Non resterò
ad accendermi nei tuoi occhi
come uno scampolo di stella disfatta
in un campo di papaveri
mentre tu,
bacio del mio vivere furibondo
inscatoli orizzonti senza poesia
mordendo l’imperfezione dei silenzi miei.
Ed allora sogna di amarmi ancora,
cercami nel cuore dei tuoi sguardi,
carezzami nel vuoto degli istanti,
disegnami sulla tua bocca
come dolce fame d’eterno
e resteremo una ferita a primavera
nell’anima scoscesa del tempo.
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