Il tempo che scandisce

i propri passi

lascia sempre i suoi artigli

impressi sulla carne dei ricordi

tu riappari come una luce ad intermittenza

lasciandomi stordito mentre cerco di salire

i gradini della cattedrale del presente

guardando con timore le guglie aguzze

del tempo che è

mentre il suono cupo di una campana

fa passare i secondi come punture di spillo

intorno a me albe e tramonti

si succedono in sequenze di pellicola

attraverso il mondo ma in realtà

sono intrappolato in un recinto temporale

tutto gira intorno ad un unico punto

l’orizzonte è ancora qualcosa d’indefinito

sembra vicino ma si allontana

quando gli occhi lo toccano.

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Profilo Autore: Enrico Barigazzi  

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Commenti  

poesie profonde
+1 # poesie profonde 13-06-2020 22:04
Velata tristezza intensa che vorrebbe fuggire. Profonda poesia

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