Certi attimi puoi adagiarti
sulle note di un pensiero stonato,
certe notti puoi rompere
la simmetria di braccia parallele,
quando il culmine del sogno
è una cuspide,
instabile, insipida.
Il giorno vivi ramingo,
come una coda di cane triste,
nel trepidare di venti lontani e vicini,
mentre il canto degli spazzacamini
colora un sorriso come il tuo,
come la tua presenza
che ha il colore di sciarpe sbiadite
che salgono le scale del buio.
Certi attimi puoi ripararti
dietro lo scintillio di un nome sacro,
tra le tue dita di artista d'incubi.
Ma riprenditi pure le tue sillabe
sfilacciate da questa vita,
la tue quattro linee di sagome essenziali:
con geometrica indifferenza,
tuo, sorriso primordiale di pietra lavica.
sulle note di un pensiero stonato,
certe notti puoi rompere
la simmetria di braccia parallele,
quando il culmine del sogno
è una cuspide,
instabile, insipida.
Il giorno vivi ramingo,
come una coda di cane triste,
nel trepidare di venti lontani e vicini,
mentre il canto degli spazzacamini
colora un sorriso come il tuo,
come la tua presenza
che ha il colore di sciarpe sbiadite
che salgono le scale del buio.
Certi attimi puoi ripararti
dietro lo scintillio di un nome sacro,
tra le tue dita di artista d'incubi.
Ma riprenditi pure le tue sillabe
sfilacciate da questa vita,
la tue quattro linee di sagome essenziali:
con geometrica indifferenza,
tuo, sorriso primordiale di pietra lavica.
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