide onde d’un linguaggio
sublime o greve di cui sono ostaggio.
Un angelo vorrei dal ciel mandato
liberator da ogni inibizione,
da demoni o pudori del peccato,
da lessicali limiti in ragione
di dar voce al poeta dal profondo
da consegnar autentica al suo mondo.
(1) Vultus sermo quidam tacitus mentis est (Cicerone): Il volto è in qualche modo un linguaggio silenzioso della mente.
(2) Riferimenti a Dante, Inferno IX: “O voi ch’avete li ‘ntelletti sani/ mirate la dottrina che s’asconde/ sotto il velame de li versi strani”, ove un angelo apre a Dante e Virgilio le porte dell’Inferno.
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