Entro sé ognuno reca quel mistero,
quell’enigma che giace in solitudine
nei fondali del tempo prigioniero,
di fantasmi dissolti in abitudine
ch’a rievocar emergono talora,
quel vissuto che fu, ch’a dir tuttora
inadeguate sono le parole,
ché sono pur le musiche svanite
e quel che gioia fu o che ancor duole,
ansie illusioni, speranze tradite
e infin gli inconfessabili segreti
ch’ebbrezze son dei lirici poeti.
Scenari rivissuti fuori scena
che la mente ha filtrato oppur distorto
e narra come un canto di sirena
ma t’ammalia evocando ciò ch’è morto
come fosse un romanzo condensato
la trama d’un autore emarginato.
Questa tua alterità dimenticata
ch’affiora da un remoto tuo recesso
diventa mia passione raffinata
che si placa soltanto nell’amplesso,
di possesso quel fremito fugace
che non scioglie di te il desio mordace.
Essere te vorrei per un istante
per immergermi nella tua malia
nell’infinito tuo inebriante,
poi provare a tradurlo in poësia
da tenere segreta in un cassetto
con la chiave nascosta dentro il petto.
quell’enigma che giace in solitudine
nei fondali del tempo prigioniero,
di fantasmi dissolti in abitudine
ch’a rievocar emergono talora,
quel vissuto che fu, ch’a dir tuttora
inadeguate sono le parole,
ché sono pur le musiche svanite
e quel che gioia fu o che ancor duole,
ansie illusioni, speranze tradite
e infin gli inconfessabili segreti
ch’ebbrezze son dei lirici poeti.
Scenari rivissuti fuori scena
che la mente ha filtrato oppur distorto
e narra come un canto di sirena
ma t’ammalia evocando ciò ch’è morto
come fosse un romanzo condensato
la trama d’un autore emarginato.
Questa tua alterità dimenticata
ch’affiora da un remoto tuo recesso
diventa mia passione raffinata
che si placa soltanto nell’amplesso,
di possesso quel fremito fugace
che non scioglie di te il desio mordace.
Essere te vorrei per un istante
per immergermi nella tua malia
nell’infinito tuo inebriante,
poi provare a tradurlo in poësia
da tenere segreta in un cassetto
con la chiave nascosta dentro il petto.
Commenti
La sento fortemente "mia", l'ho riletta più volte volentieri riconoscendomic i (non nel ruolo dell'amata ovviamente ma in quello del cantore nascosto) ed emozionandomi.
Ti dirò che sono stato tentato di allegare in calce quella lontana prima versione che, ne sono certo, sarebbe stata molto più apprezzata dalla maggioranza dei lettori, timorosi de dover assoggettare alla metrica la loro spontaneità espressiva.