tornano piano
a fiorir le pratoline
sull’argine di ferrovia
dove rincorre la farfalla
un vento di vagoni

indietro il vecchio
a potare
sulla vigna color rame
ai nodi curvo d’ulivo

ecco il cielo di marzo
con il volto strano
delle ragazze di campagna

quando civettano nuvole a frotte
sorridendo al primo sole
ma guardano scure
poi alla finestra
d’un temporale

aspetto fila di rondini
a disegnar voli sui tetti
per vestire una camicia a fiori

metterò pure quel sorriso
che cucivi all’asola di stagione

ma non avrò più le tue labbra
a primavera





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Profilo Autore: puerlongaevus  

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Commenti  

Francesco*
# Francesco* 17-03-2024 08:49
Grande ispirazione detta il cielo di marzo e in questa composizione poetica, si riesce con "con il volto strano
delle ragazze di campagna" a aprire e sconfinare in quel che è l'universo percettivo, le nuvole che sorridono, disegnare voli..., un insieme di particolarità amalgamate con maestria dall'autore.
puerlongaevus
# puerlongaevus 17-03-2024 20:13
posso solo dirti grazie, in effetti quell'insieme di particolari che hai notato bene, meriterebbe oltretutto una spiegazione come da diario, o racconto che sia, ben più approfondita da parte mia, così spero di continuare a sfogliare altre pagine, è che sono discontinuo per varie ragioni e non sono scuse, per adesso ti sono grato per la tua riflessione , ma è la composizione più prosastica che altro, anche se mi è particolarmente cara per i ricordi che evoca...ti mando un saluto e un ciao, oltre il monitor una stretta di mano, vir
Simone*
# Simone* 17-03-2024 17:45
ha dei passaggi inaspettati quanto ricercati ..
Direi un cielo di Marzo apprezzato da parte mia .
Raffinata nella scrittura spicca in versi strani quanto originali
Piaciuta molto tra le più belle lette finora qui ultimamente.
Merita maggiori letture .
puerlongaevus
# puerlongaevus 17-03-2024 20:21
anche tu non scherzi Simone coi commenti, dico che ci vai dentro con analisi e riflessione e mi piace rileggere le tue parole che accompagnano la mia pagina di diario antico, che mi riporta un poco indietro, a stagioni migliori, e che devo dire, se non di godere appieno le tue primavere, come a chi mi sta leggendo riaffermo tutta la mia nostalgia di non rinverdire alle gemme lungo le braccia stanche possiedo solo nodi e reumi, ma voi tutti promettetemi di accarezzare la vostra primavera se potete...un abbraccio, e il mio grazie, ma sì questi versi, hai ragione, sono strani e intensi, se l'ho scritta con questa voglia di rifiorire, che non posso ormai , e allora spero che lo facciano i miei lettori, mettete un sorriso e vestite una camicia a fiori, io ci sarò...ciao, virgilio

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