Via, anche l’ultima rondine,
attaccati alle grondaie
nidi nostalgici.
Come le impronte
di questi giorni folli, fatti di liti
ed abbracci. Solo, il mare,
quando inizierà i suoi capricci,
soli e muti noi, a guardare
l’alternarsi delle burrasche
con l’urlo o il pianto dei suoi venti
nei capelli e sulle facce. Soli,
con i nostri umori che cambiano
ma nell’aria tacita i visi
avranno spruzzi di sorrisi e ricordi
a disegnare smorfie
su bocche malinconiche.