Fermi alla stazione abbandonata
a poche miglia dal mare,
dove il treno passava
puntualmente in ritardo,
e che puntualmente
non passa più.
La strada sterrata dai passi
di migliaia di vite fa
solleva la polvere della speranza
che danza tra il ferro arrugginito
e il calcestruzzo corroso dalla corruzione,
come la diga di fronte
prosciugata dall’arsura
delle bocche potenti che ingannano
ai danni degli anni
in cui tutto sembrava a colori:
le macchine gialle,
le cravatte a pois
e i figli dei fiori …

Ma io ti porto spesso qui,
perché soltanto tu
sai farmi uscire dai binari
e mi  accompagni volentieri …
e tutto quello che non so
me lo hanno raccontato i brividi:
e non avevo mai sentito
così freddo in vita mia.
 
 
Profilo Autore: emanuele  

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Commenti  

sasha
+1 # sasha 29-05-2017 19:31
Ma... è... STUPENDA!
E' una poesia piena di te, della tua terra, di come è stata martoriata e abbandonata...
E' UNA POESIA che non ha altre somiglianze, richiami, inflessioni... è uno stile tutto tuo, UNICO!
... anzi, che dato il tema e la gara, hai dovuto frenare per essere irriconoscibile ; altrimenti l'avresti arricchita con i tuoi giochi di parole!
Ma va bene così! rimane seria e composta.
E poi quella chiusa! gli ultimi tre versi... CASPITA!
DAVVERO MERITEVOLE!

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