Quando dipinsi per la prima volta
irritanti montagne austere,
ancor prima di stendere colori,
mi preoccupai di arrotondare
gli spigoli, le vette e le pendenze
così che alla fine a vista altrui
divenissero dolci qual colline.

Fu in tal modo che sedussi il mare
ove ogni picco è dal cuor limato,
dov’è perfetta retta quella linea
che poi in orizzonte muta nome.

Azzurri, blu, celesti, verdi e bianchi
si scontran nella danza delirante
per rilasciar le proprie tinte all’onde
e le spumose curve del mistero
non son tracciate da esperta mina
ma dal passaggio d'acqua aria e sale.

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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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