Un viaggio,
onirico,
passeggero su
un treno,
ai limiti,
estremi,
di qualche,
digestivo,
indigesto,
su un ferro
a vapore,
a stirare,
le convenzioni,
sociali,
sgualcite,
dall'indistinta,
dall'indefinibile,
esistenza,
a cui ci
aggrappiamo,
per non essere,
solo una comparsa,
a scomparsa,
in fritture di,
patemi d'animo.
Palpebre semi,
abbassate,
la semi oscurità,
l'oscurità,
le nudità del
sole dai capelli,
atomici,
e la corona,
incandescente,
che, entra
dai finestrini,
come una
visione,
di lontani,
bagliori,
industriali,
echi di fabbriche,
meccanizzate,
tronchi consumati,
dalla propria,
saliva umana,
usati come,
combustibile,
all'olio d'oliva,
balocchi di,
legno stagionato,
arsi, vivi,
dal distaccato,
codice, binario,
spasmi di
distorsioni,
da un altra,
galassia,
al succo
di limone,
al retrogusto,
di acido,
solforico,
batterie,
scariche,
gettate,
nella discarica,
della propria,
perdizione,
lì sul
promontorio,
della dannazione.
Murales,
a impedire,
di passeggiare,
col pensiero,
tra gli scorci,
panoramici,
che si estendono,
per chi ha ancora,
la voglia,
la capacità di
errare dolcemente,
a perdita sensoriale.
Qualcuno si lamenta,
dei ritardi,
sul sedile inquieto,
del viaggio,
ritardi,
improvvisamente,
sequestrati,
da un'applicazione,
che distorce il tempo,
a suo uso e consumo.
Uscito, dal mio,
di viaggio,
tra lampi porpora,
di edifici, grattacieli,
non di questa epoca,
coi denti spigolosi,
a divorare,
la natura tutta,
ritrovo il senno,
la mente lucidata,
di lucido, lucida,
una cosa, mi è chiara:
I negozi hanno un
anima, un
respiro,
l'anima,
il respiro,
dì chi ci lavora,
con passione,
e dedizione,
accogliendo,
la gente,
giorno per
giorno:
La gente,
che compra,
la gente,
venuta dal
mare, dalla
campagna, dalla,
montagna,
la gente venuta,
a riempire i negozi,
con la propria,
anima, il proprio,
respiro, e ci si,
conosce, o ci,
si sfiora appena,
oppure niente.
onirico,
passeggero su
un treno,
ai limiti,
estremi,
di qualche,
digestivo,
indigesto,
su un ferro
a vapore,
a stirare,
le convenzioni,
sociali,
sgualcite,
dall'indistinta,
dall'indefinibile,
esistenza,
a cui ci
aggrappiamo,
per non essere,
solo una comparsa,
a scomparsa,
in fritture di,
patemi d'animo.
Palpebre semi,
abbassate,
la semi oscurità,
l'oscurità,
le nudità del
sole dai capelli,
atomici,
e la corona,
incandescente,
che, entra
dai finestrini,
come una
visione,
di lontani,
bagliori,
industriali,
echi di fabbriche,
meccanizzate,
tronchi consumati,
dalla propria,
saliva umana,
usati come,
combustibile,
all'olio d'oliva,
balocchi di,
legno stagionato,
arsi, vivi,
dal distaccato,
codice, binario,
spasmi di
distorsioni,
da un altra,
galassia,
al succo
di limone,
al retrogusto,
di acido,
solforico,
batterie,
scariche,
gettate,
nella discarica,
della propria,
perdizione,
lì sul
promontorio,
della dannazione.
Murales,
a impedire,
di passeggiare,
col pensiero,
tra gli scorci,
panoramici,
che si estendono,
per chi ha ancora,
la voglia,
la capacità di
errare dolcemente,
a perdita sensoriale.
Qualcuno si lamenta,
dei ritardi,
sul sedile inquieto,
del viaggio,
ritardi,
improvvisamente,
sequestrati,
da un'applicazione,
che distorce il tempo,
a suo uso e consumo.
Uscito, dal mio,
di viaggio,
tra lampi porpora,
di edifici, grattacieli,
non di questa epoca,
coi denti spigolosi,
a divorare,
la natura tutta,
ritrovo il senno,
la mente lucidata,
di lucido, lucida,
una cosa, mi è chiara:
I negozi hanno un
anima, un
respiro,
l'anima,
il respiro,
dì chi ci lavora,
con passione,
e dedizione,
accogliendo,
la gente,
giorno per
giorno:
La gente,
che compra,
la gente,
venuta dal
mare, dalla
campagna, dalla,
montagna,
la gente venuta,
a riempire i negozi,
con la propria,
anima, il proprio,
respiro, e ci si,
conosce, o ci,
si sfiora appena,
oppure niente.