Si svuota l’aula: sciamano allegre
le voci dei bimbi in scherzi e risa.
Echeggia ancora: “… or delle n***e
chiome…” Nella letizia improvvisa
ti ghermì una sensazione: oscura,
vaga fluttuò l’ombra del destino,
opaca visione dell’età futura:
il lontano in un attimo così vicino!
La carta con i paesi del mondo,
le matite, le penne, il sussidiario.
Erano le ore un gaio girotondo,
fogli bianchi da riempire sul diario.
Ma ormai si sventra il pavimento
del cielo e s’allarga la voragine,
abisso smisurato ove sgomento
del vano sogno insegui l’immagine.
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