Desinenze d’infinito
colorano il cuore disfatto.
Matematica d’addio
straccia echi d’universo
ed una confessione d’anima
alberga negli sguardi,
omette spifferi di ricordi,
cena coi miei attimi.
Il dolore è un frutto acerbo,
una panchina gelida
disegnata da anonimi vocaboli,
e non cercherò i tuoi sensi
nell’inferno dei silenzi,
non apparecchierò i tuoi pensieri
coi confini del mio ieri,
sei scampolo di luna appassito
fra le poesie dei miei sentimenti.