Annodi i millenni del tuo dolore
ad una cometa di violenze
scheggiata dai diari del male
ed una risacca di mimose disfatte
si strugge sul tuo cuore distante,
colora le cicatrici del tuo nome,
perché sei donna,
luna, pace, carezza, fragilità,
mare, perdono, anima, libertà.
Schiaffi d’ingiustizie e sconfitte
scrivono le vigliaccherie di questo tempo,
piangono sui dividendi crudeli
di una realtà senza diritti né dignità,
donna che abiti l’amor per te stessa,
sii speranza nel loro cieco incedere,
regalagli il volto dell’amore vero,
quello baciato dalla fatica del rispetto.