Avvolto dall'onda che si posa

sugli occhi sonnolenti,

mentre il treno diretto

conduce l'ore stanche alla fermata

dove il tempo offre alla gente

che arriva una poltrona,

passo le notti verniciando l'ombre

che l’alba diluisce sul cuscino.

Lo specchio che cavalca le mie spalle

riflette la rivista degli assenti

come una moltitudine scortata

da fili di candele,

e dal silenzio

che oltrepassando gli agglomeramenti

ride al solletico

delle perseveranti lancette

mentre ascolto la pioggia

dietro il vetro dove le ore nude

passeggiando coi passi sull'insonnia

colano dal rubinetto guasto

come gocce che il tempo ticchetta.

 

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Giuseppe Stracuzzi  

Questo autore ha pubblicato 5 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Collegati o registrati per lasciare un commento.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Per maggiori informazioni sui cookie e per gestire le preferenze sui cookie (di prima e/o terza parte) si invitano gli utenti a visitare anche la piattaforma www.youronlinechoices.com. Si ricorda però che la disabilitazione dei cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del Sito e/o limitare il servizio.