La prima volta che ho sceso le scale

di questo enorme albergo con le sbarre alle finestre

ti ho trovata pallida e tanto silenziosa.

E da allora tutte le volte che scendo ti trovo che dormi.

Mi domando quante cose ti facciano fare

durante il giorno per essere sempre così stanca…

 

Vengo spesso a trovarti anche se tu non dici niente

perché mi ricordi lei: sai prima che mi trasferissi qui

abbiamo abitato insieme per tanti anni in una casetta

col giardino, e sopra il tetto un nido con le rondini.

Sai lei le accudiva, come accudiva me che a volte

non ricordo le cose e ho una gamba cianca.

 

Poi un mattino le rondini sono partite, e lei

si è addormentata; da quella volta ha dormito tanto

come fai tu fino al giorno che un signore gentile

vestito tutto di bianco mi ha portato qui.

Qui mi trovo bene, ma qualche volta mi sembra

di non ricordare più il mio giardino e la casetta bianca.

 

Qui mi danno quelle belle pastiglie colorate da bere

che io nascondo nella federa e quando sono triste

perché le rondini non tornano ci gioco al gioco dei bottoni.

Delle volte ricordo che non ricordo che ci faccio in questo

albergo coi chiavistelli alle porte; delle altre volte non sto

bene: mi guardo i polsi e mi sembra di ricordare la calanca.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Commenti  

alec18marzo
+2 # alec18marzo 05-08-2018 20:24
Ben scritta.
Tenera, dolce e toccante.
Salutoni
Mirko D. Mastro
+1 # Mirko D. Mastro 06-08-2018 05:23
Ti ringrazio, allora ho centrato l'obiettivo: scrittura più emozioni\sensaz ioni. Un saluto.
Se gradisci ti aspetto da me in bottega (Poeta chiama mastro…mastro risponde)
Alessio
+1 # Alessio 07-08-2018 19:56
Sembra quasi una visione onirica, derivante da un'esperienza divina o addirittura post morte. Ha molte interpretazioni e ciò sicuramente è un punto a suo vantaggio, inoltre è scritta davvero bene pur nella sua semplicità iniziale, che alla fine però lascia spazio a molti interrogativi. Buona serata!
Mirko D. Mastro
+2 # Mirko D. Mastro 08-08-2018 08:20
Ti ringrazio per il commento graditissimo e noto con piacere che ti è arrivata la semplicità iniziale che voleva essere la voce del protagonista: nella mia penna questa è la confusione di un degente di un manicomio
Alessio
+1 # Alessio 08-08-2018 13:44
Davvero interessante, grazie per la delucidazione

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