Dentro un quadro senza cornice
disciolta in dispersioni acquose
luminosa tra i colori smarriti
appesa ad un filo
dalla coda rossa.
Stringo e prendo un pugno di farfalle .
Mentre il cielo
scrive il linguaggio del vento e di color blu
traccia una linea infinita .
Attimi di Primavera
in mucchi di erbe essiccate
raccolta in uno scialle di un torrente.
Con una canestra di vimini sul tavolo
con frutti d’ogni genere.
Un turbinio d’emozioni
sovrappongono
la bellezza delle cose
nelle cose semplici .
L'esistenza
non è un mistero
dinanzi alla Vita;
è tutto quel che vedo
e solo inerzia,
che si oppone
alla Forza.
La vita in se è sottile
e balla con se stessa,
sulle note di ciò
che è fermo e
ciò che passa.
L'uomo soccombe
all'Universo,
ed allora tutto
appare normale
e prende un senso.
Pensare
è tanto naturale,
quanto questa Terra
ed anche il Sole,
che rischiara la via
e ci oscura la pelle.
Vivere e morire,
sono condizioni imposte,
che non pretendono né
domande né risposte;
sono come è il giorno
e la notte.
Nessuna differenza
tra il tuo viso
e il paradiso;
tra la morte e
l'esistenza:
Nessuna differenza,
con la Vita
oppure senza.
Adesso costruisco un cuore con le mani
lo punto dritto su nel cielo
voglio vedere l’effetto che fa
là in mezzo alle nuvole
poi aspetterò che piova
per mescolare la pioggia con le nuvole
dentro quel cuore.
Ho questo desiderio
nei miei milioni di sogni
e non ci sto nella pelle
il mio cuore tra le mani
ad intrappolare il mondo in un momento
e poi fotografarlo
nel cerchio della vita
per renderlo importante
ad ogni sguardo stupito
dall’impressione.
Anche qui vicino a noi
c’è una luna
che non ride più
mette a letto presto le stelle
non c’è da far luce in città
domani chissà come sarà.
Anche adesso che non parli
ed hai messo da parte
il tuo mondo
non riesci a capire
cosa mai sia successo
fino a ieri tutto era diverso.
Ora ascoltami un po’
posso darti un consiglio
rimetti tutto a posto
oppure qui non si sa più cosa fare.
C’è un grandissimo caos quaggiù
lo ripetono ogni giorno pure in tv
e la messa è finita da un po’
non ci resta che pregare
in video collegamento virtuale.
E adesso che si fa
abbiamo rovinato tutto
non è bastato un secondo
cerchiamo di restare a casa senza pensarci
domani magari chissà tutto finirà.
Una farfalla ali dai più bei colori
va di fiore in fiore serenamente,
ha vita breve ma è la natura per lei
Un uomo lavora, il sudore
è il suo trucco, come per un clown il cerone,
sotto quella maschera, insoddisfazione
difficile la strada,
le settimane volano
così i mesi e gli anni …. vecchio !!!!
Qualche soldo si è avanzato
ma è più forte la stanchezza,
per cui i sogni accantonati
sono vuoto a perdere ….
Gli occhi sempre più stanchi
quel dolore è un tarlo che rosica dentro,
lei ormai riposa nelle sue ultime spoglie
quanto amore buttato al vento
se ancora lei ci fosse …
Se, forse, ma ... intanto
la clessidra è quasi alla fine,
una sedia a dondolo solchi
ha lasciato sul tappeto
il televisore mormora
il vecchio osserva una fotografia
sbiadita ormai dal tempo
umidi gli occhi si chiudono
come persiane quando il sole
pian piano senza dolore si spegne
Passano veloci
le poche auto della festa,
lasciando scie rumorose
sull'asfalto grigio.
Grigio come il cielo,
come la stanza
dove si affaccia
la piccola finestra.
Tremuli Passerotti indugiano
tra i rami spogli
e i frutti appassiti.
C'è aria di tempesta
nel duello acceso
tra due gatti
e si alzano fieri
di ognuno i versi,
mentre un cane
pian piano si allontana.
Impavide vecchiette
sfidano la pioggia
a colpi d'ombrello,
cavalcando incerte biciclette.
La messa le aspetta
e scappano... i gatti.
Fiumi di parole gocciolano
dai fili del telefono,
mentre passa un aereo
e un Picchio da lontano
batte il tempo.
Un camino dalla casa di fronte
disegna segnali di fumo,
fa freddo e pioverà... forse fino a sera.
Se potessi dipingere le mie montagne
tutti quei versi indefiniti di rovi e cespugli
inerpicati tra sentieri e tra gli alberi
estesi a macchi come filari di nuvole .
Se allungo la mano mi pare di poterli toccare ,
spostare , dividere .
Discerno nel verde confuso
due cani bianchi tra i viottoli
perfino due falchi amoreggiare
e l'ombra leggera che plana
è un svolazzo scanzonato sui rami .
Non vi è traccia d'uomo.
Un ciliegio isolato laggiù
è l'unico colore
che mi fa ben sperare .
E' rinascita
in questo tempo funesto
un fiore avvizzito
tacito muore
un altro leggiadro e soave
è pronto ad amare .
Un calice vuoto.
Non c'è il sole.
Un respiro ampio
mi dilata il cuore,
il piacere d'assaporare
del cielo scuro il dolore.
La mia luce dentro
non dà sfogo al pianto,
sono una foglia ramata
che scruta il vuoto,
in bilico tra le parole
d'amore che donai,
tra i ritagli dispersi
della lacerata passione.
Sono anch'io sole maldestro
dimentico d'abbassarsi al suolo,
che insegue l'altra faccia
dell' intontita nuda sera.
fugge il tuo sguardo
adesso,
prima
non bramava altro
che questo.
Ancor più della vita stessa,
esso scacciava a priori la noia.
Oh perché adesso sono tanto
sciocco
da evitarlo?
Sale della vita,
esso si trova in gran quantità
nei tuoi occhi innocenti,
nei tuoi occhi dolcissimi come il miele,
nei tuoi occhi che intrappolano
giovani cuori
spaesati,
oh perché il cor mio...
L' atteggiamento delle persone, inventare una soluzione.
Siamo altruisti, cerchiamo di respirare aria di rinnovamento.
Senza paura, osando e sfidando questa vita dura .
Torneremo a essere positivi, ascolta il cuore perché è quella la strada da seguire .
Nuove aurore, torneremo a vedere ora il tempo ci darà una forza di volontà
Mi affido alla preghiera , che rende la giornata più leggera.
La casa è il luogo sicuro, dove avere speranza per il futuro.
Città atona,
spenta,
tutto funziona poco,
la gente ha fretta,
pochi passanti,
preoccupazione nell’aria,
silenzio strano,
mentre c’è il sole,
belle giornate,
ma la gente è rintanata,
tristezza;
spira un vento freddo di marzo,
quando tornerà la vita,
quando.
non fosse
il viver comune,
ma
illusione
fredda illusione,
sogno contrapposto e all'inverso,
vacua e inutile esistenza
gettata
nel grande Oblio;
composto da realtà piccole e fragili
ecco che l'Oblio si spande,
come una malattia
mi contagia.
Penombra
Fuori la notte,
colora strane forme,
e sagome abnormi,
accanto alle luci tremule dei lampioni,
silenzio strano,
non un rumore,nonostante sia
il tempo di primavera,
nonostante il risveglio del creato,
almeno la notte,
da un po’ di pace,
alla mente,
e scaccia i pensieri,
stai con te stesso,
domani è lontano,adesso.