Quest’è l’ultimo treno nella notte
ignari passeggeri a me d’attorno
qualcun sale, qualcuno fa ritorno
ognun di vita va per le sue rotte.

Li vedo in carne e ossa ma i lor volti
non lascian trasparire i lor pensieri,
gioie, dolor e i loro desideri,
e i silenzi diffidan pur gli ascolti.

Questi ultimi versi mentre viaggio
sto per postar sul sito mio virtuale
cercando consonanza spirituale
d’anima ignuda mia, del mio linguaggio,
ad ignoti avatar mando il messaggio
ma di chi mi sta attorno non mi cale.
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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Commenti  

ioffa
# ioffa 28-01-2025 20:39
Estraniati dalle presenze fisiche e in confidenza con le presenze virtuali, con cui tutto sommato è più facile trovare affinità navigando nei posti che preferiamo. È un male? È un bene? Non so. Io non sono mai stato molto espansivo e viaggi in treno non ne faccio più da tanti anni, non c'era ancora la simbiosi con gli smartphone, però ci si estraniava con la complicità dei walkman e si era tutto sommato più soli che entrando in un sito cui siamo iscritti.
Il sonetto è a dir poco perfetto, in metrica, rime, definizione e intelligibilità delle strofe, senza incertezze ed inciampi di alcun tipo.
Sisifo Gioioso
+1 # Sisifo Gioioso 28-01-2025 21:36
Non voglio essere ipercritico o laudator temporis acti, e anche i miei ricordi, dalle recenti occasioni di viaggio, devono retrocedere di almeno quarant'anni per rivedermi nei vecchi compartimenti ferroviari a 4 posti opposti ad altri 4, con portellone sul corridoio laterale, che erano un invito alla socializzazione . Si facevano incontri, a volte scambi di indirizzo, qualcuno pure raccontava di qualche avventura galante. Ripeto, la mia è solo una riflessione: preclusione e fuga dal reale per immergerci in un'altra dimensione, che forse non è neppure propriamente virtuale, perché sulla scena ci sono persone in carne e ossa, anche se chissà dove. Indubbiamente, per la mia generazione (era molto prima del 2001 ipotizzato da Kubrik) siamo già entrati in una quotidiana fantascienza.
puerlongaevus
# puerlongaevus 28-01-2025 22:47
ho gradito la disamina, terribile se la fantascienza o la follia che viviamo di questi tempi, accorcia di netto la distanza tra reale e virtuale, ma indico pure che non è quella follia del '68 quando utopia ideali puri sventolavano in cima alle bandiere, no, oggi sventolano con arroganza interessi e profitto, modelli odierni di vivida attualità, e parlerei a lungo con te, altro che forum , se un tempo l'ho nominato invano, perchè i siti e i poeti ci parlano solo di tristezze sfoghi e malinconie, ahhhhhhh il mio bagalio oibò , però ogni tantyo ritorno sui miei passi, mi censuro, sì mi faccio del male, ma ho tante ma tante tristezze addosso, sia del passato, e sia incubi per il futuro...

"" m’arrivano i giorni
qui alla spicciolata
fin sulla porta
pensierosi e stanchi

senza parlare del tempo che rimane

ripeto
di portare lavoro per i figli
non penso ad altro
e mi chiudo dentro

poi bussano di notte
ma aprendo
non c’è nessuno

è il domani
occhi vuoti
a fissarmi ""

ciao, vir
Sisifo Gioioso
# Sisifo Gioioso 28-01-2025 23:19
Grazie vir. Se ho ben capito tu appartiene alla mia stessa generazione, anno più anno meno, quelli che hanno vissuto il '68, una vera rivoluzione culturale fatta coi pochi mezzi di allora (ti ricordi il topos delle "ragazze del ciclostile"? E i volantinaggi?) Ma non voglio fare operazioni nostalgia.
Molto suggestivo, e triste come sempre, il tuo testo del quale mi onori.

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