Stanotte sotto le stelle e la luna·
“Ho orrore dei miei vestiti. Mi danno un aria goffa, l’inverso di ciò che sono.
Armatevi di maledizioni e venitemi a trovare! Mietete i miei pregi e rendetemi come voi, finto!”
Questa era la confessione del Padre Eterno di fronte alle sue creature.
Il popolo, inconsapevole, realizza il suo desiderio.
Simile ad un rapporto d’amicizia, l’Eterno ed il Mortale, si tengono per mano durante la loro ultima cena. Unica mano visibile è quella che stringe l’altra. Entrambi ne hanno una nascosta dietro la schiena, con le dita incrociate, mentre attendono il cibo, sperando di non farsi beccare mentre imbrogliano sul conto finale da pagare.
Camminano
gli anni senza freno
mentre il sole
arriva, gira e va
mi scopro
a parlare con la luna
che non sa che farsene
dei miei sarò.
Vorrei un mondo
che regalasse
un pizzico di felicità,
anche
ad occhi tristi
e persi nel buio!
Metterò un fermo
Ho visto sbrilluccicare l'acqua del canale in mezzo a file di barconi da pesca
e pensato ai viaggi che non ho fatto e che non farò,
al tempo trascorso in assenze,
ai dubbi che non ho voluto risolvere.
L'odore della terra umida
dopo la pioggia leggera che bagna i capelli
il mio passo libero, ondeggiante su vie calpestate da ignoti.
Nello spazio breve di miliardi di respiri destinati a rompersi
ho disperso forze in baci non dati a chi guardava altrove
e provato a sorridere a ogni costo su lapidi di amori complicati.
Accetto la pioggia, la neve, il vento e il sole
Ormai vivo di speranze
di un tempo passato.
…..Sogni…
ma quali sogni
se ogni sogno è un castello di carta
e basta un sospiro per farlo crollare..
….Sogni…
ma quali sogni
se siamo anime perse, dannate dalla vita
e costruiamo la felicità con mattoni di futili parole
che svaniscono nella nebbia del purgatorio
del nostro quotidiano sopravvivere..
…Sogni….
ma quali sogni
Incamminarsi
nel tempo inconsapevole
catturare
nella rete dei vissuti
i disegni incancellabili
trasportati dal fiume del passato,
risalendo la corrente
che canta versi di quiete.
Perdersi
nella solitudine dei luoghi
Morire a questa età è triste
quando si è pieni di speranze
quando si è ancora spensierati e liberi
quando il domani sembra sempre certo
ed ogni giorno è una conquista,
una scoperta per crescere.
Purtroppo resta solo un'utopia:
Dio, che ci miri da là suso
E che duce de noi omini sie,
Dinci: qual est lo tuo uso
Se viventi son le villanie?
In ogne loco v’è lo sopruso
Et pax et quiete son risìe;
E ne le patrie coltri l’intruso
Come fiori
sbocciano anime pure
in cerca d'amori interiori
scacciano dal cuore le paure
Vagando disperate come bambine
sposano la vita
in cerca d'un sogno senza fine
ma non sanno che ormai è finita
Mi fermano chiedendomi pace interiore
ma il mio spirito è maledetto





