Quando dipinsi per la prima volta
irritanti montagne austere,
ancor prima di stendere colori,
mi preoccupai di arrotondare
gli spigoli, le vette e le pendenze
così che alla fine a vista altrui
divenissero dolci qual colline.
Fu in tal modo che sedussi il mare
ove ogni picco è dal cuor limato,
dov’è perfetta retta quella linea
che poi in orizzonte muta nome.
Azzurri, blu, celesti, verdi e bianchi
si scontran nella danza delirante
per rilasciar le proprie tinte all’onde
e le spumose curve del mistero
non son tracciate da esperta mina
ma dal passaggio d'acqua aria e sale.