vidi una lucciola sotto un portico una sera, e un uomo che ghignando la prese e la schiacciò. La luce divenne grande e l’uomo una misera cosa. Sotto quel portico
una verità bendata
sperava di essere sciolta
prima o poi
sperava
ma le fiabe non si avverano i sogni non esistono
il tempo è un’illusione e la vita come la morte
ti coglie di sorpresa e se siamo ambigui, ambigua
acceca
sono attimi
come il fuoco sciolto in lucciole sotto i portici
di tutte le città del mondo. Come una cosa ingiusta
che cammina per strada e tu la riconosci
ed entri in un bar a voce alta per un caffè
- tanto zucchero per favore, con molta schiuma -
poi ti volti.
non sai neanche perché e da quale parte, o forse
ancora peggio lo sai.
sono d’accordo
a volte le direzioni fanno confusione
indicano segnano portano aggiungono, tolgono. Annoiano
ma noi stringiamo cartelli mai lasciati
appoggi schiodati, ricordi, fardelli
la posizione l’amore la fede
non serve altro di vero?
silenzio d'intatti.
neanche un rispetto elegante neanche
è questo secondo me che macchia, l’ombra sulla camicia
bianca
il crederci continuo invadente
di non doverci mai niente, il fumo invernale che sale
un portico deciso reale inesistente
per
una lucciola morta mai nata
informe e assordante
Commenti
Lo scritto è un invito a non girarsi dall'altra parte, ad essere più sinceri verso se stessi e gli altri. In questi tempi difficili
Grazie per il passaggio e la lettura
Buona Domenica Poesie
La tua poesia mi sembra un grido forte e sentito, a ravvederci. Piaciuta, grazie per la riflessione... ^.^
l'altruismo, la tolleranza li vivo come orpelli, a volte, ... il rispetto innato, ecco, un pò tipo Idiota di Dostoevskij.. sarebbe bello
di solito non urlo, non pretendo di ravvedere... non è il mio tono....
grazie ancora di cuore