Metro: quartine di endecasillabi piani a rima alternata (ABAB), ma i vv. 10 e 12 sono tronchi. Il componimento ha una cadenza semplice, cantabile.
Vorrei davvero vivere la vita,
trovare un fine in ogni giorno.
Ma, mentre fugge, sabbia fra le dita,
mi accorgo che sono un perdigiorno.
Lasciare di me qualcosa, una traccia,
ma a che vale? A che serve un figlio,
un libro, qualcosa che soddisfaccia
il bisogno di un senso, di un appiglio?
Vorrei davvero essere amato,
vivere la rimpianta gioventù,
ma quel che è passato è passato,
io non sono io, tu non ci sei più.
Guardo le foglie cadere dai rami:
si rincorrono gli anni, le stagioni,
ma è perso per sempre quel che ami,
i sogni spenti, morte le emozioni.
Commenti
Sulla forma non mi pronuncio perché non fa una piega: abito d'alta sartoria!
Una buona giornata!
Caterina
Ciao