Penso di aver saputo vivere,
tra le pieghe dei giorni imperfetti,
nelle attese che sapevano di eterno
e nei gesti piccoli,
che hanno inciso più delle grandi promesse.
Ho saputo vivere
perché la vita mi ha insegnato la sua lingua:
la voce dell’amore,
il silenzio delle perdite,
il respiro breve della gioia improvvisa.
Ma non so morire.
Non ho mappe né sentieri da seguire,
nessuno mi ha lasciato istruzioni
su come attraversare l’ultima soglia.
Forse il morire
non si impara,
forse accade soltanto,
come la notte che cade sul giorno
senza chiedere permesso.
E allora non mi resta che vivere ancora,
fino all’ultimo battito,
perché anche il morire,
forse,
non è altro che un modo diverso
di continuare a vivere altrove.

Commenti
Sin dalla primordiale presa di coscienza, l'Essere Umano si dibatte nell'etermo dilemma... tu mi hai presa per mano e, con sincera e matura Umiltà, mi hai invitata a ripercorrere l'aspro sentiero dell'Umano Limite!
Grazie e ti auguro una serena giornata!
Caterina