Ho paura dei tuoni
chi mi prende le mani?
dove l’ombra sillaba un respirare
segreto, di stanze sloggiate
e non siamo lì ad accadere
cinti noi di veli marmorei
noi corpo unico
atemporale
che ha dato alla luce l’autunno
- dov’è il dolore? non c’è dolore
ma mi spaventa
che ieri diventi memoria
un lutto da spartiacque
la nicchia dello stabat mater.
Tuona rituona, in quei pertugi
si passa solo in un senso
una misura di cielo che abissa la terra.
Pur senza trovarmi
mi trovi nell’altro modo
d’esistere.
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