«Con instancabile gentilezza, intraprese la sua opera d'insegnamento. I miei occhi finalmente si aprirono e compresi veramente la natura; imparai al tempo stesso ad amarla. L'analizzai con una matita nelle sue forme, la studiai nelle sue colorazioni. Sei mesi dopo annunciai a mio padre che desideravo diventare un pittore e che mi sarei stabilito a Parigi per imparare». Cit.
 
Il mondo, si sa, è orribile e spaventoso,
come la Rive Droite vista dalla Rive Gauche,
e fa comunque ancora molto freddo a Parigi, 
questa mattina, che tu, si sa, non sei con me.
E se oramai seguo il basso corso della Senna,
irresponsabilmente dimentico della furia 
del temporale che imperversa sulla mia vita,
è per cogliere la piena essenza delle cose.
Tu mi troverai ebbro di immagini e colori, 
al Café Guerbois o al Salon des Refusés,
con Paul, Camille, Edgar, e con Edouard,
e non preoccuparti neanche un po' per me:
ci sto bene io in questo potpourri di impressioni.
 
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Commenti  

pierrot
+3 # pierrot 23-04-2014 16:51
Peccato non conoscere la vista della Rive Droite dalla Rive Gauche, o forse si e non lo so, perchè è l'unico elemento che mi allontana dall'atmosfera creata in questa lettera. Alle volte troppi particolarismi allontanano il lettore.
Resta la meraviglia dell'arte lasciata, la verità dell'essenza, una cultura ribelle che vuole osservare e imprimere la propria personale libertà.
Sempre molto elegante ...
Charlie
+2 # Charlie 23-04-2014 16:58
grazie per aver letto pierrot.
la rive gauche è la riva di sinistra della Senna (che in pratica divide in due Parigi).
la rive gauche è anche la parte di città che storicamente (ma anche oggi) contiene la parte libertina e bohemien.
antiteticamente la rive droite contiene tutto il resto, quindi il mondo degli affari, la borghesia, il capitalismo.
mi immagino che guardare il mondo "reale" dalla "bohem" possa in qualche mondo essere una immagine un po' triste.
ciao
charlie
pierrot
+3 # pierrot 23-04-2014 17:09
grazie a te per la spiegazione.

Non so se è triste, la felicità (?!?) e l'allegrezza seguono regole strane e solo osservarle con insistenza può farle appassire. Meglio viverle, autentiche

ovunque :-)
Charlie
+2 # Charlie 23-04-2014 17:22
esattamente quello che volevo esprimere, la fallacità di una felicità che può essere solo apparente.
in questo caso poi l'io narrante è un famoso pittore impressionista, come lo sono i suoi amici del cafè.
e si sa che il vero artista non lo è quasi mai per scelta, forse al limite per vocazione.
charlie
pierrot
+2 # pierrot 23-04-2014 17:37
C'è molto nella tua poesia. Volendo scrivere o parlare.
La bellezza della complicità artistica che crea movimento. Che riunisce le solitudini necessarie all'ascolto, l'egoismo egocentrico dell'artista che "lascia tutto per tutto".
E soffermandomi un pò sul testo, mi ha quasi stupito alla fine la volontà di tranquillizzare . Di solito l'artista "si lagna o spleeneggia"...
Insomma, leggendo avrei letto di più...

si, avevo riconosciuto qualche impressionista e dalla citazione (cercata) Monet.
scusa ho parlato davvero tanto ... :oops:
grazie
Sabina
# Sabina 26-04-2014 10:28
...e allora che si fa? Riva destra o riva sinistra?
;-)

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