Club Poetico

Uno stile espositivo diverso ma un'immutata pregnanza e intensità di contenuti. Un testo dove il disinganno sembra intrecciarsi con una riappropriazion e emotiva, probabilmente mai completamente smarrita, in una suggestiva cornice simbolica che a tratti assume connotazioni quasi fiabesche e surreali. Per quanto eloquente, la chiusa sembra allo stesso tempo proporsi come una sospensione temporale, un riecheggiare di frammenti, un segreto interiore. Una poesia, insomma, di grande coinvolgimento introspettivo e intensità esistenziale. Come di consueto, del resto... Un caro saluto.

Introspezione quasi felpata che vorrebbe presagire altre esternazioni emotive. Lo stato surreale che si vive lascia però decantare con eleganza e raffinatezza ogni ulteriore approfondimento poiché la poesia sembra voler cogliere solo quel momento espresso. Molto brava, complimenti!

Tre magiche quartine di dodecasillabi, tutte accentate di 3ª, 7ª e 11ª a fingersi ottonari con accodati quaternari (come sarebbe il dodecasillabo classico), tranne gli ultimi due versi, che vanno a sfumare la lettura con un dodeca fatto di quinario più settenario e chiusura con un rammaricato quaternario… il tutto scorre dolcemente, come zucchero filato fin quando inclemente giunge la tirannia dell'orologio. Bella poesia