Mi vidi volar, com’angelo che sopra l’immenso sale,

planar, volteggiar, fiero com’aquila reale.

Mi sentii libero de’ pensieri d’ogni giorno

e desiderar di vivere quel viaggio, senza ritorno.

 

D’un tratto l’improvviso sussulto, un vuoto e una caduta

sentii e il mio cor in gola per la ripida discesa,

vidi la Terra tanto piccola, subito poi cresciuta:

angosciai di finir rovinosamente sull’ampia distesa!

 

Fu sogno, tanto bello, rivelatosi oltremodo spaventoso,

che sol la mente avea dentro sé creato!

Fece sì che al mio risveglio, parecchio affannoso

nel letto ondulante, mi ritrovai disorientato.

Un sospiro di sollievo tirai e il mio cor sentii risollevato!

 

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Profilo Autore: Maurizio Vecchi  

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Commenti  

Noa Amin
+1 # Noa Amin 01-01-2012 14:29
quello che descrivi cosi' poeticamente si tratta di un fenomeno chiamato viaggio astrale e definito più generalmete OBE OUT OF BODY EXPERIENCE..acc ade a molte persone quello di sentirsi precipitare nel sonno come da un'altezza elevata e poi il batticuore conseguente..e risvegliarsi per l'effetto della caduta.
in rete troverai info.maggiori..
Debora Casafina
# Debora Casafina 01-01-2012 18:36
descrizione in rima di un evento interiore intenso

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