Quel che mi dici non faccio, 

da dove posso comincio. 

Se poi non devo, mi caccio

in ciò che voglio e incomincio.

Salto nel vuoto se credo, 

volo con Icaro al sole, 

sotto la pioggia mi siedo, 

urlo taciute parole. 

Non seguo leggi che imponi, 

mi meraviglio del vento. 

Nel buio corro a tastoni, 

niente mi ferma un momento.


Solo il suo sguardo mi blocca

come se il mondo fermasse:

resta impalata la bocca, 

senza sorriso, né classe. 

Non più capace a pensare, 

provo a sfuggire quegli occhi

che prigionieri san fare

qui nel mio cuore i rintocchi.

Quando rivolta pupille 

sembra di cenere il campo, 

restan nell'aria scintille

È sol silenzio in un lampo. 


Senza capir mi ridesto, 

provo a volar senza sosta 

Voglio riprendere presto 

il mio cercare risposta. 

Devo la porta serrare

al suo frastuono doloso,

senza dover più affogare

in quel suo sguardo dannoso. 

Getto la chiave nel vento

di quei discorsi fasulli, 

ma sol gli basta un momento

per i miei sforzi far nulli. 

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Profilo Autore: MArTe  

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Commenti  

Jean-Jacques
+1 # Jean-Jacques 03-05-2025 12:47
Un anelito incontenibile al rovesciamento di imposizioni, condizionamenti , e prescrizioni che si espicita in un irriduciblismo all'evasione naturistica e in un'immedesimazi one negli archetipi collettivi, lì dove il panismo non debella disorientamenti , inquietudini e irrequietezze ma riconcilia allo stesso tempo nella sacralizzazione identitaria dell'Io sorvolando gli impedimenti razionalistici e la consapevolezza della vacuità, il velleitarismo e l'inutilità di ogni sforzo, tensione e "chiave gettata al vento". Così l'ho letta, sentita e introiettata. Un caro saluto.
MArTe
+1 # MArTe 03-05-2025 13:34
Ciao Jean! Commento psicologicament e approfondito il tuo che, come al solito, apprezzo. Grazie e felice weekend.
ioffa
+1 # ioffa 03-05-2025 13:16
Meravigliose quartine
a rime alterne ottonari
che tengono sulle spine
per capir di chi sian fari
quegli occhi sì incantatori
che paiono fuggir via
mentre ne cerchi i colori
con cui dipingon poesia.
MArTe
+1 # MArTe 03-05-2025 13:40
Grazie ioffa per aver letto e commentato con la tua ormai nota e apprezzata attenzione ai vari aspetti del componimento. :-)
Sisifo Gioioso
+2 # Sisifo Gioioso 03-05-2025 20:22
Con il cuore un po' sospeso,
scrivo versi sui tuoi lai,
se poi tutto avrò frainteso
spero mi perdonerai.
Narri un rapporto tortuoso
e farlo sai assai bene
col tuo narrar talentuoso
d'un cuor tenuto in catene.
Son catene metaforiche
che però crean disagio,
situazioni un po' solforiche
in cui rischi far naufragio.
Dammi retta, impara a dire
già da questa settimana:
"Vaffanbrodo, tu mio sire,
ché io son di me sovrana.
MArTe
+1 # MArTe 03-05-2025 21:32
Mi hai rubato un sorriso. Molto interessante il tuo consiglio e piacevolissimo da leggere in versi. Per lo più, la mia poesia ha cercato di descrivere una situazione a mio avviso assai diffusa: esser rapiti da uno sguardo. Credo che chiunque abbia vissuto un'esperienza del genere. Due occhi che, nonostante ogni sforzo, sai già che, su di te, vinceranno partita.
Grazie Sisifo!

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