C'era una volta la festa Pasquale,
dove ci si riuniva come a Natale,
telefonate provenienti da tutte le stanze,
ci si divideva la preparazione delle pietanze.
Tutti si accorreva sempre alla svelta,
puntuali la domenica nella casa prescelta,
giacche e cappotti sui letti ammassati,
uno sull'altro proprio come nei mercati.
Tavole imbandite con le posate più belle,
con i parenti si facevan risate a crepapelle,
tre primi tre secondi tutti assai conditi,
gli avanzi per l'indomani sarebber serviti.
Ricordo che mangiavo tutto con molto appetito,
ma andando via stranamente sembravo dimagrito,
il mio corpo entrava abbondante nel giubbino,
ma poi mi rendevo conto che era quello di mio cugino.
dove ci si riuniva come a Natale,
telefonate provenienti da tutte le stanze,
ci si divideva la preparazione delle pietanze.
Tutti si accorreva sempre alla svelta,
puntuali la domenica nella casa prescelta,
giacche e cappotti sui letti ammassati,
uno sull'altro proprio come nei mercati.
Tavole imbandite con le posate più belle,
con i parenti si facevan risate a crepapelle,
tre primi tre secondi tutti assai conditi,
gli avanzi per l'indomani sarebber serviti.
Ricordo che mangiavo tutto con molto appetito,
ma andando via stranamente sembravo dimagrito,
il mio corpo entrava abbondante nel giubbino,
ma poi mi rendevo conto che era quello di mio cugino.
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