Ero tornato alla casa dell’infanzia
dove il tempo non era stato crudele
dove i ricordi vivevano senza chiedere
in cambio rancore o pentimento
ero tornato per riprendere quei brandelli
di passato che reclamavano però un loro spazio
negli angusti angoli alienati del presente
non era cambiata tanto quella casa
stava sempre sotto lo sguardo
di San Giovanni Evangelista
forse era cambiata un po’all’esterno
aveva mutato colore ed i suoi inquilini
si nascondevano dietro anonime tende
mentre dalle finestre non riecheggiava
più la voce di un bambino
ero tornato dove la vita era cominciata
niente era cambiato di quel luogo
nell’apparenza
i sogni ingialliti di un’epoca felice
riemergevano dal mare dell’inconscio
mentre la mente navigava
lontano nel suo sonno profondo
disperdendo la spensieratezza in irraggiungibili
contrade oniriche
ero tornato alla casa dell’infanzia
i muri erano nuovi, asettici
i passeri non cinguettavano più
sui rami del giardino di fronte
diventato parte di un museo
ed il rumore di un pallone
non risuonava più nella calle
c’era solo un silenzio adulto
tutto era mutato svanito il sogno.
Commenti