Il tempo è quel marito che ci logora,
non è feroce, ma ci spegne piano,
col suo silenzio ci toglie ogni attesa;
eppure resta, e noi lo stringiamo.

Non c'ha mai dato schiaffi devastanti,
solo promesse lente e mai compiute,
ma nei suoi occhi vuoti ci rifugiamo,
perché fuori c’è il nulla che ci attende.

Gli vogliamo bene, anche se ci mente,
anche se ci trascina senza gioia.
Non c'è odio, ma neanche vera pace:
è tutto ciò che abbiamo, e lo sappiamo.

Il tempo ci ha tradite senza onore,
con giorni vuoti e notti troppo uguali.
Ci ha preso tutto senza far rumore,
lasciandoci sospese tra i lembi degli abissi.

Ci afferra forte e poi ci lascia andare,
un lento gioco intriso di promesse,
e noi a credergli, pur conoscendo il fine,
mentre lui ride, tacito e distante.

È una catena morbida, sottile,
che stringe e si dissolve nello stesso istante,
e noi idioti a nutrirla; così siamo noi il suo sangue,
ma lo respiriamo quel vapore per stappare il naso.

Non c'è sollievo nel suo lento passo,
non c'è passione nel suo freddo abbraccio;
ci tiene ferme mentre noi lo seguiamo,
e noi lo seguiamo mentre lui ci tiene.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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