Terzine di endecasillabi canonici a rime incatenate.
Vale in categorie grammaticali
ragionar d’inflessioni per i verbi
nei modi d’importanze assai speciali
presenti negli idiomi meno acerbi
tra i quali abbiam l’onore di contare
l’italiano (non servono riserbi).
Disponiamo in completo coniugare
del modo, d’arroganza certo privo,
adatto per pensare e dubitare,
subordinar qualcosa di oggettivo
al dubbio, ad ipòtesi e speranze
con eleganza grazie al congiuntivo
nemico schietto d’ordini e arroganze,
un modo certo inviso a ogni fascismo
che imperativo chiama a sue baldanze
di fianco anche al futuro in fanatismo
tenendo il congiuntivo assai lontano
in quanto ogni pensiero a imperialismo
gradito è quanto pulci dentro l’ano…
e il congiuntivo spinge a ben pensare
veïcolando in mo’ lapalissiano
che nulla per scontato si può dare
nel formular le nostre varie idee
senza che le possiamo dimostrare.
Ed or che la Cultura c’ha le apnee,
soggetta agli urlatori strangolanti,
c’è il rischio che alle prossime maree
il congiuntivo perda contro i tanti
convinti d’aver sempre la ragione
perché sanno gridar da militanti
in cori forti d’amplificazione
sospinti da chi parla solo a spanne
giocando coi cervelli in confusione
lanciando addirittura le condanne
contro chi studia e non resta cattivo¹
di guru analfabeti e ninne nanne
con cui stanno spegnendo il congiuntivo.
¹: prigioniero.
04/02/2025
Commenti
E pensa quando, nell'evoluzione antropologica del linguaggio, anziché "se avessi fatto... ora sarei..." diremo: "se avrei fatto... ora fossi...".
Quanto alla forma, terzine incatenate perfette. Aggiungo che preferisco, come hai fatto qui, il secondo verso dell'ultima terzina che rima con un verso aggiuntivo di chiusura anzichè col verso d'esordio, come mi pare tu abbia fatto altre volte.