Metro: tre quartine di endecasillabi piani, tranne i vv. 5 e 7 che sono tronchi, a rime alternate (ABAB). Il ritmo è monotono, scandito da brevi enunciati, simili a singulti.
E addolora sapere che c’è vita da vivere domani. (F. Pessoa)
Non domandarmi versi d’amore:
l’anima non fa vibrare le ance,
un sasso è il mio povero cuore,
cresce ispida la barba sulle guance.
Solo credo nell’incredulità,
mare e cielo, un solo deserto,
si eclissano le ultime verità.
Ogni pensiero è precario, incerto.
Niente qui può scampare al naufragio,
nessun attracco, nessuna salvezza,
si disperde nel vuoto il trisagio,
l’osanna a Dio. Oggi solo amarezza.
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