ti scrivo una lettera,
siccome non mi rispondi sullo skype,
non leggerla e non risponderla,
è una lettera del "hi!"

quando eravano dei professori
dell'italiano all'università,
a una più romantica età,
noi avevamo dei sogni per futuro,
sapendo, che la vita era dura,
lottando per un pezzo di un sole
sotto il cielo, donato a tutti,
ma, da un tempo, eravamo muti...

e, poi? e, poi, tu ti hai fatto un dottore,
ed, io- insegnante e traduttore,
però tu mi dicessi, che l'italiano d'oggi fu complesso,
 si cambiasse nella lingua, tutto,
ed, io non avrei potuto
né scrivere né capire
gli scritti delle menti e delle lire...

la vita è, come la vita era-
banane, limoni gialli , mele, pere...
dovevo io lottare con i mali,
da solo, senza soldi e amici,
perchè la donna e i suoi amici
mi hanno detto: "tu sei proprio un nulla"-
a loro non importano le bulle
o le parole delle prediche, preghiere,
e loro sono giusti, i veri e le vere:
la donna mi aveva mandato a un luogo,
dove non avrei voluto andare nessuno-
ma non si è caduta una luna
sul gruppo di quei abietti,
più importanti erano oggetti,
senza morale, con le sgarbazie-
sono andato per le vie,
e, mi ha aiutato il bel Dio,
la gente sconosciuta e le preghiere,
gli uomini normali e le donne vere.
io insegnavo delle lingue,
pregavo in ogni una ogni giorno,
mangiando pillole con i contorni
della giustizia e dei diritti,
facendo sfrati e affitti,
fruendo una vera libertà
del secolo e dell'età,
dell'amicizia, della fraternità,
facendo un sentiero alla mia meta,-
sono un traduttore e poeta,
un insegnante e un filologo dei progetti,
con libri pubblicati, con poesie tradotte ed inviate,
con gli articoli e manoscritti delle lingue,
con un lavoro di maestro,
e- così via, e cosi- il resto...
con delle esperienze delle tradizioni
da parte della gente e dei conoscenti,
non son' adesso, però ero un docente,
che non poteva dimenticare delle botte
di un uomo nero e di un parente-
così si inprigìona la bel mente...
ma no! non udirai il mio lamento-
ho fatto tante belle cose
e non mi pento.
e le immagini della brava gente,
io porterò nel cuore e nella mente.

lavoro troppo, scrivo lentamente-
vale, amico vero dei sentimenti!
che ti aiutino i verbi più agenti,
i nomi dolci dei piaceri!
noi eravano, una volta,
amici trés vicini, veri.
Profilo Autore: Ivan Petryshyn  

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Commenti  

Silvana Montarello
# Silvana Montarello 07-12-2017 21:57
Lettera all'amicizia, molto bella ciao.

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