Annodi i millenni del tuo dolore
ad una cometa di violenze
scheggiata dai diari del male
ed una risacca di mimose disfatte
si strugge sul tuo cuore distante,
colora le cicatrici del tuo nome,
perché sei donna,
luna, pace, carezza, fragilità,
mare, perdono, anima, libertà.
Schiaffi d’ingiustizie e sconfitte
scrivono le vigliaccherie di questo tempo,
piangono sui dividendi crudeli
di una realtà senza diritti né dignità,
donna che abiti l’amor per te stessa,
sii speranza nel loro cieco incedere,
regalagli il volto dell’amore vero,
quello baciato dalla fatica del rispetto.
quel fiore di marzo
che ti ritraeva donna e cantava di te.
Ti dipingeva colma di vita
straordinariamente felice e forte.
Era soltanto di giallo,
mescolato al gusto dolce miele,
metafora di vita,
che ti vide attrice e abile guerriera,
protagonista tra lotte e grandi conquiste.
Tu, tale a finestra aperta
al tiepido sole,
stendevi le braccia alla
olezzante primavera,
ad accogliere i giorni
più ricchi di luce
ed il verde tenero della natura.
Era soltanto di giallo,
mescolato al gusto dolce miele,
metafora di vita,
oggi ahimè,
calendula di gelosia,
cardo di odio
e papavero di sangue
tra le messi d’oro,
per mano vigliacca
di un uomo a metà.
Fremono le acacie
al ballo del vento
femmine in festa nel marzo
che anticipa il profumo
con biondi grappoli di gialli
fiori e api, le prime, sentono
già il sapore della promessa
di un calore, di un affetto,
di donna madre, amante.
in un secchio di sangria
Mentre l'assassino è morto
in un vaso di allegria
Con le donne quelle stanze
si riempiono di giardini e rugiada
Sono i misteri delle danze
di noi che non balliamo sulla strada
Ma con questo caldo improvviso
ogni tanto sbuca un fiore
che non basta per un paradiso
Qui si sta sudando da passare un mocio
Poveri cristi senza croce
ma inchiodati a un incrocio
Ma poi ti giri di lato
e vedi i primi giardini di marzo
Bianchi dell'ultima gelata
che il filo d'erba più fragile sembra quarzo
Per un secondo benefici dal semaforo rosso
che fa dimenticare l'inverno
con un tempo impazzito che cade in un fosso
che piange un ghigno stavolta diverso
E quel giardino adesso è disgustato dalle spose
Allergico al sesso
e alle sue stesse mimose
E quel giardino voleva rimanere a maggese
Sta male per sconosciuti che stanno bene
Orpelli e bellezza e quelle superficiali pretese
di chi per vuoto profondo
beve per fame e mangia per sete
polvere negli occhi
paura nell'anima
Tra rumori di guerra
lacrime gelide di guerriere
lacrime represse di madri
Tra grida di pace
lacrime di donne
guardano il cielo sporco
pregano ad alta voce
piangono intorno al niente
Tra sirene assordanti
lacrime imploranti
lacerano il cuore del mondo
un ramoscello di piccoli,
morbidi e delicati
boccioli gialli.
La loro resistenza,
parimenti alla tua,
hanno superato
le insidie e le intemperie,
per regalarti, in questo giorno,
il loro dolce profumo.
La loro forza e la tua,
accrescono il tuo orgoglio
ed onorano
la tua magica festa
donna.
solleticando la terra polverosa
e secca
voli minuti convoglieranno le gambe
ma lasceranno volare
ogni piccola fantasia.
La rugiada
disseterà i tuoi frammenti
d'anima
e il vento indisturbato
ne raccoglierà il profumo.
accompagnata da un profumo di mimosa,
questa pianta fiorisce alle Idi di Marzo,
usata per ornamento e anche per sfarzo.
Uscendo saluto il custode al portone,
vedo una mimosa in esposizione,
vado al bar a far colazione,
me ne ritrovo una sul bancone.
Passo a salutare il parrucchiere,
c'e' una piccola mimosa in un grande bicchiere,
vado in comune per un certificato,
una pianta di mimose lungo il porticato.
Al semaforo mi ferma un senegalese,
vende mimose per iniziar bene il mese,
mi reco ad acquistar pietanza di facile cottura,
mi ritrovo mimose tra la frutta e la verdura.
Vado dal mio caro commercialista,
eccone un'altra in bella vista,
vado in farmacia perchè ormai ho mal di pancia,
un'altra mimosa campeggia sulla bilancia.
Temo quindi di aver problemi di vista,
torno a casa per non andar dall'oculista,
mi siedo sul divano e con sospetto,
mi fermo un attimo e rifletto.
Poi dopo un po' di esitazione,
stupito arrivo ad una conclusione:
non è che oltre alle donne ..casomai,
stasera faran festa anche i fiorai?
Tu donna,
sei una regina
da posare piano piano
su un fiore senza spine,
mentre l’azzurro universo
ti accarezza con dolcezza.
Tu donna,
sei delicata e forte,
perché sai capire quando è ora
di stendere un sorriso,
come fosse miele,
sulle amarezze della vita.
Tu donna,
sei sposa e madre,
sei purtroppo a volte
delusa e ferita
da chi non merita
di starti accanto.
A te donna,
fanno festa a marzo
portandoti delle mimose gialle,
quando sei tu primavera
tutto l’anno.
Per te donna,
mi tufferei nel profondo mare,
per raccogliere la conchiglia più bella
su cui ricamarti un sogno
che fosse vero ogni giorno.