Viole, tremate com’io tremo.
Temete la mano brutale
che possa -nel cogliervi-
straziare il velluto vivo.
Ma, ancor più temete
che per sua indolenza
vi lasci all’erba;
umida di rugiada
al mattino o flaccida
nei meriggi, dal sole
consumata.
Viole, spargete nell’aria
col vento d’aprile il profumo
dei sogni più segreti.
Fate che stregato, venga a voi
E poi, con gli occhi
ancora chiusi
portatelo a me.
Ch’io possa sfiorarlo
sulle palpebre sognanti
e rubargli un sospiro
nel tempo di un bacio.
Temete la mano brutale
che possa -nel cogliervi-
straziare il velluto vivo.
Ma, ancor più temete
che per sua indolenza
vi lasci all’erba;
umida di rugiada
al mattino o flaccida
nei meriggi, dal sole
consumata.
Viole, spargete nell’aria
col vento d’aprile il profumo
dei sogni più segreti.
Fate che stregato, venga a voi
E poi, con gli occhi
ancora chiusi
portatelo a me.
Ch’io possa sfiorarlo
sulle palpebre sognanti
e rubargli un sospiro
nel tempo di un bacio.
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