Sonetto di endecasìllabi canònici a maiore tutti sdrùccioli con le quartine a rime incrociate e le terzine a rime alternate inseguendo riflessioni caòtiche che mi trascìnano negli ìnferi.
Ci càpita che arrèndersi possa èssere
l’ùnica scelta lògica possìbile
quando non resta nulla di credìbile
degli scenari che provammo a intèssere
per preparar futuro con benèssere,
non tanto d’un guadagno più tangìbile
quanto una vita meno insostenìbile
con frantumate molte meno tèssere.
Pensar che studi e impegno ci bastàssero
ad ottener qualcosa di più nòbile
(non grande nave a vela con il càssero
o fiammante e bellìssima automòbile)
per poi trovarsi persi come un pàssero
dentro un nevaio al freddo, fermo e immòbile.
16/08/2025
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Serena giornata!
Caterina