Le matite della notte
rammendano i romanzi del cielo
ed un sipario di stelle
invita un chiaroscuro lunare
a cenar con l’orizzonte.
Una mareggiata di silenzi
apostrofa le strade solitarie,
carezze le finestre socchiuse
come il volto di una madre
bussando ad un bozzetto di pensieri
accovacciato su una nuda panchina.
Scorre soltanto il ritornello
di una vecchia fontana abbandonata
e questo sgangherato arco di pietra
sembra ormai piegato,
curvo di dolore sul pianto delle case.
S’ode soltanto il rantolo di una campana,
un battito di cuore stanco
seduto sui gradini della vita.
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