Luna mi serve Grant

in tacchi a spillo e calze nere,

non l’ho chiamata stanotte

per eccitare questo cielo

che soffre d’eutanasia,

un servizio in camera pagato

dalla fantasia che non dorme,

lungo le scale che sorridono

e gonfiano i battiti del cuore.

Luna serve per dormire,

in piedi per sveltire il dubbio

che accenda il silenzio pensatore

o racimoli verdi chicchi d’uva

tra le pieghe di malrossore.

Respira l’innocenza del mattino,

non l’ho chiamata ignaro

per forbire le mie labbra

del gusto di un selvatico fiore.

Sarei in procinto di partire.

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Profilo Autore: Libero  

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Commenti  

Turchese
# Turchese 01-08-2021 18:37
Quando una poesia è bella, lascia un senso di piacere e un appagamento difficili da descrivere.
A rileggerti, presto.

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