Non è
questione,
di stile,
di genere,
musicale,
ma di una
melodia,
saldata,
impressa,
che scuote,
le fondamenta,
emotive,
accompagnando,
per il resto,
della
linea,
della vita,
nella mano,
sintesi di ciò,
che rimane,
ancora,
prima di
spegnere,
definitivamente,
la fiamma,
della
propria,
mortalità;
E quando la
guardia e
abbassata,
nella solidità,
fragile del vetro,
le meste,
rimembranze,
con un abito,
in voga,
nel passato
remoto,
o,
nel presente,
passato,
ci vengono,
a fare visita,
con in dono
un requiem,
lacrimale,
lacrimoso,
e sorrisi,
a tempo,
di un
metronomo,
stinto,
estinto.
Salgo, in su,
per la scalinata,
allo osservatorio,
con un jukebox,
anni ottanta,
come navigatore,
emotivamente,
emozionale,
concerti,
revival,
che risvegliano,
assopite tessere,
a definizione,
variabile,
di un domino,
giocato o
non giocato,
vivendo,
o non
vivendo,
brandelli,
di fotogrammi,
umani,
sulla tela,
tesa,
di un
altra epoca,
sempre più,
distante,
dalla
respirazione
presente.
Brandelli,
di fotogrammi,
assopite tessere,
a definizione,
variabile……
……Un pupazzo,
di neve,
su una maglietta,
estiva,
una maglietta,
blue,
con un ricamo di
strass,
non può,
non può,
coprire più,
ma,
la nivea,
figura,
antropomorfa,
ridente,
in primo,
piano,
innalzata,
dall’elemento,
sfocato,
sopravvive,
alla necrosi,
illimitatamente,
sopravvive,
alle
ceneri,
nell’Aurea,
perpetua,
si staglia,
nitida,
suprema.
Un pupazzo,
di neve,
di stoffa,
trasmigrato,
a matita,
col nero,
sfumato,
nuovi dettagli,
aggiunti,
particolari,
allegati,
in design,
rappresentante,
rappresentativo;
Una torre,
incoronata,
una torre,
la cui,
sommità,
sbuca,
torreggia,
dal cappello,
natalizio:
In prossimità,
del vertice,
spicca,
in
altorilievo,
il simbolo,
scintillante,
di Genova:
Nascita,
origine.
Sulla sciarpa,
che calza,
un pennino,
scrivente,
è, scritto,
in bassorilievo,
un nome,
d’arte,
sunto,
realistico,
di ciò,
che mi governa:
Occhio,
di sole,
occhio
di nuvola.
Un pupazzo,
di neve……
……Il bene
e la
memoria.
questione,
di stile,
di genere,
musicale,
ma di una
melodia,
saldata,
impressa,
che scuote,
le fondamenta,
emotive,
accompagnando,
per il resto,
della
linea,
della vita,
nella mano,
sintesi di ciò,
che rimane,
ancora,
prima di
spegnere,
definitivamente,
la fiamma,
della
propria,
mortalità;
E quando la
guardia e
abbassata,
nella solidità,
fragile del vetro,
le meste,
rimembranze,
con un abito,
in voga,
nel passato
remoto,
o,
nel presente,
passato,
ci vengono,
a fare visita,
con in dono
un requiem,
lacrimale,
lacrimoso,
e sorrisi,
a tempo,
di un
metronomo,
stinto,
estinto.
Salgo, in su,
per la scalinata,
allo osservatorio,
con un jukebox,
anni ottanta,
come navigatore,
emotivamente,
emozionale,
concerti,
revival,
che risvegliano,
assopite tessere,
a definizione,
variabile,
di un domino,
giocato o
non giocato,
vivendo,
o non
vivendo,
brandelli,
di fotogrammi,
umani,
sulla tela,
tesa,
di un
altra epoca,
sempre più,
distante,
dalla
respirazione
presente.
Brandelli,
di fotogrammi,
assopite tessere,
a definizione,
variabile……
……Un pupazzo,
di neve,
su una maglietta,
estiva,
una maglietta,
blue,
con un ricamo di
strass,
non può,
non può,
coprire più,
ma,
la nivea,
figura,
antropomorfa,
ridente,
in primo,
piano,
innalzata,
dall’elemento,
sfocato,
sopravvive,
alla necrosi,
illimitatamente,
sopravvive,
alle
ceneri,
nell’Aurea,
perpetua,
si staglia,
nitida,
suprema.
Un pupazzo,
di neve,
di stoffa,
trasmigrato,
a matita,
col nero,
sfumato,
nuovi dettagli,
aggiunti,
particolari,
allegati,
in design,
rappresentante,
rappresentativo;
Una torre,
incoronata,
una torre,
la cui,
sommità,
sbuca,
torreggia,
dal cappello,
natalizio:
In prossimità,
del vertice,
spicca,
in
altorilievo,
il simbolo,
scintillante,
di Genova:
Nascita,
origine.
Sulla sciarpa,
che calza,
un pennino,
scrivente,
è, scritto,
in bassorilievo,
un nome,
d’arte,
sunto,
realistico,
di ciò,
che mi governa:
Occhio,
di sole,
occhio
di nuvola.
Un pupazzo,
di neve……
……Il bene
e la
memoria.